MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
II GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
18 novembre 2018
Piรน sotto il testo della conferenza stampa
Questo povero grida e il Signore lo ascolta
1. ยซQuesto povero grida e il Signore lo ascoltaยป (Sal 34,7). Le parole del Salmista diventano anche le nostre nel momento in cui siamo chiamati a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di โpoveriโ. Chi scrive quelle parole non รจ estraneo a questa condizione, al contrario. Egli fa esperienza diretta della povertร e, tuttavia, la trasforma in un canto di lode e di ringraziamento al Signore. Questo Salmo permette oggi anche a noi, immersi in tante forme di povertร , di comprendere chi sono i veri poveri verso cui siamo chiamati a rivolgere lo sguardo per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessitร .
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Ci viene detto, anzitutto, che il Signore ascolta i poveri che gridano a Lui ed รจ buono con quelli che cercano rifugio in Lui con il cuore spezzato dalla tristezza, dalla solitudine e dallโesclusione. Ascolta quanti vengono calpestati nella loro dignitร e, nonostante questo, hanno la forza di innalzare lo sguardo verso lโalto per ricevere luce e conforto. Ascolta coloro che vengono perseguitati in nome di una falsa giustizia, oppressi da politiche indegne di questo nome e intimoriti dalla violenza; eppure sanno di avere in Dio il loro Salvatore. Ciรฒ che emerge da questa preghiera รจ anzitutto il sentimento di abbandono e fiducia in un Padre che ascolta e accoglie. Sulla lunghezza dโonda di queste parole possiamo comprendere piรน a fondo quanto Gesรน ha proclamato con la beatitudine ยซBeati i poveri in spirito, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieliยป (Mt 5,3).
In forza di questa esperienza unica e, per molti versi, immeritata e impossibile da esprimere appieno, si sente comunque il desiderio di comunicarla ad altri, prima di tutto a quanti sono, come il Salmista, poveri, rifiutati ed emarginati. Nessuno, infatti, puรฒ sentirsi escluso dallโamore del Padre, specialmente in un mondo che eleva spesso la ricchezza a primo obiettivo e rende chiusi in sรฉ stessi.
2. Il Salmo caratterizza con tre verbi lโatteggiamento del povero e il suo rapporto con Dio. Anzitutto, โgridareโ. La condizione di povertร non si esaurisce in una parola, ma diventa un grido che attraversa i cieli e raggiunge Dio. Che cosa esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la sua delusione e speranza? Possiamo chiederci: come mai questo grido, che sale fino al cospetto di Dio, non riesce ad arrivare alle nostre orecchie e ci lascia indifferenti e impassibili? In una Giornata come questa, siamo chiamati a un serio esame di coscienza per capire se siamo davvero capaci di ascoltare i poveri.
Eโ il silenzio dellโascolto ciรฒ di cui abbiamo bisogno per riconoscere la loro voce. Se parliamo troppo noi, non riusciremo ad ascoltare loro. Spesso, ho timore che tante iniziative pur meritevoli e necessarie, siano rivolte piรน a compiacere noi stessi che a recepire davvero il grido del povero. In tal caso, nel momento in cui i poveri fanno udire il loro grido, la reazione non รจ coerente, non รจ in grado di entrare in sintonia con la loro condizione. Si รจ talmente intrappolati in una cultura che obbliga a guardarsi allo specchio e ad accudire oltremisura sรฉ stessi, da ritenere che un gesto di altruismo possa bastare a rendere soddisfatti, senza lasciarsi compromettere direttamente.
3. Un secondo verbo รจ โrispondereโ. Il Signore, dice il Salmista, non solo ascolta il grido del povero, ma risponde. La sua risposta, come viene attestato in tutta la storia della salvezza, รจ una partecipazione piena dโamore alla condizione del povero. Eโ stato cosรฌ quando Abramo esprimeva a Dio il suo desiderio di avere una discendenza, nonostante lui e la moglie Sara, ormai anziani, non avessero figli (cfr Gen 15,1-6). Eโ accaduto quando Mosรจ, attraverso il fuoco di un roveto che bruciava intatto, ha ricevuto la rivelazione del nome divino e la missione di far uscire il popolo dallโEgitto (cfr Es 3,1-15). E questa risposta si รจ confermata lungo tutto il cammino del popolo nel deserto: quando sentiva i morsi della fame e della sete (cfr Es 16,1-16; 17,1-7), e quando cadeva nella miseria peggiore, cioรจ lโinfedeltร allโalleanza e lโidolatria (cfr Es 32,1-14).
