CONGREGAZIONE PER LāEDUCAZIONE CATTOLICA
(degli Istituti di Studi)
Ā« MASCHIO E FEMMINA LI CREĆ Ā»
PER UNA VIA DI DIALOGO SULLA QUESTIONE DEL GENDER NELLāEDUCAZIONE
CITTĆ DEL VATICANO 2019
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INTRODUZIONE
- Ć sempre piĆ¹ diffusa la consapevolezza che ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda i temi dellāaffettivitĆ e della sessualitĆ . In molti casi vengono strutturati e proposti percorsi educativi che Ā« trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtĆ riflettono unāantropologia contraria alla fede e alla retta ragione Ā».1 Il disorientamento antropologico che caratterizza diffusamente il clima culturale del nostro tempo ha certamente contribuito a destrutturare la famiglia con la tendenza a cancellare le differenze tra uomo e donna, considerate come semplici effetti di un condizionamento storico-culturale.
- In questo contesto la missione educativa si trova di fronte alla sfida che Ā« emerge da varie forme di unāideologia, genericamente chiamata gender, che ānega la differenza e la reciprocitĆ naturale di uomo e donna. Essa prospetta una societĆ senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono unāidentitĆ personale e unāintimitĆ affettiva radicalmente svincolate dalla diversitĆ biologica fra maschio e femmina. LāidentitĆ umana viene consegnata ad unāopzione individualistica, anche mutevole nel tempoā Ā».2
- Appare evidente che la questione non puĆ² essere isolata dal piĆ¹ ampio orizzonte dellāeducazione allāamore3, la quale deve offrire ā come ha segnalato il Concilio Vaticano II ā Ā« una positiva e prudente educazione sessuale Ā» nellāambito del diritto inalienabile di tutti a ricevere Ā« una educazione che risponda al proprio fine, convenga alla propria indole, alla differenza di sesso, alla cultura e alle tradizioni del loro paese, ed insieme aperta ad una fraterna convivenza con gli altri popoli al fine di garantire la vera unitĆ e la vera pace sulla terra Ā».4 Al riguardo, la Congregazione per lāEducazione Cattolica ha giĆ offerto alcuni approfondimenti nel documento: Orientamenti educativi sullāamore umano. Lineamenti di educazione sessuale.5
- La visione antropologica cristiana vede nella sessualitĆ una componente fondamentale della personalitĆ , un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere lāamore Pertanto, essa ĆØ parte integrante dello sviluppo della personalitĆ e del suo processo educativo. Ā« Dal sesso, infatti, la persona umana deriva le caratteristiche che, sul piano biologico, psicologico e spirituale, la fanno uomo o donna, condizionando cosƬ grandemente lāiter del suo sviluppo verso la maturitĆ e il suo inserimento nella societĆ Ā».6 Nel processo di crescita Ā« tale diversitĆ , connessa alla complementaritĆ dei due sessi, risponde compiutamente al disegno di Dio secondo la vocazione a cui ciascuno ĆØ chiamato Ā».7 PerciĆ², Ā« lāeducazione affettivo-sessuale deve considerare la totalitĆ della persona ed esigere quindi lāintegrazione degli elementi biologici, psico-affettivi, sociali e spirituali Ā».8
- La Congregazione per lāEducazione Cattolica, nellāambito delle sue competenze, intende ora offrire alcune riflessioni che possano orientare e sostenere quanti sono impegnati nellāeducazione delle nuove generazioni ad affrontare con metodo le questioni oggi piĆ¹ dibattute circa la sessualitĆ umana, alla luce della vocazione allāamore a cui ogni persona ĆØ chiamata.9 In tale modo si vuole promuovere una metodologia articolata nei tre atteggiamenti dellāascoltare, del ragionare e del proporre, che favoriscono lāincontro con le esigenze delle persone e delle comunitĆ . Infatti, lāascolto delle esigenze dellāaltro nonchĆ© la comprensione delle diverse condizioni portano alla condivisione di elementi razionali e preparano a unāeducazione cristiana radicata nella fede che Ā« tutto rischiara di una luce nuova e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dellāuomo Ā».10
- Nellāintraprendere la via del dialogo sulla questione del gender nellāeducazione ĆØ necessario tener presente la differenza tra lāideologia del gender e le diverse ricerche sul gender portate avanti dalle scienze umane. Mentre lāideologia pretende, come riscontra Papa Francesco, Ā« di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili Ā», ma cerca Ā« di imporsi come un pensiero unico che determini anche lāeducazione dei bambini Ā»11 e quindi preclude lāincontro, non mancano delle ricerche sul gender che cercano di approfondire adeguatamente il modo in cui si vive nelle diverse culture la differenza sessuale tra uomo e donna. Ć in relazione con queste ricerche che ĆØ possibile aprirsi allāascolto, al ragionamento e alla
- Pertanto, la Congregazione per lāEducazione Cattolica affida questo testo ā in special modo nei contesti interessati da questo fenomeno ā a quanti hanno a cuore lāeducazione, in particolare alle comunitĆ educative delle scuole cattoliche e a quanti, animati dalla visione cristiana della vita, operano nelle altre scuole, ai genitori, agli alunni, ai dirigenti e al personale, nonchĆ© ai vescovi, ai sacerdoti, alle religiose e ai religiosi, ai movimenti ecclesiali, alle associazioni di fedeli e ad altri organismi del settore.
ASCOLTARE
Breve storia
- Il primo atteggiamento di chi vuol porsi in dialogo ĆØ lāascolto. Si tratta, anzitutto, di ascoltare e comprendere cosa ĆØ avvenuto negli ultimi decenni. Lāavvento del XX secolo ā con le sue visioni antropologiche ā porta con sĆ© le prime concezioni del gender, da un lato basate su una lettura prettamente sociologica delle differenziazioni sessuali e dallāaltra su unāenfasi delle libertĆ individuali. Nasce, infatti, alla metĆ del secolo, un filone di studi che ha insistito nellāaccentuare il condizionamento esterno nonchĆ© le sue influenze sulle determinazioni personali. Applicati alla sessualitĆ , tali studi vollero dimostrare come lāidentitĆ sessuale avesse piĆ¹ a che fare con una costruzione sociale che con un dato naturale o
- Questi approcci convergono nel negare lāesistenza di un dono originario che ci precede ed ĆØ costitutivo della nostra identitĆ personale, formando la base necessaria di ogni nostro Nelle relazioni interpersonali, ciĆ² che conta sarebbe soltanto lāaffetto tra individui, a prescindere dalla differenza sessuale e dalla procreazione ritenute irrilevanti nella costruzione della famiglia. Si passa da un modello istituzionale di famiglia – avente struttura e finalitĆ non dipendenti dalle preferenze soggettive individuali dei coniugi ā ad una visione puramente contrattualistica e volontaristica.
