Lettera del Santo Padre in occasione del Vertice del G20 ad Amburgo (Germania) (29 giugno 2017)

Data:

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LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA DOTTORESSA ANGELA MERKEL,
IN OCCASIONE DELL’APERTURA DEI LAVORI DEL VERTICE DEL G20

[Amburgo, 7-8 luglio 2017]

A Sua Eccellenza
Dottoressa Angela Merkel
Cancelliere della Repubblica Federale di Germania

In seguito al nostro recente incontro in Vaticano e rispondendo alla Sua opportuna richiesta, desidero trasmetterLe alcune considerazioni che stanno a cuore a me e a tutti i Pastori della Chiesa Cattolica, in vista del prossimo incontro del G20, nel quale sono presenti i Capi di Stato e di Governo del Gruppo delle maggiori economie mondiali e le massime autoritร  dellโ€™Unione Europea. Seguo cosรฌ anche una tradizione iniziata da Papa Benedetto XVI, nellโ€™aprile 2009, in occasione del G20 di Londra. Il mio Predecessore scrisse allโ€™Eccellenza Vostra anche nel 2006 nella circostanza della Presidenza tedesca dellโ€™Unione Europea e del G8.

Vorrei innanzitutto manifestare a Lei e ai leader che si incontreranno ad Amburgo il mio apprezzamento per gli sforzi compiuti per assicurare la governabilitร  e la stabilitร  dellโ€™economia mondiale, con particolare attenzione ai mercati finanziari, al commercio, ai problemi fiscali e, piรน in generale, ad una crescita economica mondiale che sia inclusiva e sostenibile (cfr. Comunicato del G20 di Hangzhou, 5 settembre 2016). Tali sforzi, come ben prevede il programma di lavoro del Vertice, sono inseparabili dallโ€™attenzione rivolta ai conflitti in atto e al problema mondiale delle migrazioni.

Nel Documento programmatico del mio Pontificato rivolto ai fedeli cattolici, lโ€™Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, ho proposto quattro principi di azione per la costruzione di societร  fraterne, giuste e pacifiche: il tempo รจ superiore allo spazio; lโ€™unitร  prevale sul conflitto; la realtร  รจ piรน importante dellโ€™idea; e il tutto รจ superiore alle parti. Eโ€™ evidente che queste linee di azione appartengano alla sapienza multisecolare di tutta lโ€™umanitร  e perciรฒ ritengo che possano anche servire come contributo alla riflessione per lโ€™incontro di Amburgo e anche per valutare i suoi risultati.

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Il tempo รจ superiore allo spazio. La gravitร , la complessitร  e lโ€™interconnessione delle problematiche mondiali sono tali che non esistono soluzioni immediate e del tutto soddisfacenti. Purtroppo, il dramma delle migrazioni, inseparabile dalla povertร  ed esacerbato dalle guerre, ne รจ una prova. Eโ€™ possibile invece mettere in moto processi che siano capaci di offrire soluzioni progressive e non traumatiche e di condurre, in tempi relativamente brevi, ad una libera circolazione e alla stabilitร  delle persone che siano vantaggiosi per tutti. Tuttavia, questa tensione tra spazio e tempo, tra limite e pienezza, richiede un movimento esattamente contrario nella coscienza dei governanti e dei potenti. Una efficace soluzione distesa necessariamente nel tempo sarร  possibile solo se lโ€™obiettivo finale del processo รจ chiaramente presente nella sua progettualitร . Nei cuori e nelle menti dei governanti e in ognuna delle fasi dโ€™attuazione delle misure politiche cโ€™รจ bisogno di dare prioritร  assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi, senza distinzione di nazione, razza, religione o cultura, e di rigettare i conflitti armati.

A questo punto, non posso mancare di rivolgere ai Capi di Stato e di Governo del G20 e a tutta la comunitร  mondiale un accorato appello per la tragica situazione del Sud Sudan, del bacino del Lago Ciad, del Corno dโ€™Africa e dello Yemen, dove ci sono 30 milioni di persone che non hanno cibo e acqua per sopravvivere. Lโ€™impegno per venire urgentemente incontro a queste situazioni e dare un immediato sostegno a quelle popolazioni sarร  un segno della serietร  e sinceritร  dellโ€™impegno a medio termine per riformare lโ€™economia mondiale ed una garanzia del suo efficace sviluppo.