La risposta di Dio al povero รจ sempre un intervento di salvezza per curare le ferite dellโanima e del corpo, per restituire giustizia e per aiutare a riprendere la vita con dignitร . La risposta di Dio รจ anche un appello affinchรฉ chiunque crede in Lui possa fare altrettanto nei limiti dellโumano. La Giornata Mondiale dei Poveri intende essere una piccola risposta che dalla Chiesa intera, sparsa per tutto il mondo, si rivolge ai poveri di ogni tipo e di ogni terra perchรฉ non pensino che il loro grido sia caduto nel vuoto. Probabilmente, รจ come una goccia dโacqua nel deserto della povertร ; e tuttavia puรฒ essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello e di una sorella. Non รจ un atto di delega ciรฒ di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. La sollecitudine dei credenti non puรฒ limitarsi a una forma di assistenza โ pur necessaria e provvidenziale in un primo momento โ, ma richiede quella ยซattenzione dโamoreยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 199) che onora lโaltro in quanto persona e cerca il suo bene.
4. Un terzo verbo รจ โliberareโ. Il povero della Bibbia vive con la certezza che Dio interviene a suo favore per restituirgli dignitร . La povertร non รจ cercata, ma creata dallโegoismo, dalla superbia, dallโaviditร e dallโingiustizia. Mali antichi quanto lโuomo, ma pur sempre peccati che coinvolgono tanti innocenti, portando a conseguenze sociali drammatiche. Lโazione con la quale il Signore libera รจ un atto di salvezza per quanti hanno manifestato a Lui la propria tristezza e angoscia. La prigionia della povertร viene spezzata dalla potenza dellโintervento di Dio. Tanti Salmi narrano e celebrano questa storia della salvezza che trova riscontro nella vita personale del povero: ยซEgli non ha disprezzato nรฉ disdegnato lโafflizione del povero, il proprio volto non gli ha nascosto ma ha ascoltato il suo grido di aiutoยป (Sal 22,25). Poter contemplare il volto di Dio รจ segno della sua amicizia, della sua vicinanza, della sua salvezza. ยซHai guardato alla mia miseria, hai conosciute le angosce della mia vita; [โฆ] hai posto i miei piedi in un luogo spaziosoยป (Sal 31,8-9). Offrire al povero un โluogo spaziosoโ equivale a liberarlo dal โlaccio del predatoreโ (cfr Sal 91,3), a toglierlo dalla trappola tesa sul suo cammino, perchรฉ possa camminare spedito e guardare la vita con occhi sereni. La salvezza di Dio prende la forma di una mano tesa verso il povero, che offre accoglienza, protegge e permette di sentire lโamicizia di cui ha bisogno. Eโ a partire da questa vicinanza concreta e tangibile che prende avvio un genuino percorso di liberazione: ยซOgni cristiano e ogni comunitร sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella societร ; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerloยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 187).