- Nel tempo, le teorie del gender hanno esteso il campo della loro applicazione. Agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso si sono concentrate sulle possibilitĆ degli individui di autodeterminare le proprie inclinazioni sessuali senza tenere conto della reciprocitĆ e complementaritĆ del rapporto uomo-donna nonchĆ© della finalitĆ procreativa della sessualitĆ . Inoltre, si arriva perfino a teorizzare una radicale separazione fra genere (gender) e sesso (sex), con la prioritĆ del primo sul secondo. Tale traguardo viene visto come una tappa importante dellāevoluzione dellāumanitĆ , nella quale Ā« si prospetta una societĆ senza differenze di sesso Ā».12
- In questo contesto culturale, si comprende bene che sesso e genere non sono piĆ¹ sinonimi e, quindi, concetti interscambiabili, in quanto descrivono due entitĆ diverse. Il sesso definisce lāappartenenza a una delle due categorie biologiche che derivano dalla diade originaria, femmina e maIl genere, invece, ĆØ il modo in cui si vive, in ogni cultura la differenza tra i due sessi. Il problema non sta nella distinzione in sĆ©, la quale puĆ² essere interpretata rettamente, ma in una separazione tra sesso e gender. Da questa separazione consegue la distinzione di diversi āorientamenti sessualiā che non vengono piĆ¹ definiti dalla differenza sessuale tra maschio e femmina, ma possono assumere altre forme, determinate solo dallāindividuo radicalmente autonomo. Inoltre, lo stesso concetto di gender va a dipendere dallāatteggiamento soggettivo della persona, che puĆ² scegliere un genere che non corrisponde con la sua sessualitĆ biologica e, quindi, con il modo in cui lo considerano gli altri (transgender).
- In una crescente contrapposizione tra natura e cultura, le proposte gender confluiscono nel queer, cioĆØ in una dimensione fluida, flessibile, nomade, al punto da sostenere la completa emancipazione dellāindividuo da ogni definizione sessuale data a priori, con la conseguente scomparsa di classificazioni considerate rigide. Si lascia cosƬ lo spazio a sfumature variabili per grado e intensitĆ nel contesto, sia dellāorientamento sessuale, sia dellāidentificazione del proprio gender.
- La dualitĆ della coppia, inoltre, confligge con i āpoliamoriā che includono piĆ¹ di due individui. Pertanto, si constata che la durata del legame ā e la sua natura vincolante ā si struttura come variabile a seconda del desiderio contingente degli individui con conseguenze sul piano della condivisione delle responsabilitĆ e degli obblighi inerenti la maternitĆ e la paternitĆ . Tutta questa gamma di relazioni divengono āparenteleā (kinships), fondate sul desiderio o affetto, contraddistinte molto spesso da un tempo determinato, eticamente flessibili o addirittura consensualmente prive di qualsiasi progettualitĆ . CiĆ² che vale ĆØ lāassoluta libertĆ di autodeterminazione e la scelta circostanziata di ciascun individuo nel contesto di una qualsiasi relazione affettiva.
- In questo modo, ci si appella al riconoscimento pubblico della libertĆ di scelta del genere nonchĆ© della pluralitĆ di unioni in contrapposizione al matrimonio tra uomo e donna, considerato retaggio della societĆ patriarcale. Si vorrebbe, pertanto, che ogni individuo possa scegliere la propria condizione e che la societĆ debba limitarsi a garantire tale diritto, anche mediante un sostegno materiale, altrimenti si realizzerebbero forme di discriminazione sociale nei confronti delle minoranze. La rivendicazione di tali diritti ĆØ entrata nel dibattito politico odierno, ottenendo accoglienza in alcuni documenti internazionali e inserendosi in alcune legislazioni nazionali.
Punti di incontro
- Nel quadro delle ricerche sul gender emergono, tuttavia, alcuni possibili punti di incontro per crescere nella comprensione reciproca. Non di rado, infatti, i progetti educativi hanno la condivisibile e apprezzabile esigenza di lottare contro ogni espressione di ingiusta discriminazione. Essi perseguono unāazione pedagogica, anzitutto con il riconoscimento dei ritardi e delle mancanze.13 Non si puĆ² negare, infatti, che nel corso dei secoli si siano affacciate forme di ingiusta subordinazione che hanno tristemente segnato la storia, e che hanno avuto influsso anche allāinterno della Chiesa. CiĆ² ha comportato rigiditĆ e fissitĆ che hanno ritardato la necessaria e progressiva inculturazione del genuino messaggio con cui GesĆ¹ proclamava la pari dignitĆ tra uomo e donna, dando luogo ad accuse di un certo maschilismo piĆ¹ o meno mascherato da motivazioni
- Un punto di incontro ĆØ lāeducazione dei bambini e dei giovani a rispettare ogni persona nella sua peculiare e differente condizione, affinchĆ© nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilitĆ , razza, religione, tendenze affettive, ecc.), possa diventare oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. Si tratta di unāeducazione alla cittadinanza attiva e responsabile, in cui tutte le espressioni legittime della persona siano accolte con rispetto.
