
Nella predicazione cristiana, il primo annuncio si riassumeva nel proclamare la risurrezione, nel dichiarare che Gesรน, ucciso in modo infamante, era stato da Dio risuscitato, con il che si dimostrava che tutto ciรฒ che aveva detto e fatto era stato firmato e approvato da Dio, e che Gesรน era dunque Messia e Signore.
Lโenorme dilatazione che, nella tradizione cristiana, ha preso la festa del Natale e tutto quanto la circonda ha fatto sรฌ che la nascita di Gesรน, con il contorno di quanto lโha preceduta e seguita, abbia assunto una straordinaria rilevanza. Ma cosa rimane, poi, nella nostra memoria? La grotta di Betlemme, gli angeli che cantano il Gloria, i pastori e i re magi, gli zampognari con le loro musiche e poco altro, quella scena insomma che il presepio, nato per opera di Francesco dโAssisi, ha fissato nella nostra immaginazione.
Il suo forte legame con le memorie dellโinfanzia, che ha fatto del Natale la โfesta dei bambiniโ, rischia di farci percepire il tutto come delle belle favole, o per rigettarle in blocco una volta diventati adulti, o comunque, spesso, senza cogliere i significati profondi dei racconti evangelici, che non sono nรฉ pura fantasia nรฉ pura cronaca, ma eventi che hanno un fondo storico e un significato teologico, cioรจ un senso che va al di lร della pura narrazione.
Proveremo a riprendere in mano quei racconti, alla luce di quanto si รจ detto nella prima riflessione. Esamineremo prima lโesperienza di Zaccaria, Maria e Giuseppe, per trovare in quello che possono aver provato nelle loro โannunciazioniโ qualcosa che parli anche a noi, per imparare come dobbiamo aspettare la nascita di Gesรน; vedremo poi di conoscere tre categorie di persone, i pastori, i magi, i vecchi, che ricevono lโannuncio della nascita e come vi reagiscono.
- Pubblicitร -
Tutti questi personaggi vivono un loro deserto, nel senso descritto ieri, ma riescono a farlo fiorire grazie alla loro fede.
2. Luca nel suo vangelo mette in parallelo la nascita di Giovanni e quella di Gesรน, e dunque lโannuncio a Zaccaria e quello a Maria; lโannuncio a Giuseppe si trova invece nel vangelo di Matteo.
Le narrazioni seguono uno schema che prevede: la descrizione del personaggio, lโannuncio con la promessa di un figlio inatteso, lo smarrimento che prende chi riceve tale annuncio considerando la propria condizione, una spiegazione di ciรฒ che avverrร e, infine, una conclusione che รจ diversa secondo i vari personaggi.
Zaccaria รจ un sacerdote che svolge, secondo il suo turno, un servizio nel tempio di Gerusalemme: quello di rinnovare, mattino e sera, la brace e i profumi sullโaltare dellโincenso che si trovava davanti al Santo dei Santi (cf. Es 30,6-8). Un impegno che diremmo burocratico, da sacrista, una vita piatta e ordinaria, non certo uno stato dโanimo che prepari allโestasi o a particolari rivelazioni. Oltretutto, alla luce di quanto si รจ detto ieri, la sua non sembra una situazione particolarmente adatta a ricevere la Parola, che pare volare alla larga da templi e palazzi: Zaccaria non รจ nel deserto! Almeno cosรฌ pare.
Ma forse vive un suo deserto:รจ vecchio e senza figli, e senza la speranza di averne. In effetti, il deserto era nel suo cuore, la sua vita era condannata alla sterilitร !
E cosa avviene? Cโรจ un dettaglio importante: Zaccaria era ยซentrato nel tempio del Signoreยป, e fuori ยซtutta lโassemblea del popolo stava pregando nellโora dellโincensoยป (v. 9-10). La cosa non puรฒ sfuggire a chi รจ familiare con il vangelo di Luca: tutti i momenti di rivelazione nel terzo vangelo avvengono in un contesto di preghiera, perchรฉ Dio lo si cerca e lo si trova ยซnel santuarioยป, quello del cuore (cf. Sal 63,3). Deserto e santuario sono piรน che spazi fisici!
Potremmo dire che Zaccaria รจ pronto a ricevere una Parola, ha le disposizioni per ascoltarla e accoglierla, perchรฉ รจ in preghiera, รจ โnello spazio di Dioโ.
3. E la parola arriva, sulle ali di un angelo.
La prima reazione di Zaccaria รจ la paura, come accade sempre nella Bibbia, perchรฉ lโangelo si chiama cosรฌ in quanto portatore di annunci da parte di Dio, e non si sa mai di che tipo possano essere tali annunci. In fondo, stiamo tutti piรน comodi in una routine in cui siamo riusciti ad accomodarci.