5. Eโ per me motivo di commozione sapere che tanti poveri si sono identificati con Bartimeo, del quale parla lโevangelista Marco (cfr 10,46-52). Il cieco Bartimeo ยซsedeva lungo la strada a mendicareยป (v. 46), e avendo sentito che passava Gesรน ยซcominciรฒ a gridareยป e a invocare il ยซFiglio di Davideยป perchรฉ avesse pietร di lui (cfr v. 47). ยซMolti lo rimproveravano perchรฉ tacesse, ma egli gridava ancora piรน forteยป (v. 48). Il Figlio di Dio ascoltรฒ il suo grido: ยซโChe cosa vuoi che io faccia per te?โ. E il cieco gli rispose: โRabbunรฌ, che io veda di nuovo!โยป (v. 51). Questa pagina del Vangelo rende visibile quanto il Salmo annunciava come promessa. Bartimeo รจ un povero che si ritrova privo di capacitร fondamentali, quali il vedere e il lavorare. Quanti percorsi anche oggi conducono a forme di precarietร ! La mancanza di mezzi basilari di sussistenza, la marginalitร quando non si รจ piรน nel pieno delle proprie forze lavorative, le diverse forme di schiavitรน sociale, malgrado i progressi compiuti dallโumanitร โฆ Come Bartimeo, quanti poveri sono oggi al bordo della strada e cercano un senso alla loro condizione! Quanti si interrogano sul perchรฉ sono arrivati in fondo a questo abisso e su come ne possono uscire! Attendono che qualcuno si avvicini loro e dica: ยซCoraggio! Alzati, ti chiama!ยป (v. 49).
Purtroppo si verifica spesso che, al contrario, le voci che si sentono sono quelle del rimprovero e dellโinvito a tacere e a subire. Sono voci stonate, spesso determinate da una fobia per i poveri, considerati non solo come persone indigenti, ma anche come gente portatrice di insicurezza, instabilitร , disorientamento dalle abitudini quotidiane e, pertanto, da respingere e tenere lontani. Si tende a creare distanza tra sรฉ e loro e non ci si rende conto che in questo modo ci si rende distanti dal Signore Gesรน, che non li respinge ma li chiama a sรฉ e li consola. Come risuonano appropriate in questo caso le parole del profeta sullo stile di vita del credente: ยซsciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo [โฆ] dividere il pane con lโaffamato, [โฆ] introdurre in casa i miseri, senza tetto, [โฆ] vestire uno che vedi nudoยป (Is 58,6-7). Questo modo di agire permette che il peccato sia perdonato (cfr 1 Pt 4,8), che la giustizia percorra la sua strada e che, quando saremo noi a gridare verso il Signore, allora Egli risponderร e dirร : eccomi! (cfr Is 58,9).
6. I poveri sono i primi abilitati a riconoscere la presenza di Dio e a dare testimonianza della sua vicinanza nella loro vita. Dio rimane fedele alla sua promessa, e anche nel buio della notte non fa mancare il calore del suo amore e della sua consolazione. Tuttavia, per superare lโopprimente condizione di povertร , รจ necessario che essi percepiscano la presenza dei fratelli e delle sorelle che si preoccupano di loro e che, aprendo la porta del cuore e della vita, li fanno sentire amici e famigliari. Solo in questo modo possiamo scoprire ยซla forza salvifica delle loro esistenzeยป e ยซporle al centro della vita della Chiesaยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 198).
In questa Giornata Mondiale siamo invitati a dare concretezza alle parole del Salmo: ยซI poveri mangeranno e saranno saziatiยป (Sal 22,27). Sappiamo che nel tempio di Gerusalemme, dopo il rito del sacrificio, avveniva il banchetto. In molte Diocesi, questa รจ stata unโesperienza che, lo scorso anno, ha arricchito la celebrazione della prima Giornata Mondiale dei Poveri. Molti hanno trovato il calore di una casa, la gioia di un pasto festivo e la solidarietร di quanti hanno voluto condividere la mensa in maniera semplice e fraterna. Vorrei che anche questโanno e in avvenire questa Giornata fosse celebrata allโinsegna della gioia per la ritrovata capacitร di stare insieme. Pregare insieme in comunitร e condividere il pasto nel giorno della domenica. Unโesperienza che ci riporta alla prima comunitร cristiana, che lโevangelista Luca descrive in tutta la sua originalitร e semplicitร : ยซErano perseveranti nellโinsegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. [โฆ] Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietร e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascunoยป (At 2,42.44-45).