- Un altro punto di crescita nella comprensione antropologica sono i valori della femminilitĆ che sono stati evidenziati nella riflessione sul gender. Nella donna, ad esempio, la Ā« capacitĆ dellāaltro Ā» favorisce una lettura piĆ¹ realistica e matura delle situazioni contingenti, sviluppando Ā« il senso e il rispetto del concreto, che si oppone ad astrazioni spesso letali per lāesistenza degli individui e della societĆ Ā».14 Si tratta di un apporto che arricchisce le relazioni umane e i valori dello spirito Ā« a partire dai rapporti quotidiani tra le persone Ā». Per questo, la societĆ ĆØ in larga parte debitrice alle donne che sono Ā« impegnate nei piĆ¹ diversi settori dellāattivitĆ educativa, ben oltre la famiglia: asili, scuole, universitĆ , istituti di assistenza, parrocchie, associazioni e movimenti Ā».15
- La donna ĆØ in grado di comprendere la realtĆ in modo unico: sapendo resistere alle avversitĆ , rendendo Ā« la vita ancora possibile pur in situazioni estreme Ā» e conservando Ā« un senso tenace del futuro Ā».16 Non ĆØ un caso, infatti, che Ā« dovunque cāĆØ lāesigenza di un lavoro formativo, si puĆ² constatare lāimmensa disponibilitĆ delle donne a spendersi nei rapporti umani, specialmente a vantaggio dei piĆ¹ deboli e indifesi. In tale opera esse realizzano una forma di maternitĆ affettiva, culturale e spirituale, dal valore veramente inestimabile, per lāincidenza che ha sullo sviluppo della persona e il futuro della societĆ . E come non ricordare qui la testimonianza di tante donne cattoliche e di tante Congregazioni religiose femminili che, nei vari continenti, hanno fatto dellāeducazione, specialmente dei bambini e delle bambine, il loro principale servizio? Ā».17
CriticitĆ
- Peraltro ci sono alcuni punti critici che si presentano nella vita reale. Le teorie gender indicano ā specialmente le piĆ¹ radicali ā un processo progressivo di de-naturalizzazione o allontanamento dalla natura verso una opzione totale per la decisione del soggetto Con questo atteggiamento, identitĆ sessuale e famiglia divengono dimensioni della āliquiditĆ ā e āfluiditĆ ā post-moderna: fondate solo su una malintesa libertĆ del sentire e del volere piuttosto che sulla veritĆ dellāessere; sul desiderio momentaneo della pulsione emotiva e sulla volontĆ individuale.
- I presupposti delle suddette teorie sono riconducibili a un dualismo antropologico: alla separazione tra corpo ridotto a materia inerte e volontĆ che diviene assoluta, manipolando il corpo a suo Questo fisicismo e volontarismo danno luogo al relativismo, ove tutto ĆØ equivalente e indifferenziato, senza ordine e senza finalitĆ . Tutte queste teorizzazioni, dalle moderate alle piĆ¹ radicali, ritengono che il gender (genere) finisce con lāessere piĆ¹ importante del sex (sesso). CiĆ² determina, in primo luogo, una rivoluzione culturale e ideologica nellāorizzonte relativista, e in secondo luogo una rivoluzione giuridica, perchĆ© queste istanze promuovono specifici diritti individuali e sociali.
- In realtĆ , accade che la difesa delle differenti identitĆ venga spesso perseguita rivendicandole come perfettamente indifferenti tra loro e, dunque, di fatto negandole nella loro rilevanza. CiĆ² assume particolare importanza in ordine alla differenza sessuale: spesso, infatti, il concetto generico di ānon discriminazioneā nasconde unāideologia che nega la differenza e la reciprocitĆ naturale di uomo e Ā« Invece di contrastare le interpretazioni negative della differenza sessuale, che mortificano la sua irriducibile valenza per la dignitĆ umana, si vuole cancellare di fatto tale differenza, proponendo tecniche e pratiche che la rendano irrilevante per lo sviluppo della persona e per le relazioni umane. Ma lāutopia del āneutroā rimuove ad un tempo sia la dignitĆ umana della costituzione sessualmente differente, sia la qualitĆ personale della trasmissione generativa della vita Ā».18 Si svuota ā in questo modo ā la base antropologica della famiglia.
- Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono unāidentitĆ personale e unāintimitĆ affettiva radicalmente svincolate dalla differenza biologica fra maschio e LāidentitĆ umana viene consegnata ad unāopzione individualistica, anche mutabile nel tempo, espressione del modo di pensare e agire, assai diffuso oggi, che confonde Ā« la genuina libertĆ con lāidea che ognuno giudica come gli pare, come se al di lĆ degli individui non ci fossero veritĆ , valori, principi che ci orientino, come se tutto fosse uguale e si dovesse permettere qualsiasi cosa Ā».19
- Il Concilio Vaticano II, interrogandosi su cosa pensa la Chiesa della persona umana, afferma che Ā« unitĆ di anima e di corpo, lāuomo sintetizza in sĆ©, per la stessa sua condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, cosƬ che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertĆ il Creatore Ā».20 Per questa dignitĆ , Ā« lāuomo [ā¦] non sbaglia a riconoscersi superiore alle cose corporali e a considerarsi piĆ¹ di una semplice particella della natura o un elemento anonimo della cittĆ umana Ā».21 Pertanto, Ā« non bisogna confondere le espressioni ordine della natura e ordine biologico, nĆ© identificare ciĆ² che esse Lāordine biologico ĆØ ordine della natura nella misura in cui ĆØ accessibile ai metodi empirici e descrittivi delle scienze naturali; ma in quanto ordine specifico dellāesistenza, che resta in evidente rapporto con la Causa prima, con Dio Creatore, lāordine della natura non ĆØ piĆ¹ un ordine biologico Ā»22.
RAGIONARE
Argomenti razionali
- Lāascolto del profilo storico, dei punti di incontro e delle criticitĆ nella questione del gender spinge verso considerazioni alla luce della ragione. Ci sono, infatti, argomenti razionali che chiariscono la centralitĆ del corpo come elemento integrante dellāidentitĆ personale e dei rapporti familiari. Il corpo ĆØ soggettivitĆ che comunica lāidentitĆ dellāessere.23 In questa luce si comprende il dato delle scienze biologiche e mediche, secondo cui il ādimorfismo sessualeā (ovvero la differenza sessuale tra uomini e donne) ĆØ comprovato dalle scienze, quali, ad esempio, la genetica, lāendocrinologia e la neurologia. Da un punto di vista genetico, le cellule dellāuomo (che contengono i cromosomi XY) sono differenti da quelle della donna (il cui equivalente ĆØ XX) sin dal concepimento. Del resto, nel caso dellāindeterminatezza sessuale ĆØ la medicina che interviene per una terapia. In queste situazioni specifiche, non sono i genitori nĆ© tantomeno la societĆ che possono fare una scelta arbitraria, ma ĆØ la scienza medica che interviene con finalitĆ terapeutica, ossia operando nel modo meno invasivo sulla base di parametri obiettivi al fine di esplicitarne la costitutiva identitĆ .
