Questa preghiera รจ stata tratta dal libro di don Alessandro Pronzato intitolato “Novena di Natale davanti al presepe” disponibile per l’acquisto anche su Libreria del Santo.
Questa la preghiera
Caro Gesรน, gli elogi nei confronti della pecora si sprecano, e risultano eccessivi al punto da apparire un po’ sospetti. Sembra che essa assommi in sรฉ tutte le qualitร . Ma Tu sai che questo animale non รจ immune da difetti. In modo particolare quello di deviare, sbandare, sottrarsi allo sguardo del pastore, allontanarsi magari alla chetichella dal gregge e vagare per proprio conto fino a smarrirsi. E io mi riconosco facilmente in questa tendenza.
Mi riconosco in alcune espressioni della Scrittura:
Come pecora smarrita vado errando… (Sal 119,176)
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Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, / ognuno di noi seguiva la sua strada… (Is 53,6) Eravate erranti come pecore… (1 Pt 2,25)
Tu conosci questa inclinazione, dal momento che hai raccontato la parabola del pastore che, affannato e trepidante, va alla ricerca della pecora smarrita e non si dร pace finchรฉ non la ritrova e, gioioso, se la mette sulle spalle e la riporta all’ovile, convocando gli amici per far festa. Ecco, io mi colloco nel presepe davanti al futuro Pastore come pecora con tendenza ostinata alla fuga. Tu hai assicurato: “Le pecore ascoltano la sua voce (ossia la voce del pastore).
Io, invece, troppe volte, pur riconoscendo la voce del Pastore, mi lascio incantare da altre voci, piรน suadenti; vado dietro, spensieratamente, a estranei che non sanno nulla di me; seguo personaggi che mi propongono pascoli piรน allettanti per le mie voglie; oppure ho la pretesa di bastare a me stesso , di inventarmi una mia strada, che รจ quasi sempre una strada di facilitร , divergente da quella, aspra, che vuoi farmi percorrere Tu.
Gesรน, ho bisogno che mi guardi. Che Ti imprima bene negli occhi la mia fisionomia. Oggi sono qui davanti a Te, ho l’impressione di averti trovato. Ma chissร quante volte, in seguito, dovrai venirmi a cercare nei luoghi piรน impensati, in paesi lontani (Lc 15,13). I nostri rapporti, non mi faccio illusioni al riguardo, saranno sempre all’insegna del perdermi e dell’essere trovato da Te. A perdermi riesco da solo. Ma trovarmi, scovarmi in tutti i miei nascondigli, รจ una specialitร Tua. Io, esperto nello smarrirmi non ce la faccio mai a “ritrovarmi” e a “ritrovarti “. So, piuttosto, che sei Tu a cercarmi, e che io sono continuamente in procinto di essere trovato, raggiunto, riagguantato da Te. Signore, guardami bene, mi raccomando. Imprimiti ne l cuore i miei lineamenti. Io sono la pecora indocile che Ti farร tanto camminare con le sue fughe insensate, le sue deviazioni capricciose. Sto qui, nel presepe, come pecora perduta e ritrovata in continuazione, fuggita e riportata a casa, sbandata e riacciuffata, scapestrata e che va a cadere, inesorabilmente, nella trappola del tuo amore.
Non Ti prometto di stare sempre con Te. Vorrei soltanto provare sempre la gioia di sapermi cercato da Te e avere il coraggio di lasciarmi trovare.
Ascolta la preghiera
Audio prelevato da Radio Vaticana