7. Sono innumerevoli le iniziative che ogni giorno la comunitร cristiana intraprende per dare un segno di vicinanza e di sollievo alle tante forme di povertร che sono sotto i nostri occhi. Spesso la collaborazione con altre realtร , che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietร umana, riesce a portare un aiuto che da soli non potremmo realizzare. Riconoscere che, nellโimmenso mondo della povertร , anche il nostro intervento รจ limitato, debole e insufficiente conduce a tendere le mani verso altri, perchรฉ la collaborazione reciproca possa raggiungere lโobiettivo in maniera piรน efficace. Siamo mossi dalla fede e dallโimperativo della caritร , ma sappiamo riconoscere altre forme di aiuto e solidarietร che si prefiggono in parte gli stessi obiettivi; purchรฉ non trascuriamo quello che ci รจ proprio, cioรจ condurre tutti a Dio e alla santitร . Il dialogo tra le diverse esperienze e lโumiltร di prestare la nostra collaborazione, senza protagonismi di sorta, รจ una risposta adeguata e pienamente evangelica che possiamo realizzare.
Davanti ai poveri non si tratta di giocare per avere il primato di intervento, ma possiamo riconoscere umilmente che รจ lo Spirito a suscitare gesti che siano segno della risposta e della vicinanza di Dio. Quando troviamo il modo per avvicinarci ai poveri, sappiamo che il primato spetta a Lui, che ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore alla conversione. Non รจ di protagonismo che i poveri hanno bisogno, ma di amore che sa nascondersi e dimenticare il bene fatto. I veri protagonisti sono il Signore e i poveri. Chi si pone al servizio รจ strumento nelle mani di Dio per far riconoscere la sua presenza e la sua salvezza. Lo ricorda San Paolo scrivendo ai cristiani di Corinto, che gareggiavano tra loro nei carismi ricercando i piรน prestigiosi: ยซNon puรฒ lโocchio dire alla mano: โNon ho bisogno di teโ; oppure la testa ai piedi: โNon ho bisogno di voiโยป (1 Cor 12,21). LโApostolo fa una considerazione importante osservando che le membra del corpo che sembrano piรน deboli sono le piรน necessarie (cfr v. 22); e che quelle che ยซriteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisognoยป (vv. 23-24). Mentre dร un insegnamento fondamentale sui carismi, Paolo educa anche la comunitร allโatteggiamento evangelico nei confronti dei suoi membri piรน deboli e bisognosi. Lungi dai discepoli di Cristo sentimenti di disprezzo e di pietismo verso di essi; piuttosto sono chiamati a rendere loro onore, a dare loro la precedenza, convinti che sono una presenza reale di Gesรน in mezzo a noi. ยซTutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meยป (Mt 25,40).
8. Qui si comprende quanto sia distante il nostro modo di vivere da quello del mondo, che loda, insegue e imita coloro che hanno potere e ricchezza, mentre emargina i poveri e li considera uno scarto e una vergogna. Le parole dellโApostolo sono un invito a dare pienezza evangelica alla solidarietร con le membra piรน deboli e meno dotate del corpo di Cristo: ยซSe un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro รจ onorato, tutte le membra gioiscono con luiยป (1 Cor 12,26). Alla stessa stregua, nella Lettera ai Romani ci esorta: ยซRallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciรฒ che รจ umileยป (12,15-16). Questa รจ la vocazione del discepolo di Cristo; lโideale a cui tendere con costanza รจ assimilare sempre piรน in noi i ยซsentimenti di Cristo Gesรนยป (Fil 2,5).
9. Una parola di speranza diventa lโepilogo naturale a cui la fede indirizza. Spesso sono proprio i poveri a mettere in crisi la nostra indifferenza, figlia di una visione della vita troppo immanente e legata al presente. Il grido del povero รจ anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato. La speranza fondata sullโamore di Dio che non abbandona chi si affida a Lui (cfr Rm 8,31-39). Scriveva santa Teresa dโAvila nel suo Cammino di perfezione: ยซLa povertร รจ un bene che racchiude in sรฉ tutti i beni del mondo; ci assicura un gran dominio, intendo dire che ci rende padroni di tutti i beni terreni, dal momento che ce li fa disprezzareยป (2, 5). Eโ nella misura in cui siamo capaci di discernere il vero bene che diventiamo ricchi davanti a Dio e saggi davanti a noi stessi e agli altri. Eโ proprio cosรฌ: nella misura in cui si riesce a dare il giusto e vero senso alla ricchezza, si cresce in umanitร e si diventa capaci di condivisione.