- Il processo di identificazione ĆØ ostacolato dalla costruzione fittizia di un āgenere neutroā o āterzo genereā. In questo modo viene oscurata la sessualitĆ come qualificazione strutturante dellāidentitĆ maschile e femminile. Il tentativo di superare la differenza costitutiva di maschio e femmina, come avviene nellāintersessualitĆ o nel transgender, porta ad unāambiguitĆ maschile e femminile, che presuppone in maniera contraddittoria quella differenza sessuale che si intende negare o superare. Questa oscillazione tra maschio e femmina diventa, alla fine, una esposizione solo āprovocatoriaā contro i cosiddetti āschemi tradizionaliā che non tiene conto delle sofferenze di coloro che vivono in una condizione indeterminata. Una simile concezione cerca di annientare la natura (tutto ciĆ² che abbiamo ricevuto come fondamento previo del nostro essere e di ogni nostro agire nel mondo), mentre la si riafferma implicitamente.
- Anche lāanalisi filosofica mostra come la differenza sessuale maschile/ femminile sia costitutiva dellāidentitĆ umana. Nelle filosofie greco-latine lāessenza si pone come elemento trascendente che ricompone e armonizza la differenza tra femminile e maschile nellāunicitĆ della persona umana. Nella tradizione ermeneutico-fenomenologica sia la distinzione che la complementaritĆ sessuale vengono interpretate in chiave simbolica e metaforica. La differenza sessuale costituisce, nella relazione, lāidentitĆ personale sia in senso orizzontale (diadico: uomo-donna) che in senso verticale (triadico: uomo-donna-Dio), sia nellāambito della relazione interpersonale uomo-donna (io/tu) che nellāambito della relazione familiare (tu/io/noi).
- La formazione dellāidentitĆ si basa proprio sullāalteritĆ : nel confronto immediato con il ātuā diverso da me riconosco lāessenza del mio āioā. La differenza ĆØ la condizione della cognizione in generale, e della conoscenza dellāidentitĆ . Nella famiglia il confronto con la madre e il padre facilita il bambino nellāelaborazione della propria identitĆ /differenza sessuale. Le teorie psicoanalitiche mostrano il valore tripolare del rapporto genitori/ figlio, asserendo che lāidentitĆ sessuale emerge pienamente soltanto nel confronto sinergico della differenziazione
- La complementaritĆ fisiologica, basata sulla differenza sessuale, assicura le condizioni necessarie per la procreazione. Il ricorso, invece, alle tecnologie riproduttive puĆ² consentire la generazione ad uno dei partner di una coppia di persone dello stesso sesso, con āfecondazione in vitroā e maternitĆ surrogata: ma lāuso di tecnologie non ĆØ equivalente al concepimento naturale, perchĆ© comporta manipolazioni di embrioni umani, frantumazioni della genitorialitĆ , strumentalizzazione e/o mercificazione del corpo umano, nonchĆ© riduzione del bambino ad oggetto di una tecnologia scientifica.24
- Per quanto concerne in particolar modo il settore scolastico, ĆØ proprio nella natura dellāeducazione la capacitĆ di costruire le basi per un dialogo pacifico e permettere lāincontro proficuo tra le persone e le idee. Appare, inoltre, non secondaria la prospettiva di un allargamento della ragione alla dimensione trascendente. Il dialogo tra fede e ragione Ā« se non vuole ridursi a sterile esercizio intellettuale, deve partire dallāattuale situazione concreta dellāuomo, e su di essa sviluppare una riflessione che ne raccolga la veritĆ ontologico-metafisica Ā».25 In questa dimensione si colloca la missione evangelizzatrice della Chiesa sullāuomo e sulla
PROPORRE
Antropologia cristiana
- La Chiesa ā madre e maestra ā non solo ascolta ma, forte della sua originaria missione, si apre alla ragione e si pone al servizio della comunitĆ umana, offrendo le sue proposte. Ć infatti evidente che senza una chiarificazione soddisfacente dellāantropologia su cui si fonda il significato della sessualitĆ e dellāaffettivitĆ non ĆØ possibile strutturare in modo corretto un percorso educativo coerente con la natura dellāuomo come persona, al fine di orientarlo alla piena attuazione della sua identitĆ sessuale nel contesto della vocazione al dono di sĆ©. E il primo passo di questo chiarimento antropologico consiste nel riconoscere che Ā« anche lāuomo possiede una natura che deve rispettare e che non puĆ² manipolare a piacere Ā».26 Ć questo il fulcro di quella ecologia dellāuomo che muove dal Ā« riconoscimento della peculiare dignitĆ dellāessere umano Ā» e dalla necessaria relazione della sua vita Ā« con la legge morale inscritta nella sua propria natura Ā».27
- Lāantropologia cristiana affonda le sue radici nella narrazione delle origini come appare nel Libro della Genesi dove ĆØ scritto che Ā« Dio creĆ² lāuomo a sua immagine [ā¦] maschio e femmina li creĆ² Ā» (Gen 1, 27). In queste parole vi ĆØ il nucleo non solo della creazione ma anche della relazione vivificante tra uomo e donna, che li mette in intima unione con Il sĆ© e lāaltro da sĆ© si completano secondo le loro specifiche identitĆ e si incontrano in quello che costituisce una dinamica di reciprocitĆ , sostenuta e derivata dal Creatore.