Ma lโangelo rassicura: Non temere! Di fronte allo smarrimento, lโangelo esorta ad avere fiducia. Il suo annuncio, perรฒ, รจ insieme consolante e sconvolgente: non solo รจ in arrivo un figlio, ma quale figlio! Forse a Zaccaria sarebbe anche bastato poter finalmente avere assicurata una discendenza. Invece, il figlio che nascerร ยซporterร gioia a moltiยป, non solo ai suoi genitori, sarร ยซsanto fin dal seno di sua madreยป, ยซcamminerร con la potenza di Eliaยป, il cui ritorno avrebbe preannunciato lโarrivo del Messia, e dunque la sua missione sarร di ยซricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben dispostoยป.
Zaccaria รจ stravolto, non riesce a credere che proprio a lui tocchi un destino del genere, e mette avanti la sua difficoltร : รจ vecchio, e la moglie รจ sterile! Lโangelo dei grandi annunci, che dice di chiamarsi Gabriele, non ritira la sua parola, ma a Zaccaria dice: ยซEcco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perchรฉ non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempoยป.
Che senso ha questa condanna al silenzio che sembra spegnere nel cuore di Zaccaria la gioia per lโincredibile annuncio che gli รจ stato fatto? La sua colpa รจ di non aver creduto.
Ragionando umanamente, era ben difficile credere alla grandiositร della promessa fatta. Dovremmo forse ricordare che, nel mondo come lo conosciamo, si fa piรน fatica a credere davvero alle cose buone, alle sorprese di cui รจ capace Dio. Ricordiamo che le prime parole di Gesรน saranno: ยซIl tempo รจ compiuto, il regno dei cieli รจ vicino, cambiate mentalitร e credete alla bella notizia (= vangelo)ยป (Mc 1,15). E questo si chiama conversione!
Si tratta certo di lasciare le vie del male, ma si tratta soprattutto di credere alle vie del bene, di credere che Dio e la sua grazia รจ nel mondo, e in ciascuno di noi, anche quando le cose che accadono e la gente con cui viviamo non ci fa sperare niente di buono. ร incredibile, ma pare che per noi sia piรน facile credere al male che al bene!
4. Per ricuperare tale fiducia, o fede, che รจ lo stesso, bisogna entrare nel deserto del nostro cuore e fare silenzio.
Nove mesi saranno necessari a Zaccaria per superare lo smarrimento e cercare di capire che cosa Dio vuole da lui con la nascita di quel figlio, che si chiamerร Giovanni, e che porta nel nome stesso la realtร di un dono, perchรฉ significa โDio fa graziaโ.
Ma รจ un dono che comporta un impegno: toccherร a lui educare e preparare quel figlio alla sua grandiosa missione! Nei nostri smarrimenti, se non vogliamo cedere allo sconforto e rassegnarci a una vita scarsa e sfiduciata, รจ necessario il silenzio, la riflessione, la ricarica quotidiana fatta alla scuola della parola di Dio, e confortata dallโesempio concreto dei โbuoniโ, di ieri e di oggi.
Non รจ la dispersione in cose futili e di poco valore che ci ridarร coraggio e determinazione. Se non teniamo lo sguardo fisso sulla Parola, il nostro cammino si troverร a vagare qua e lร senza un traguardo. Il bello invece รจ che, ascoltando la Voce e seguendo la Via, diventiamo noi stessi voce e via gli uni per gli altri!
Il bambino nascerร , sarร chiamato Giovanni come indicato da Gabriele (Lc 1,60.63) e, a quel punto, Zaccaria ritroverร la parola, e quale parola! Il suo canto, il Benedictus รจ unโesplosione di gratitudine per il grande dono che ha fatto Dio a un uomo vecchio e a una donna sterile. Da quello che pareva un beneficio concesso alla sua persona, Zaccaria trae una visione di fede che abbraccia tutto il mondo.
In quella nascita egli vede in azione un Dio che รจ venuto a โvisitare il suo popoloโ (e dunque il senso di abbandono nel deserto รจ superato), che รจ un โsalvatore potenteโ, che โci salva da nostri nemiciโ, che โsi ricorda di quanto ha promessoโ, che โci libera dalla paura perchรฉ lo serviamo in santitร e giustiziaโ, un Dio che รจ โtenerezza e misericordiaโ, che โrisplende su noi che siamo nellโombra della morteโ, perchรฉ possiamo ยซdirigere i nostri passi sulla via della paceยป! Valeva la pena stare nove mesi in silenzio per capire tutto questo.
A cura di: Nico Guerini – Fonte
Nico Guerini, studioso di letteratura, esperto di testi di mistica, ha pubblicato vari libri di spiritualitร .