10. Invito i confratelli vescovi, i sacerdoti e in particolare i diaconi, a cui sono state imposte le mani per il servizio ai poveri (cfr At 6,1-7), insieme alle persone consacrate e ai tanti laici e laiche che nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti rendono tangibile la risposta della Chiesa al grido dei poveri, a vivere questa Giornata Mondiale come un momento privilegiato di nuova evangelizzazione. I poveri ci evangelizzano, aiutandoci a scoprire ogni giorno la bellezza del Vangelo. Non lasciamo cadere nel vuoto questa opportunitร di grazia. Sentiamoci tutti, in questo giorno, debitori nei loro confronti, perchรฉ tendendo reciprocamente le mani lโuno verso lโaltro, si realizzi lโincontro salvifico che sostiene la fede, rende fattiva la caritร e abilita la speranza a proseguire sicura nel cammino verso il Signore che viene.
Dal Vaticano, 13 giugno 2018
Memoria liturgica di S. Antonio da Padova
Francesco
Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Francesco per la II Giornata Mondiale dei Poveri, 14.06.2018
Alle ore 11.00 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio per la Seconda Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della Misericordia la XXXIII Domenica del tempo ordinario, che questโanno ricorre il 18 novembre 2018.
Intervengono: S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; Mons. Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
Riportiamo di seguito lโintervento di S.E. Mons. Rino Fisichella:
Intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella
In vista della II Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerร domenica 18 novembre, Papa Francesco ha firmato simbolicamente nella data del 13 giugno, memoria liturgica di SantโAntonio da Padova, Patrono dei Poveri, il Messaggio che oggi viene presentato.
Lโindirizzo che Papa Francesco ha voluto apporre a questa II Giornata รจ chiaramente espresso dalle parole del Salmo 37 che hanno ispirato la realizzazione di quanto oggi viene offerto alla Chiesa: โQuesto povero grida e il Signore lo ascoltaโ. Il contenuto del Messaggio si sviluppa intorno a tre verbi: โgridareโ, โrispondereโ e โliberareโ. Per ognuno di questi tre, Papa Francesco elabora una breve sintesi esistenziale che provoca a riflettere.
Anzitutto, โ si domanda, โ โcome mai questo grido, che sale fino al cospetto di Dio, non riesce ad arrivare alle nostre orecchie e ci lascia indifferenti e impassibili?โ (n.2). Il Papa risponde positivamente affermando che: โร il silenzio dellโascolto ciรฒ di cui abbiamo bisogno per riconoscere la loro voce. Se parliamo troppo noi, non riusciremo ad ascoltare loro. Spesso, ho timore che tante iniziative pur meritevoli e necessarie, siano rivolte piรน a compiacere noi stessi che a recepire davvero il grido del povero. In tal caso, nel momento in cui i poveri fanno udire il loro grido, la reazione non รจ coerente, non รจ in grado di entrare in sintonia con la loro condizione. Si รจ talmente intrappolati in una cultura che obbliga a guardarsi allo specchio e ad accudire oltremisura se stessi, da ritenere che un gesto di altruismo possa bastare a rendere soddisfatti, senza lasciarsi compromettere direttamente.โ (n.2).
Il Papa afferma, inoltre, che la povertร โnon รจ cercata, ma creata dallโegoismo, dalla superbia, dallโaviditร e dallโingiustizia. Mali antichi quanto lโuomo, ma pur sempre peccati che coinvolgono tanti innocenti, portando a conseguenze sociali drammatiche.โ (n.4). Prendendo come icona il racconto del cieco Bartimeo (cf. Mc 10,46-52), Papa Francesco attesta nel Messaggio che tanti poveri si sono identificati in questo povero ai margini della strada, che molti volevano zittire. Anche oggi, sostiene il Papa, โle voci che si sentono sono quelle del rimprovero e dellโinvito a tacere e a subireโ (n.5).