- Le parole bibliche rivelano il sapiente disegno del Creatore che Ā« ha assegnato come compito allāuomo il corpo, la sua mascolinitĆ e femminilitĆ ; e che nella mascolinitĆ e femminilitĆ gli ha assegnato in certo senso come compito la sua umanitĆ , la dignitĆ della persona, ed anche il segno trasparente della ācomunioneā interpersonale, in cui lāuomo realizza se stesso attraverso lāautentico dono di sĆ© Ā».28 Pertanto, la natura umana ā a superamento di ogni fisicismo o naturalismo ā ĆØ da comprendere alla luce dellāunitĆ di anima e di corpo, lāĀ« unitĆ delle sue inclinazioni di ordine sia spirituale che biologico e di tutte le altre caratteristiche specifiche necessarie al perseguimento del suo fine Ā».29
- In questa Ā« totalitĆ unificata Ā»30 si integrano la dimensione verticale della comunione con Dio e la dimensione orizzontale della comunione interpersonale, a cui lāuomo e la donna sono chiamati.31 LāidentitĆ personale matura in modo autentico nel momento in cui si apre agli altri, proprio perchĆ© Ā« nella configurazione del proprio modo di essere, femminile o maschile, non confluiscono solamente fattori biologici o genetici, ma anche molteplici elementi relativi al temperamento, alla storia familiare, alla cultura, alle esperienze vissute, alla formazione ricevuta, alle influenze di amici, familiari e persone ammirate, e ad altre circostanze concrete che esigono uno sforzo di adattamento Ā».32 Infatti, Ā« ĆØ essenziale per la persona umana il fatto che diventa se stessa solo dallāaltro, lāāioā diventa se stesso solo dal ātuā e dal āvoiā, ĆØ creato per il dialogo, per la comunione sincronica e diacronica. E solo lāincontro con il ātuā e con il ānoiā apre lāāioā a se stesso Ā».33
- Ć necessario ribadire la radice metafisica della differenza sessuale: uomo e donna, infatti, sono le due modalitĆ in cui si esprime e realizza la realtĆ ontologica della persona umana. Questa ĆØ la risposta antropologica alla negazione della dualitĆ maschio e femmina da cui si genera la famiglia. Il rifiuto di tale dualitĆ non solo cancella la visione creaturale, ma disegna una persona astratta Ā« che poi sceglie per sĆ© autonomamente qualcosa come sua natura. Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda. Se, perĆ², non esiste la dualitĆ maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure piĆ¹ la famiglia come realtĆ prestabilita dalla creazione. Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignitĆ che le ĆØ propria Ā».34
- In questa prospettiva, educare alla sessualitĆ e allāaffettivitĆ significa imparare Ā« con perseveranza e coerenza […] che cosa ĆØ il significato del corpo Ā»35 in tutta la veritĆ originaria della mascolinitĆ e della femminilitĆ ; significa cioĆØ Ā« imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati […]. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilitĆ o mascolinitĆ ĆØ necessario per poter riconoscere se stessi nellāincontro con lāaltro diverso da sĆ© […], e arricchirsi reciprocamente Ā».36 Alla luce di una ecologia pienamente umana e integrale dunque, la donna e lāuomo riconoscono il significato della sessualitĆ e della genitalitĆ in quellāintrinseca intenzionalitĆ relazionale e comunicativa che attraversa la loro corporeitĆ e li rimanda lāuno verso lāaltro mutuamente.
La famiglia
- La famiglia ĆØ il luogo naturale nel quale questa relazione di reciprocitĆ e comunione tra lāuomo e la donna trova piena In essa, lāuomo e la donna uniti nella scelta libera e cosciente del patto di amore coniugale, realizzano Ā« una totalitĆ in cui entrano tutte le componenti della persona, richiamo del corpo e dellāistinto, forza del sentimento e dellāaffettivitĆ , aspirazione dello spirito e della volontĆ Ā».37 La famiglia ĆØ Ā« un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale, di culturaĀ», altrimenti Ā« qualificarla con concetti di natura ideologica che hanno forza soltanto in un momento della storia, e poi decadono Ā»38 significa tradirne il valore. La famiglia, in quanto societĆ naturale in cui reciprocitĆ e complementaritĆ tra uomo e donna si realizzano pienamente, precede lo stesso ordinamento socio-politico dello Stato, la cui libera attivitĆ legiferante deve tenerne conto e darne il giusto riconoscimento.
- Ć razionalmente comprensibile che nella natura stessa della famiglia si fondano due diritti fondamentali che devono sempre essere sostenuti e garantiti. Il primo ĆØ il diritto della famiglia a essere riconosciuta come lo spazio pedagogico primario per la formazione del Tale Ā« diritto primario Ā» si traduce poi concretamente nel Ā« dovere gravissimo Ā»39 dei genitori di farsi responsabilmente carico dellāĀ« educazione completa dei figli in senso personale e sociale Ā»,40 anche per ciĆ² che riguarda la loro educazione allāidentitĆ sessuale e allāaffettivitĆ , Ā« nel quadro di una educazione allāamore, alla reciproca donazione Ā».41 Si tratta di un diritto-dovere educativo che Ā« si qualifica come essenziale, connesso comāĆØ con la trasmissione della vita umana; come originale e primario, rispetto al compito educativo di altri, per lāunicitĆ del rapporto dāamore che sussiste tra genitori e figli; come insostituibile ed inalienabile, e che pertanto non puĆ² essere totalmente delegato ad altri, nĆ© da altri usurpato Ā».42
- Un ulteriore diritto non affatto secondario ĆØ quello del bambino Ā« a crescere in una famiglia, con un papĆ e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciĆ² che ĆØ la mascolinitĆ e la femminilitĆ di un padre e di una madre, e cosƬ preparando la maturitĆ affettiva Ā».43 Ed ĆØ proprio allāinterno del nucleo familiare stesso che il bambino puĆ² essere educato a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale, della paritĆ , della reciprocitĆ biologica, funzionale, psicologica e sociale. Ā« Di fronte ad una cultura che ābanalizzaā in larga parte la sessualitĆ umana, [ā¦], il servizio educativo dei genitori deve puntare fermamente su di una cultura sessuale che sia veramente e pienamente personale: la sessualitĆ , infatti, ĆØ una ricchezza di tutta la persona ā corpo, sentimento e anima ā e manifesta il suo intimo significato nel portare la persona al dono di sĆ© nellāamore Ā».44 Questi diritti si accompagnano naturalmente a tutti gli altri diritti fondamentali della persona, in particolare a quello della libertĆ di pensiero, di coscienza e di In tali spazi si possono far nascere proficue esperienze di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nellāeducazione.
