Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2016
โMisericordia io voglio e non sacrificiโ (Mt 9,13).
Le opere di misericordia nel cammino giubilare.
[download id=”48486″]
1. Maria, icona di una Chiesa che evangelizza perchรฉ evangelizzata
Nella Bolla dโindizione del Giubileo ho rivolto lโinvito affinchรฉ ยซla Quaresima di questโanno giubilare sia vissuta piรน intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dioยป (Misericordiae Vultus, 17). Con il richiamo allโascolto della Parola di Dio ed allโiniziativa ยซ24 ore per il Signoreยป ho voluto sottolineare il primato dellโascolto orante della Parola, in specie quella profetica. La misericordia di Dio รจ infatti un annuncio al mondo: ma di tale annuncio ogni cristiano รจ chiamato a fare esperienza in prima persona. Eโ per questo che nel tempo della Quaresima invierรฒ i Missionari della Misericordia perchรฉ siano per tutti un segno concreto della vicinanza e del perdono di Dio.
Per aver accolto la Buona Notizia a lei rivolta dallโarcangelo Gabriele, Maria, nel Magnificat, canta profeticamente la misericordia con cui Dio lโha prescelta. La Vergine di Nazaret, promessa sposa di Giuseppe, diventa cosรฌ lโicona perfetta della Chiesa che evangelizza perchรฉ รจ stata ed รจ continuamente evangelizzata per opera dello Spirito Santo, che ha fecondato il suo grembo verginale. Nella tradizione profetica, la misericordia ha infatti strettamente a che fare, giร a livello etimologico, proprio con le viscere materne (rahamim) e anche con una bontร generosa, fedele e compassionevole (hesed), che si esercita allโinterno delle relazioni coniugali e parentali.
2. Lโalleanza di Dio con gli uomini: una storia di misericordia
- Pubblicitร -
[ads2]Il mistero della misericordia divina si svela nel corso della storia dellโalleanza tra Dio e il suo popolo Israele. Dio, infatti, si mostra sempre ricco di misericordia, pronto in ogni circostanza a riversare sul suo popolo una tenerezza e una compassione viscerali, soprattutto nei momenti piรน drammatici quando lโinfedeltร spezza il legame del Patto e lโalleanza richiede di essere ratificata in modo piรน stabile nella giustizia e nella veritร . Siamo qui di fronte ad un vero e proprio dramma dโamore, nel quale Dio gioca il ruolo di padre e di marito tradito, mentre Israele gioca quello di figlio/figlia e di sposa infedeli. Sono proprio le immagini familiari โ come nel caso di Osea (cfr Os 1-2) โ ad esprimere fino a che punto Dio voglia legarsi al suo popolo.
Questo dramma dโamore raggiunge il suo vertice nel Figlio fatto uomo. In Lui Dio riversa la sua misericordia senza limiti fino al punto da farne la ยซMisericordia incarnataยป (Misericordiae Vultus, 8). In quanto uomo, Gesรน di Nazaret รจ infatti figlio di Israele a tutti gli effetti. E lo รจ al punto da incarnare quel perfetto ascolto di Dio richiesto ad ogni ebreo dallo Shemร , ancora oggi cuore dellโalleanza di Dio con Israele: ยซAscolta, Israele: il Signore รจ il nostro Dio, unico รจ il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le forzeยป (Dt 6,4-5). Il Figlio di Dio รจ lo Sposo che fa di tutto per guadagnare lโamore della sua Sposa, alla quale lo lega il suo amore incondizionato che diventa visibile nelle nozze eterne con lei.
Questo รจ il cuore pulsante del kerygma apostolico, nel quale la misericordia divina ha un posto centrale e fondamentale. Esso รจ ยซla bellezza dellโamore salvifico di Dio manifestato in Gesรน Cristo morto e risortoยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 36), quel primo annuncio che ยซsi deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesiยป (ibid., 164). La Misericordia allora ยซesprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli unโulteriore possibilitร per ravvedersi, convertirsi e credereยป (Misericordiae Vultus, 21), ristabilendo proprio cosรฌ la relazione con Lui. E in Gesรน crocifisso Dio arriva fino a voler raggiungere il peccatore nella sua piรน estrema lontananza, proprio lร dove egli si รจ perduto ed allontanato da Lui. E questo lo fa nella speranza di poter cosรฌ finalmente intenerire il cuore indurito della sua Sposa.