Per questo il richiamo di Papa Francesco รจ forte e lapidario: โSono voci stonate, spesso determinate da una fobia per i poveri, considerati non solo come persone indigenti, ma anche come gente portatrice di insicurezza, instabilitร , disorientamento dalle abitudini quotidiane e, pertanto, da respingere e tenere lontani.โ (n.5). La risposta dei credenti, pertanto, ha bisogno di essere coerente e deve sapere che un comportamento contrario, non solo rende indifferenti nei confronti dei poveri, ma paradossalmente allontana da Dio che sta loro vicino.
Da ultimo, il Papa mette in guardia dal โgiocare per avere il primato di interventoโ (n.7). Chiede, anzitutto ai cristiani di comprendere โquanto sia distante il nostro modo di vivere da quello del mondo, che loda, insegue e imita coloro che hanno potere e ricchezza, mentre emargina i poveri e li considera uno scarto e una vergognaโ (n.8). Al contrario, i discepoli di Cristo โsono chiamati a rendere loro onore, a dare loro la precedenza, convinti che sono una presenza reale di Gesรน in mezzo a noi.โ (n.7). Questa รจ una veritiera opera di liberazione, perchรฉ aiuta a creare le condizioni necessarie per rispettare la dignitร delle persone piรน deboli.
La Chiesa con questa Giornata intende ribadire la sollecitudine della comunitร cristiana verso quanti vivono ai margini della societร a causa della loro condizione di povertร . Acquisisce cosรฌ soliditร la tradizione fortemente voluta da Papa Francesco nel 2016 di avere una Giornata Mondiale dedicata ai Poveri. In piena aderenza a questo magistero, la premura del Santo Padre e della Chiesa vuole essere una chiamata per la comunitร cristiana allโascolto che si trasforma poi in intervento, in azione concreta, per affermare a voce alta il rifiuto dellโindifferenza e dellโimpassibilitร che attanagliano questo periodo storico piรน di altri. ร un invito allโincontro con le diverse forme di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti uomini e donne che siamo abituati a disegnare con il termine di โpoveriโ. Di fronte a questa multiforme sofferenza e a questo grido di aiuto si impone la prima clamorosa veritร su cui questo Messaggio si fonda: il Signore ascolta! La speranza di un Dio che ascolta viene proclamata per quanti a loro volta cercano lโabbraccio del Padre. Nessuno, dunque, puรฒ sentirsi escluso dallโamore di Dio; specialmente in un mondo che eleva spesso la ricchezza a primo obiettivo e rende chiusi in se stessi. Non รจ vano quindi il grido del povero. Non solo, questa dimensione relazionale di grido-ascolto ricorda come ogni iniziativa di aiuto e assistenza debba essere inquadrata in questa prospettiva di incontro con lโaltro e non, invece, nel circuito chiuso dellโautocompiacimento delle coscienze. Insomma, รจ una provocazione forte ad ascoltare la voce del povero che grida.
Papa Francesco con le parole del Salmo, infine, consegna un messaggio di grande speranza, introducendo unโespressione di enorme impatto: ยซHo cercato il Signore: mi ha rispostoยป. ร disarmante la semplicitร con cui รจ espresso lโesito di questa ricerca. Il Signore, dunque, risponde! Per chi รจ nellโindigenza, questa certezza illumina una notte spesso sconfinata, che non conosce lโalba. La Giornata Mondiale dei Poveri, non lenirร probabilmente tutte le ferite che lacerano la vita di quanti vivono ai margini; e, tuttavia, vuole essere un segno di speranza e una provocazione a diventare strumenti di misericordia viventi nel tessuto capillare della societร , della comunitร e dellโincontro personale. โProbabilmente, รจ come una goccia dโacqua nel deserto della povertร ; e tuttavia puรฒ essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisognoโ (n.3), poichรฉ la consapevolezza di una goccia accende la speranza per una pioggia rinfrescante. Questa liberazione dunque, รจ il dono che la mano tesa di Dio offre al povero, attraverso i fedeli e le comunitร che si fanno strumenti nelle sue mani.