La scuola
- Allāazione educativa della famiglia si unisce quella della scuola, la quale interagisce in modo sussidiario. Forte della sua fondazione evangelica, Ā« la scuola cattolica si configura come scuola per la persona e delle persone. āLa persona di ciascuno, ĆØ al centro del magistero di GesĆ¹: per questo la promozione della persona umana ĆØ il fine della scuola cattolicaā. Tale affermazione, mettendo in luce il rapporto vitale dellāuomo con Cristo, ricorda che nella sua persona si trova la pienezza della veritĆ sullāuomo. PerciĆ² la scuola cattolica, impegnandosi a promuovere lāuomo nella sua integralitĆ , lo fa, obbedendo alla sollecitudine della Chiesa, nella consapevolezza che tutti i valori umani trovano la loro realizzazione piena e quindi la loro unitĆ nel Cristo. Questa consapevolezza esprime la centralitĆ della persona nel progetto educativo della scuola cattolica Ā».45
- La scuola cattolica deve farsi comunitĆ educante nella quale la persona esprime se stessa e cresce umanamente in un processo di relazione dialogica, interagendo in modo costruttivo, esercitando la tolleranza, comprendendo i diversi punti di vista, creando fiducia in un ambiente di autentica concordia. Si instaura, cosƬ, la vera Ā« comunitĆ educativa, spazio di convivialitĆ delle differenze. La scuola-comunitĆ ĆØ luogo di incontro, promuove la partecipazione, dialoga con la famiglia, prima comunitĆ di appartenenza degli alunni che la frequentano, rispettandone la cultura e ponendosi in profondo ascolto dei bisogni che incontra e delle attese di cui ĆØ destinataria Ā».46 In tal modo le ragazze e i ragazzi sono accompagnati da una comunitĆ che Ā« li stimola a superare lāindividualismo e a scoprire, alla luce della fede, che sono chiamati a vivere in maniera responsabile, una specifica vocazione in solidarietĆ con gli altri uomini Ā».47
- Anche gli educatori cristiani che vivono la loro vocazione nella scuola non cattolica testimoniano la veritĆ sulla persona umana e sono al servizio della sua promozione. Infatti, Ā« la formazione integrale dellāuomo come finalitĆ dellāeducazione comprende lo sviluppo di tutte le facoltĆ dellāeducando, la sua partecipazione alla vita professionale, la formazione del suo senso etico e sociale, la sua apertura al trascendente e la sua educazione religiosa Ā».48 La testimonianza personale, unita alla professionalitĆ , contribuisce al raggiungimento di questi
- Lāeducazione allāaffettivitĆ ha bisogno di un linguaggio adeguato e misurato. In primo luogo, essa deve tenere conto che i bambini e i giovani non hanno ancora raggiunto la piena maturitĆ e si accingono a scoprire la vita con interesse. Pertanto, ĆØ necessario aiutare gli alunni a sviluppare Ā« un senso critico davanti a una invasione di proposte, davanti alla pornografia senza controllo e al sovraccarico di stimoli che possono mutilare la sessualitĆ Ā».49 Di fronte a un bombardamento di messaggi ambigui e vaghi ā il cui fine ĆØ un disorientamento emotivo e lāimpedimento della maturitĆ psico-relazionale ā Ā« occorre aiutarli a riconoscere e a cercare le influenze positive, nel tempo stesso in cui prendono le distanze da tutto ciĆ² che deforma la loro capacitĆ di amare Ā».50
La societĆ
- Nel processo educativo non puĆ² mancare uno sguardo dāinsieme sulla societĆ attuale. La trasformazione delle relazioni interpersonali e sociali Ā« ha spesso sventolato la ābandiera della libertĆ ā, ma in realtĆ ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani, specialmente ai piĆ¹ vulnerabili. Ć sempre piĆ¹ evidente che il declino della cultura del matrimonio ĆØ associato a un aumento di povertĆ e a una serie di numerosi altri problemi sociali che colpiscono in misura sproporzionata le donne, i bambini e gli anziani. E sono sempre loro a soffrire di piĆ¹, in questa crisi Ā».51
- Per questi motivi, la famiglia non puĆ² essere lasciata sola di fronte alla sfida Da parte sua, la Chiesa continua ad offrire sostegno alle famiglie e ai giovani in comunitĆ aperte ed accoglienti. La scuola e le comunitĆ locali, in particolare, sono chiamate a svolgere una grande missione, anche se esse non sostituiscono i genitori, bensƬ sono ad essi complementari.52 La rilevante urgenza della sfida formativa puĆ² costituire oggi un forte stimolo a ricostruire lāalleanza educativa tra famiglia, scuola e societĆ .
- Come ĆØ diffusamente riconosciuto, questo patto educativo ĆØ entrato in Ć urgente promuovere unāalleanza sostanziale e non burocratica, che armonizzi, nel progetto condiviso di Ā« una positiva e prudente educazione sessuale Ā»,53 la primaria responsabilitĆ dei genitori con il compito degli insegnanti. Si devono creare le condizioni per un incontro costruttivo tra i vari soggetti al fine di istaurare un clima di trasparenza, interagendo e tenendosi costantemente informati sulle attivitĆ per facilitare il coinvolgimento ed evitare inutili tensioni che potrebbero sorgere a causa di incomprensioni per mancanza di chiarezza, informazione e competenza.
- Nellāorizzonte di questa alleanza, lāazione educativa deve essere informata al principio di sussidiarietĆ . Ā« Ogni altro partecipante al processo educativo non puĆ² che operare a nome dei genitori, con il loro consenso e, in una certa misura, persino su loro incarico Ā».54 Procedendo insieme famiglia, scuola e societĆ possono articolare percorsi di educazione allāaffettivitĆ e alla sessualitĆ finalizzati al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva, tenendo conto delle specificitĆ fisiologiche e psicologiche, nonchĆ© delle fasi di crescita e maturazione neurocognitiva delle ragazze e dei ragazzi in modo da accompagnarli nella loro crescita in maniera sana e responsabile.
La formazione dei formatori
- Allāeffettiva realizzazione del progetto pedagogico sono chiamati con grande responsabilitĆ tutti i La loro personalitĆ matura, la loro preparazione e il loro equilibrio influiscono fortemente sugli educandi.55 Pertanto, ĆØ importante tenere in considerazione nella loro formazione, oltre agli aspetti professionali, anche quelli culturali e spirituali. Lāeducazione della persona, specialmente nellāetĆ evolutiva, necessita di una cura particolare e di un costante aggiornamento. Non si tratta soltanto di una semplice ripetizione degli argomenti disciplinari. Dagli educatori ci si attende che sappiano Ā« accompagnare gli alunni verso obiettivi elevati e sfidanti, dimostrare elevate aspettative nei loro confronti, coinvolgere e connettere gli studenti tra di loro e con il mondo Ā».56
- La responsabilitĆ dei dirigenti, del corpo docente e del personale scolastico ĆØ quella di garantire un servizio qualificato coerente con i principi cristiani che costituiscono lāidentitĆ del progetto educativo, nonchĆ© di interpretare le sfide contemporanee attraverso una testimonianza quotidiana fatta di comprensione, obiettivitĆ e prudenza.57 Ć, infatti, comunemente condiviso che Ā« lāuomo contemporaneo ascolta piĆ¹ volentieriĀ Ā i testimoni che i maestri, o, se ascolta i maestri, lo fa perchĆ© sono dei testimoni Ā».58 Lāautorevolezza dellāeducatore si configura, quindi, come la confluenza concreta Ā« di una formazione generale, fondata su una concezione positiva e costruttiva della vita e sullo sforzo costante per Una tale formazione oltrepassa la pur necessaria formazione professionale e investe gli aspetti piĆ¹ intimi della personalitĆ , incluso quello spirituale e religioso Ā».59
- La formazione dei formatori ā cristianamente ispirata ā ha come obiettivo sia la persona del singolo docente sia la costruzione e il consolidamento di una comunitĆ educante attraverso il proficuo scambio didattico, emozionale e In questo modo si genera una relazione attiva tra gli educatori dove la crescita personale integrale arricchisce quella professionale, vivendo lāinsegnamento come un servizio di umanizzazione.