3. Le opere di misericordia
La misericordia di Dio trasforma il cuore dellโuomo e gli fa sperimentare un amore fedele e cosรฌ lo rende a sua volta capace di misericordia. ร un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci allโamore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciรฒ ho auspicato ยซche il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarร un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertร e per entrare sempre piรน nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divinaยป (ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di Cristo ยซdiventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con curaยป (ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del prolungarsi nella storia della sofferenza dellโAgnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito davanti al quale ci si puรฒ come Mosรจ solo togliere i sandali (cfr Es 3,5); ancor piรน quando il povero รจ il fratello o la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro fede.
Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8,6), il povero piรน misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di essere ricco, ma รจ in realtร il piรน povero tra i poveri. Egli รจ tale perchรฉ schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sรฉ la profonda consapevolezza di essere anchโegli nullโaltro che un povero mendicante. E tanto maggiore รจ il potere e la ricchezza a sua disposizione, tanto maggiore puรฒ diventare questโaccecamento menzognero. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,20-21), il quale รจ figura del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione. Lazzaro รจ la possibilitร di conversione che Dio ci offre e che forse non vediamo. E questโaccecamento si accompagna ad un superbo delirio di onnipotenza, in cui risuona sinistramente quel demoniaco ยซsarete come Dioยป (Gen 3,5) che รจ la radice di ogni peccato. Tale delirio puรฒ assumere anche forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totalitarismi del XX secolo, e come mostrano oggi le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre lโuomo a massa da strumentalizzare. E possono attualmente mostrarlo anche le strutture di peccato collegate ad un modello di falso sviluppo fondato sullโidolatria del denaro, che rende indifferenti al destino dei poveri le persone e le societร piรน ricche, che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli.
Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare รจ dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie allโascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali โ consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare โ toccano piรน direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corporali e quelle spirituali non vanno perciรฒ mai separate. ร infatti proprio toccando nel misero la carne di Gesรน crocifisso che il peccatore puรฒ ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un povero mendicante. Attraverso questa strada anche i โsuperbiโ, i โpotentiโ e i โricchiโ di cui parla il Magnificat hanno la possibilitร di accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e risorto anche per loro. Solo in questo amore cโรจ la risposta a quella sete di felicitร e di amore infiniti che lโuomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere. Ma resta sempre il pericolo che, a causa di una sempre piรน ermetica chiusura a Cristo, che nel povero continua a bussare alla porta del loro cuore, i superbi, i ricchi ed i potenti finiscano per condannarsi da sรฉ a sprofondare in quellโeterno abisso di solitudine che รจ lโinferno. Ecco perciรฒ nuovamente risuonare per loro, come per tutti noi, le accorate parole di Abramo: ยซHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroยป (Lc 16,29). Questโascolto operoso ci preparerร nel modo migliore a festeggiare la definitiva vittoria sul peccato e sulla morte dello Sposo ormai risorto, che desidera purificare la sua promessa Sposa, nellโattesa della sua venuta.
Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per lโintercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come lโumile serva del Signore (cfr Lc 1,38).
Dal Vaticano, 4 ottobre 2015
Festa di San Francesco dโAssisi
Francesco
[download id=”48486″]
Fonte | Link al video della presentazione
Alle ore 11.30 di questa mattina (26 gennaio 2016), nellโAula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si รจ tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2016 sul tema: โMisericordia io voglio e non sacrificiโ (Mt 9,13). Le opere di misericordia nel cammino giubilare.
Sono intervenuti lโEm.mo Card. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento e Membro del Pontificio Consiglio โCor Unumโ; Mons. Giampietro Dal Toso, Segretario del Pontificio Consiglio โCor Unumโ e Mons. Segundo Tejado Muรฑoz, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