Una giornata, dunque, dove si celebra lโincontro con lโaltro. ร in questa cornice che sono state immaginate alcune iniziative suggerite per tutta la Chiesa e che troveranno forma concreta anche in Vaticano, ad opera del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, con il supporto di alcuni finanziatori che fin dโora ringrazio.
Domenica 18 novembre alle ore 9.30 il Papa incontrerร i poveri, accompagnati dalle associazioni e dai gruppi parrocchiali, insieme, nella Basilica di San Pietro, dove si celebrerร la Santa Eucarestia. A seguire, Papa Francesco parteciperร al pranzo nellโAula Paolo VI con circa 3.000 poveri, che sarร offerto da Rome Cavalieri – Hilton Italia in collaborazione con Ente Morale Tabor. Contemporaneamente, nelle tante parrocchie che hanno aderito allโiniziativa, nei centri di volontariato e in alcuni Collegi e scuole, ognuno secondo le proprie possibilitร , verrร offerto un pranzo ai poveri, come momento di festa e condivisione. โIn molte Diocesi, questa รจ stata unโesperienza che, lo scorso anno, ha arricchito la celebrazione della prima Giornata Mondiale dei Poveri. Molti hanno trovato il calore di una casa, la gioia di un pasto festivo e la solidarietร di quanti hanno voluto condividere la mensa in maniera semplice e fraterna.โ(n.6). Come esprime Papa Francesco nel Messaggio: โVorrei che anche questโanno e in avvenire, questa Giornata fosse celebrata allโinsegna della gioia per la ritrovata capacitร di stare insieme. Pregare insieme in comunitร e condividere il pasto nel giorno della domenica.โ (n.6).
Sabato 17, come preparazione, verrร celebrata una Veglia di preghiera nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, per tutte le associazioni di volontariato e per quanti, come veri operatori della misericordia, quotidianamente e con discrezione, prestano servizio di assistenza alle persone che vivono queste difficili realtร .
Dopo i risultati incoraggianti ottenuti nella precedente edizione, con quasi 600 persone indigenti che hanno potuto ricevere cure mediche gratuite, verrร ripetuta lโesperienza del Presidio Sanitario. Durante tutta la settimana da lunedรฌ 12 a domenica 18, verrร allestito a Piazza Pio XII un Presidio Sanitario dove sin dalle prime ore della mattina, verranno offerte cure mediche per diverse specializzazioni. Dermatologia, infettivologia, cardiologia, ginecologia e andrologia, oculistica, podologia, analisi cliniche con responso a brevissimo termine, saranno le aree mediche coperte. Ad oggi, hanno dato la loro disponibilitร , oltre che al Reparto Sanitario Vaticano, anche i rispettivi specialisti dellโUniversitร Cattolica Gemelli e dellโUniversitร di Tor Vergata. Siamo in attesa di ricevere altre adesioni significative nei prossimi giorni.
Lโappello dunque รจ rivolto alle associazioni, alle parrocchie e a tutte quelle realtร che operano nellโambito dellโassistenza ai poveri, perchรฉ possano agevolare ulteriormente quanti sono nel bisogno, a fruire di questo servizio, vincendo la naturale diffidenza che spesso caratterizza queste situazioni. Il Presidio probabilmente sarร in funzione fino a tarda sera.
Con questo Messaggio Papa Francesco si rivolge a tutti i fedeli, singolarmente, attraverso le parrocchie e i gruppi di volontariato, perchรฉ rivolgano ancora di piรน lo sguardo verso i poveri, per ascoltare il loro grido spesso silenzioso ma espresso dallo sguardo eloquente, e riconoscere le loro necessitร . Lโinvito, comunque, รจ quello di non dimenticare che la povertร sociale sulla quale in questa Giornata si vuole portare lโattenzione, รจ solo una delle molteplici forme di povertร che lโuomo moderno patisce. Il povero al quale simbolicamente viene tesa la mano, come ricorda il logo della Giornata Mondiale dei Poveri, rappresenta lโumanitร intera, che nellโesperienza quotidiana, sa di avere bisogno dellโabbraccio di Dio, quanto dellโattenzione e solidarietร dei fratelli.