- In riferimento allo specifico compito dellāeducazione allāamore umano ā Ā« tenuto conto del progresso della psicologia, della pedagogia e della didattica Ā»60 ā per i formatori ĆØ richiesta Ā« una preparazione psico-pedagogica adatta e seria, che consenta loro di cogliere situazioni particolari che richiedono una sollecitudine speciale Ā».61 Di conseguenza, Ā« occorre una visione chiara della situazione, perchĆ© il metodo adoperato non solamente condiziona grandemente il successo di questa delicata educazione, ma anche la collaborazione tra i diversi responsabili Ā».62
- Oggi tante legislazioni riconoscono lāautonomia e la libertĆ di insegnamento. In questo ambito, le scuole hanno lāopportunitĆ di collaborare con le istituzioni cattoliche di istruzione superiore nellāapprofondimento dei diversi aspetti dellāeducazione sessuale al fine anche di realizzare sussidi, guide pedagogiche e manuali didattici impostati sulla Ā« visione cristiana dellāuomo Ā».63 A tal proposito, i pedagogisti e i docenti di didattica nonchĆ© gli esperti di letteratura dellāinfanzia e dellāadolescenza possono contribuire ad offrire strumenti innovativi e creativi per consolidare lāeducazione integrale della persona fin dalla prima infanzia di fronte a visioni parziali e distorte. Alla luce di un rinnovato patto educativo, la cooperazione tra tutti i responsabili ā a livello locale, nazionale e internazionale ā non si puĆ² esaurire soltanto nella condivisione di idee e nel proficuo scambio di buone pratiche, ma si offre come un importante mezzo di formazione permanente degli educatori stessi.
CONCLUSIONE
- In conclusione, la via del dialogo ā che ascolta, ragiona e propone ā appare come il percorso piĆ¹ efficace per una trasformazione positiva delle inquietudini e delle incomprensioni in una risorsa per lo sviluppo di un ambiente relazionale piĆ¹ aperto e Al contrario, lāapproccio ideologizzato alle delicate questioni del genere, pur dichiarando il rispetto delle diversitĆ , rischia di considerare le differenze stesse in modo statico, lasciandole isolate e impermeabili lāuna dallāaltra.
- La proposta educativa cristiana arricchisce il dialogo in ragione della finalitĆ di Ā« favorire la realizzazione dellāuomo attraverso lo sviluppo di tutto il suo essere, spirito incarnato, e dei doni di natura e di grazia di cui ĆØ arricchito da Dio Ā».64 CiĆ² esige un sentito e accogliente avvicinamento allāaltro da intendersi come antidoto naturale alla ācultura dello scartoā e dellāisolamento. Si promuove, in questo modo, la Ā« dignitĆ originaria di ogni uomo e donna, insopprimibile, indisponibile a qualsiasi potere o ideologia Ā».65
- Al di lĆ di ogni riduzionismo ideologico o relativismo omologante, le educatrici e gli educatori cattolici ā nella corrispondenza allāidentitĆ ricevuta dallāispirazione evangelica ā sono chiamati a trasformare positivamente le sfide attuali in opportunitĆ , percorrendo i sentieri dellāascolto, della ragione e della proposta cristiana, nonchĆ© testimoniando con le modalitĆ della propria presenza la coerenza tra le parole e la vita.66 I formatori hanno lāaffascinante missione educativa di Ā« insegnare un percorso sulle diverse espressioni dellāamore, sulla cura reciproca, sulla tenerezza rispettosa, sulla comunicazione ricca di senso. Tutto questo, infatti, prepara ad un dono di sĆ© integro e generoso che si esprimerĆ , dopo un impegno pubblico, nellāofferta dei corpi. Lāunione sessuale nel matrimonio apparirĆ cosƬ come segno di un impegno totalizzante, arricchito da tutto il cammino precedente Ā».67
- Non contraddice questa cultura del dialogo anche la legittima aspirazione delle scuole cattoliche di mantenere la propria visione della sessualitĆ umana in funzione della libertĆ delle famiglie di poter basare lāeducazione dei propri figli su unāantropologia integrale, capace di armonizzare tutte le dimensioni che ne costituiscono lāidentitĆ fisica, psichica e spirituale. Uno Stato democratico non puĆ² infatti ridurre la proposta educativa ad un pensiero unico specialmente in una materia cosƬ delicata che tocca la visione fondamentale della natura umana ed il diritto naturale da parte dei genitori di una libera scelta educativa, sempre secondo la dignitĆ della persona umana. Ogni istituzione scolastica deve, quindi, dotarsi di strumenti organizzativi e programmi didattici che rendano reale e concreto questo diritto dei genitori. In tal modo, la proposta pedagogica cristiana si concretizza come una solida risposta alle antropologie della frammentazione e del provvisorio.
- I centri educativi cattolici nellāoffrire programmi di formazione affettiva e sessuale devono tenere in considerazione le differenti etĆ degli alunni, nonchĆ© dare aiuto nel pieno rispetto per ogni CiĆ² si puĆ² realizzare attraverso un percorso di accompagnamento discreto e riservato, con cui si va incontro anche a chi si trova a vivere una situazione complessa e dolorosa. La scuola deve, quindi, proporsi come un ambiente di fiducia, aperto e sereno specialmente in quei casi che necessitano tempo e discernimento. Ć importante creare le condizioni per un ascolto paziente e comprensivo, lungi da ingiuste discriminazioni.
- Ben consapevole della sollecitudine educativa nonchĆ© della fatica quotidiana profuse dalle persone impegnate nella scuola e nei variegati contesti dellāattivitĆ pedagogica formale e informale, la Congregazione per lāEducazione Cattolica incoraggia a proseguire nella missione formativa delle nuove generazioni, specialmente di chi soffre la povertĆ nelle sue varie espressioni e ha bisogno dellāamore di educatori ed educatrici, in modo che Ā« i giovani non siano solo amati, ma conoscano anche dāessere amati Ā» (San Giovanni Bosco). Questo Dicastero esprime, altresƬ, viva gratitudine e ā con le parole di Papa Francesco ā incoraggia Ā« gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, [ā¦] a stimolare negli alunni lāapertura allāaltro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti. La scommessa ĆØ quella di cooperare a formare ragazzi aperti e interessati alla realtĆ che li circonda, capaci di cura e di tenerezza Ā».68
CittĆ del Vaticano, 2 febbraio 2019, Festa della presentazione del Signore.
