Un’attenta analisi di come la “crisi”, pur provocando nell’individuo e nella società ansie profonde, possa al contrario essere un’opportunità per evolvere e rendere più autentiche le relazioni interpersonali.

Come comportarsi di fronte a tale evidenza? Prima di tutto si deve tener presente che ogni ambito della quotidianità delle persone presenta degli aspetti che necessitano di essere conosciuti e vissuti con un atteggiamento sempre più maturo, consapevole, umile e fiducioso, ma al tempo stesso determinato e risoluto. In secondo luogo, per affrontare queste nuove problematiche la persona deve essere pacificata con se stessa e sapersi porre con saggezza e in modo compassionevole, amorevole e disponibile verso gli altri e la vita in generale. Scrive l’autore: “La parola crisi ricorre nelle relazioni di coppia, nella comunicazione con i figli, nei rapporti con le strutture preposte a trasmettere salute, educazione, sicurezza, aiuto ai cittadini. Si parla di crisi della politica, della filosofia, dell’arte, dell’etica, della religione, della cultura… Nell’ampio contesto della vita la crisi economica è l’aspetto più appariscente di una ben più profonda crisi antropologica e valoriale […]. Ma non sempre la crisi si presenta solo come un vortice di forze negative che travolge l’esistenza. Nell’uomo più attento a cogliere con consapevolezza il valore della propria vita, e in grado di coltivare le personali risorse, i talenti e le forze animico-spirituali, presenti in ognuno di noi, la crisi economica rappresenta un’opportunità per migliorarsi e affinare le relazioni interpersonali avvolgendole ancora di più di complicità, amorevolezza, profondità e autenticità”. La crisi può pertanto essere anche un’opportunità per evolvere, crescere, maturare, perfezionarsi e rendere vera, intensa e piena di valori e di scelte illuminanti la propria esistenza.
Nell’intervista all’amico compianto Arturo Paoli, che fa da introduzione al libro, fratel Arturo dice: “… il punto centrale è l’individualismo e l’atteggiamento di chiusura, di isolamento e di autoreferenzialità. Quando si riesce a superare questo Io fetale, con i suoi bisogni e le sue pulsioni, allora si può sviluppare uno stile di vita diverso, rinnovato, che può generare cambiamenti e crescita nella nostra società […]. Andare incontro all’uomo, soprattutto in questo momento di crisi, vuol dire andare incontro al nostro fratello portando affettività e non solo la tecnica, le massime, i dogmi. La crisi può essere un’occasione per ritornare all’uomo, per stimolarlo e riscoprirlo nelle sue ricchezze più profonde e nella sua interiorità più autentica”.
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NOTE AGGIUNTIVE SULL’AUTORE
Giuliano Guerra, medico psicoterapeuta, specialista in psichiatria e psicologia medica, ha acquisito esperienze professionali occupando ruoli direttivi presso istituzioni civili e militari. Fondatore e presidente di associazioni per l’evoluzione dell’uomo, privilegia nella relazione terapeutica gli aspetti psicologico-spirituali. Ha scritto vari libri e centinaia di pubblicazioni scientifiche su temi attinenti il disadattamento giovanile, la psicopatologia e la psichiatria spirituale. Conduce seminari, alcuni dei quali in collaborazione con il musicista Capitanata, col quale da tempo sperimenta, con evidenti positività cliniche in vari ospedali italiani, l’utilizzo di parole e musiche per risvegliare il processo di auto guarigione.



