PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA DEL 11 DICEMBRE 2017 NELLA CAPPELLA DELLAย DOMUS SANCTAE MARTHAE
Lasciamoci consolare
Attaccato comโรจ al ยซnegativoยป, alle ยซferite del peccatoยป che porta dentro di lui, lโuomo spesso fatica anche solo a ยซlasciarsi consolareยป da Dio. Invece la Chiesa, in questo tempo di Avvento, invita ognuno a reagire, a sollevarsi dai propri errori e ad avere ยซcoraggioยป perchรฉ Gesรน viene, e viene proprio a portare ยซconsolazioneยป.
ร questo il messaggio che Papa Francesco, durante la messa celebrata lunedรฌ mattina 11 dicembre a Santa Marta, ha evidenziato dalla liturgia del giorno. La riflessione del Pontefice รจ infatti partita proprio dal brano del profeta Isaia (35, 1-10) nel quale, ยซin un modo un poโ bucolicoยป, si anticipa la parte dedicata alla ยซconsolazione di Israeleยป, al Signore che, ยซconsola il suo popolo, promette la consolazione, li fa tornare dallโesilio, dove cโรจ la tristezza, la schiavitรน…ยป. A loro che ยซnon possono cantare, non riescono a cantare, piangono…ยป, il Signore ยซpromette la consolazioneยป.
Riflettendo su quanto Dio ha compiuto per gli israeliti, il Papa ha ricordato come santโIgnazio dicesse ยซche รจ buono contemplare lโufficio di consolatore di Cristo nostro Signore, paragonandolo al modo come alcuni amici consolano gli altriยป. E riguardo al fatto che ยซil Signore รจ venuto a consolarciยป, ha suggerito, per esempio, di ripensare ยซalla mattina della risurrezione nel racconto di Luca, quando Gesรน apparve agli apostoli: โMa era tanta la gioia โ dice il Vangelo โ che non potevano credereโ, la gioia impediva di credereยป. Cosรฌ, ha detto, ยซtante volte, la consolazione del Signore ci sembra una meraviglia, qualcosa di non realeยป.
Perรฒ, ha notato, ยซnon รจ facile lasciarsi consolare; รจ piรน facile consolare gli altri che lasciarsi consolareยป. Infatti ยซtante volte, noi siamo attaccati al negativo, siamo attaccati alla ferita del peccato dentro di noi e, tante volte, cโรจ la preferenza di rimanere lรฌ, da solo. Come il paralitico del Vangelo che rimaneva nel lettuccio. In certe situazioni, la parola di Gesรน รจ sempre: โAlzati!โยป. Eppure noi, ha sottolineato Francesco, ยซabbiamo pauraยป. Del resto, ha aggiunto, ยซnoi nel negativo siamo padroni, perchรฉ abbiamo la ferita dentro, del negativo, del peccato; invece nel positivo siamo mendicanti e non ci piace mendicare, mendicare la consolazioneยป.
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A tale riguardo il Pontefice ha portato due esempi di situazioni in cui lโuomo preferisce ยซnon lasciarsi consolareยป.
Cโรจ, innanzitutto, ยซlโatteggiamento di risentimentoยป. Cioรจ, quando ยซla nostra preferenza รจ per il risentimento, il rancoreยป, e noi ยซcuciniamo i nostri sentimenti in quel brodo, il brodo del risentimentoยป. In quelle situazioni lโuomo ha ยซun cuore amaro, come se dicesse: โIl mio tesoro รจ la mia amarezza: lรฌ sono io, con la mia amarezzaโยป. Un esempio si trova nel Vangelo, nellโepisodio del paralitico della piscina di Siloe: ยซtrentotto anni lรฌ, con la sua amarezza, e sempre spiegando: โMa non รจ colpa mia perchรฉ quando si muovono le acque nessuno mi aiutaโยป. Ragionava sempre ยซin negativoยป. Ha commentato il Papa: ยซPer questi cuori amari รจ piรน bello lโamaro che il dolce. Lโamarezza come spiegazioneยป.
Allo stesso modo tanta gente preferisce questa ยซradice amaraยป che ยซci porta con la memoria al peccato originale, il peccato che ci ha feritiยป. Ed รจ un modo ยซdi non lasciarsi consolareยป. Si preferisce dire: ยซโNo, no, non disturbare, lasciami quiโ. Sconfittoยป.