Giuseppe Card. Versaldi
Prefetto
Arciv. Angelo Vincenzo Zani
Segretario
Note
1 Benedetto XVI, Discorso ai Membri del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede, 10 gennaio 2011.
2 Papa Francesco, Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, 19 marzo 2016, n. 56.
3 Cf. Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica postsinodale Familiaris consortio, 22 novembre 1981, n. 6; cf. Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie Gratissimam sane, 2 febbraio 1994, n. 16; cf. Giovanni Paolo II, āPedagogia del corpo, ordine morale, manifestazioni affettiveā, Udienza generale, 8 aprile 1981, Insegnamenti, IV/1 (1981), pp. 903-908.
4Ā Ā concilio Vaticano II, Dichiarazione sullāeducazione cristiana Gravissimum educationis, 28 ottobre 1965, n. 1.
5 Congregazione Per lāeducazione cattolica, Orientamenti educativi sullāamore umano. Lineamenti di educazione sessuale, 1 novembre 1983.
6 Congregazione Per la dottrina della Fede, Persona Alcune questioni di etica sessuale, 29 dicembre 1975, n. 1.
7 Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 4.
8 Ibid., n. 35.
9Ā Ā Cf. Ibid., nn. 21-47, dove ĆØ esposta la concezione cristiana della sessualitĆ .
10Ā Ā Concilio Vaticano II, Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, 7 dicembre 1965, n. 11.
11 Amoris laetitia, n. 56.
12 Idem.
13 Cf. Papa Francesco, Discorso ai partecipanti allāAssemblea generale dei membri della Pontificia Accademia per la Vita, 5 ottobre 2017.
14 congregazione Per la dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dellāuomo e della donna nella Chiesa e nel mondo, 31 maggio 2004, n. 13.
15 Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 29 giugno 1995, n. 9.
16 congregazione Per la dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi, n. 13.
17 Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, n. 9.
18 Papa Francesco, Discorso ai partecipanti allāAssemblea generale dei membri della Pontificia Accademia per la Vita, n. 3.
19 Amoris laetitia, n. 34.
20 Gaudium et spes, n. 14.
21 Idem.
22 K. WojtyÅa, Amore e responsabilitĆ . Morale sessuale e vita interpersonale, Casale Monferrato 20084, p. 41.
23 Cf. Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Veritatis splendor, 6 agosto 1993, n. 48.
24 Cf. congregazione Per la dottrina della Fede, Istruzione sul rispetto della vita umana nascente e la dignitĆ della procreazione Donum vitae, 22 febbraio 1987, n. 4.
25 Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al VI simposio europeo dei docenti universitari, Roma, 7 giugno 2008.
26 Benedetto XVI, Discorso al Reichstag di Berlino, 22 settembre 2011.
27 Papa Francesco, Lettera enciclica sulla cura della casa comune Laudato siā, 24 maggio 2015, nn. 154-155.
28 Giovanni Paolo II, āPedagogia del corpo, ordine morale, manifestazioni affettiveā, Udienza generale, 8 aprile 1981, Insegnamenti, IV/1 (1981), p. 904.
29 Veritatis splendor, n. 50.
30 Cf. Idem.
31 Ā«Lāuomo e la donna costituiscono due modi di realizzare, da parte della creatura umana, una determinata partecipazione dellāEssere divino: sono creati ad āimmagine e somiglianza di Dioā e attuano compiutamente tale vocazione non solo come persone singole, ma anche come coppia, quale comunitĆ di amore. Orientati allāunione e alla feconditĆ , lāuomo e la donna sposati partecipano dellāamore creatore di Dio, vivendo la comunione con Lui attraverso lāaltro Ā», Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 26. Cf. anche congregazione Per lāeducazione cattolica, Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltĆ dellāamore, 28 ottobre 2013, nn. 35-36.
32 Amoris laetitia, n. 286.
33 Benedetto XVI, Discorso allāassemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, 27 maggio 2010.
34 Benedetto XVI, Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2012.
35 Amoris laetitia, n. 151.
36 Laudato siā, n. 155.
37 catechismo della chiesa cattolica, n. 1643.
38 Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarietĆ tra uomo e donna, promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, 17 novembre 2014, n. 3.
39 Codice di Diritto Canonico, can. 1136; cf. Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, can. 627.
40 Gravissimum educationis, n. 3.
41 Amoris laetitia, n. 280.
42 Familiaris consortio, n. 36.
43 Papa Francesco, Discorso alla Delegazione dellāUfficio Internazionale Cattolico dellāInfanzia (BICE), 11 aprile 2014.
44 Familiaris consortio, n. 37.
45 congregazione Per lāeducazione cattolica, La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio, 28 dicembre 1997, n. 9.
46 Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica, n. 58.
47 congregazione Per lāeducazione cattolica, La scuola cattolica, 19 marzo 1977, n.
48 congregazione Per lāeducazione cattolica, Il laico cattolico testimone della fede nella scuola, 15 ottobre 1982, 17.
49 Amoris laetitia, n. 281.
50 Idem.
51 Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarietĆ tra uomo e donna, promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, n. 2.
52 Cf. Amoris laetitia, n. 84.
53 Gravissimum educationis, n. 1.
54 Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie Gratissimam sane, n. 16; cf. Pontificio consiglio Per la Famiglia, SessualitĆ umana: veritĆ e significato. Orientamenti educativi in famiglia, 8 dicembre 1995, n. 23.
55 Cf. Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 79.
56 congregazione Per lāeducazione cattolica, Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova, CittĆ del Vaticano 2014, II, n. 7.
57 Cf. congregazione Per lāeducazione cattolica, Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici, 8 settembre 2007, nn. 34-37.
58 Paolo VI, Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, 8 dicembre 1975, n. 41.
59 Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 80.
60 Gravissimum educationis, n. 1.
61 Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 81.
62Ā Ā Ibid., n. 83.
63Ā Ā Ibid., n. 22.
64 Orientamenti educativi sullāamore umano, n. 21.
65 Papa Francesco, Discorso alla Delegazione dellāIstituto āDignitatis humanaeā, 7 dicembre 2013.
66 Cf. Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica, conclusione.
67 Amoris laetitia, n. 283.
68 Papa Francesco, Discorso allāAssociazione Italiana Maestri Cattolici, 5 gennaio 2018.