Lโ€™unitร  prevale sul conflitto. La storia dellโ€™umanitร , anche oggi, ci presenta un vasto panorama di conflitti attuali o potenziali. La guerra, tuttavia, non รจ mai una soluzione. Nella prossimitร  del centenario della Lettera di Benedetto XV Ai Capi dei Popoli Belligeranti, mi sento obbligato a chiedere al mondo di porre fine a tutte queste inutili stragi. Lo scopo del G20 e di altri simili incontri annuali รจ quello di risolvere in pace le differenze economiche e di trovare regole finanziarie e commerciali comuni che consentano lo sviluppo integrale di tutti, per raggiungere lโ€™Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (cfr. Comunicato del G20 di Hangzhou). Tuttavia, ciรฒ non sarร  possibile se tutte le parti non si impegnano a ridurre sostanzialmente i livelli di conflittualitร , a fermare lโ€™attuale corsa agli armamenti e a rinunciare a coinvolgersi direttamente o indirettamente nei conflitti, come pure se non si accetta di discutere in modo sincero e trasparente tutte le divergenze. รˆ una tragica contraddizione e incoerenza lโ€™apparente unitร  in fori comuni a scopo economico o sociale e la voluta o accettata persistenza di confronti bellici.

La realtร  รจ piรน importante dellโ€™idea. Le tragiche ideologie della prima metร  del secolo XX sono state sostituite dalle nuove ideologie dellโ€™autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria (cfr. EG, 56). Esse lasciano una scia dolorosa di esclusione e di scarto, e anche di morte. Nei successi politici ed economici, invece, che pure non sono mancati nel secolo scorso, si riscontra sempre un sano e prudente pragmatismo, guidato dal primato dellโ€™essere umano e dalla ricerca di integrare e di coordinare realtร  diverse e a volte contrastanti, a partire dal rispetto di ogni singolo cittadino. In tale senso, prego Dio che il Vertice di Amburgo sia illuminato dallโ€™esempio di leader europei e mondiali che hanno privilegiato sempre il dialogo e la ricerca di soluzioni comuni: Schuman, De Gasperi, Adenauer, Monnet e tanti altri.

Il tutto รจ superiore alle parti. I problemi vanno risolti in concreto e dando tutta la dovuta attenzione alle loro peculiaritร , ma le soluzioni, per essere durature, non possono non avere una visione piรน ampia e devono considerare le ripercussioni su tutti i Paesi e tutti i loro cittadini, nonchรฉ rispettare i loro pareri e le loro opinioni. Vorrei ripetere lโ€™avvertenza che Benedetto XVI indirizzava al G20 di Londra nel 2009. Sebbene sia ragionevole che i Vertici del G20 si limitino al ridotto numero di Paesi che rappresentano il 90% della produzione mondiale di beni e di servizi, questa stessa situazione deve muovere i partecipanti ad una profonda riflessione. Coloro โ€“ Stati e persone โ€“ la cui voce ha meno forza sulla scena politica mondiale sono precisamente quelli che soffrono di piรน gli effetti perniciosi delle crisi economiche per le quali hanno ben poca o nessuna responsabilitร . Allo stesso tempo, questa grande maggioranza che in termini economici rappresenta solo il 10 % del totale, รจ quella parte dellโ€™umanitร  che avrebbe il maggiore potenziale per contribuire al progresso di tutti. Occorre, pertanto, far sempre riferimento alle Nazioni Unite, ai programmi e alle agenzie associate e alle organizzazioni regionali, rispettare e onorare i trattati internazionali e continuare a promuovere il multilateralismo, affinchรฉ le soluzioni siano veramente universali e durature, a beneficio di tutti (cfr. Benedetto XVI, Lettera allโ€™On. Gordon Brown, 30 marzo 2009).

Ho voluto offrire queste considerazioni come contribuito ai lavori del G20, fiducioso nello spirito di solidarietร  responsabile che anima tutti i partecipanti. Invoco perciรฒ la benedizione di Dio sullโ€™incontro di Amburgo e su tutti gli sforzi della comunitร  internazionale per attivare una nuova era di sviluppo innovativa, interconnessa, sostenibile, rispettosa dellโ€™ambiente e inclusiva di tutti i popoli e di tutte le persone (cfr. Comunicato del G20 di Hangzhou).

Gradisca, Eccellenza, le mie espressioni di alta considerazione e stima.

Vaticano, 29 Giugno 2017

Francesco

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