Vi รจ poi lโatteggiamento delle ยซlamenteleยป. Lโuomo e la donna ยซche si lamentano sempre; invece di lodare Dio si lamentano davanti a Dio. E le lamentele che sono la musica che accompagnano quella vitaยป. A tale riguardo, il Papa ha ricordato come santa Teresa dโAvila dicesse: ยซGuai la suora che dice: โMi hanno fatto unโingiustizia, mi hanno fatto una cosa non ragionevoleโ, guaiยป. E ha anche richiamato la vicenda biblica del profeta Giona, ยซil premio Nobel delle lamenteleยป. Giona, infatti, ยซfuggรฌ da Dio perchรฉ si lamentava che Dio gli avrebbe fatto qualche torto e se ne รจ andato lร , poi รจ annegato, il pesce lo ha ingoiato. E poi รจ tornato alla missione e poi fatta la missione, invece di rallegrarsi per la conversione, lโamaro viene e si lamenta: โIo sapevo che tu eri cosรฌ e sempre salvavi la gente…โ, e si lamenta perchรฉ Dio salva la genteยป. Perchรฉ, ha aggiunto, ยซanche nelle lamentele ci sono delle cose contraddittorieยป.
Un atteggiamento che il Pontefice ha riscontrato anche nellโuomo contemporaneo: ยซNoi viviamo tante volte respirando lamentele, siamo proclivi alle lamentele e possiamo descrivere tante persone cosรฌ che si lamentanoยป. E ha fatto lโesempio di un sacerdote da lui conosciuto in passato: ยซun buon sacerdote, bravo, bravo, ma era il pessimismo incarnato e sempre si lamentava di tutto, aveva proprio la qualitร di โtrovare la mosca nel latteโ. Si trattava, ha continuato, di un bravo sacerdote, di cui si diceva fosse ยซtanto misericordioso nel confessionaleยป. Ma aveva questo difetto di lamentarsi sempre, tanto che i suoi compagni di presbiterio scherzavano dicendo che quando al momento della sua morte ยซsarebbe andato in cieloยป, la prima cosa che avrebbe detto a San Pietro, ยซinvece di salutarloยป, sarebbe stata: ยซDovโรจ lโinferno?ยป. E addirittura che una volta visto lโinferno, avrebbe chiesto a san Pietro: โMa quanti condannati ci sono?โ – โSoltanto unoโ โ โAh, che disastro la redenzione…โ. Solo lamenti, solo il negativo.
Ma di fronte ยซallโamarezza, al rancore, alle lamenteleยป, ha spiegato il Papa, ยซla parola della Chiesa di oggi รจ โcoraggioโยป. Una parola ripetuta dal profeta Isaia: ยซCoraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarviยป. Un messaggio chiaro per ogni credente: ยซCoraggio, sarร lui a consolarti. Fidati di lui. Coraggioยปโ.
Ed รจ anche, ha detto Francesco, ยซla stessa parola che dice Gesรน: โCoraggioโยป. Per esempio, la ripete a quegli uomini che volevano che il loro amico fosse guarito. Costoro, nonostante le difficoltร (ยซMa non si puรฒ entrare, Signore, tanta gente… come possiamo fare…ยป), ยซsono andati sul tetto e tegola dopo tegola, una dopo lโaltra, hanno fatto il buco e lโhanno fatto scendere. In quel momento non hanno pensato: โMa ci sono gli Scribi, ci sono i poliziotti, se ci prendono ci porteranno in galera…โ. No, non hanno pensato questo. Soltanto volevano la guarigione, volevano che il Signore consolasse il loro amico e loroยป.
Per ribadire il concetto, il Pontefice ha ripreso le parole di Isaia: ยซCoraggio! Coraggio, non temete, irrobustite le mani fiaccheโ: le mani sono fiacche, irrobustitele, coraggio. โRendete salde le ginocchia vacillantiโ: coraggio, avanti, ci sono ginocchia vacillanti… sรฌ, ma avanti, coraggio. โDite agli smarriti di cuore โ a quelli che hanno rancore, che vivono delle lamentele โ: โEcco il vostro Dio che viene a salvarviโยป.
Quello della liturgia odierna, ha detto il Papa ยซรจ un messaggio tanto bello e tanto positivo: lasciarci consolare dal Signoreยป. Anche se non รจ facile, ยซperchรฉ per lasciarsi consolare dal Signoreยป serve ยซspogliarsi dei nostri egoismi, di quelle cose che sono il proprio tesoro, sia lโamarezza, siano le lamentele, siano tante coseยป. Perciรฒ, ha aggiunto, ยซci farร bene oggi, ognuno di noi, fare un esame di coscienza: Comโรจ il mio cuore? Ho qualche amarezza lรฌ? Ho qualche tristezza?ยป, e domandarsi: ยซComโรจ il mio linguaggio? ร di lode a Dio, di bellezza o sempre di lamentele?ยป. E poi ยซchiedere al Signore la grazia del coraggio, perchรฉ nel coraggio viene lui a consolarciยป.
