Durante la sua visita a Fulda
Venne chiesto al Santo Padre: โChe cosa ci puรฒ dire riguardo al Terzo Segreto di Fatima? Non avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1960?โ.
Papa Giovanni Paolo II rispose: โVista la serietร dei suoi contenuti, i miei predecessori al soglio pontificio preferirono la soluzione diplomatica del rimandarne la pubblicazione, in modo da non incoraggiare la forza mondiale del comunismo a fare certe mosse.
Dโaltra parte, per ogni cristiano dovrebbe essere sufficiente il sapere questo: se cโรจ un messaggio nel quale รจ scritto che gli oceani inonderanno intere aree della terra, e che milioni di persone perderanno la vita repentinamente, da un minuto allโaltro, allora veramente la pubblicazione di un tale messaggio non rappresenta piรน qualcosa di cosรฌ desiderabileโ.
Il Papa continuรฒ: โMolti desiderano sapere solo per curiositร e per il gusto del sensazionale, ma dimenticano che la conoscenza porta con sรฉ anche la responsabilitร . Essi vogliono soltanto accontentare la loro curiositร , e questo รจ pericoloso se allo stesso tempo non si รจ disposti a fare nulla, e se si รจ convinti che sia impossibile fare alcunchรฉ contro il maleโ.
Il Papa a questo punto afferrรฒ il Rosario e disse: โEcco la medicina contro questo male! Pregate, pregate e non chiedete niente di piรน. Lasciate tutto il resto alla Madonna!โ.
Venne quindi chiesto al Santo Padre: โChe cosa succederร alla Chiesa?โ.
Egli rispose: โDobbiamo prepararci ad affrontare fra non molto grandi prove, le quali potranno richiedere persino il sacrificio della nostra vita e la nostra totale donazione a Cristo e per Cristoโฆ Con la vostra e la mia preghiera sarร possibile mitigare queste tribolazioni, ma non รจ piรน possibile evitarle, perchรฉ un vero rinnovamento nella Chiesa potrร avvenire solo in questo modo. Quante volte giร il rinnovamento della Chiesa รจ scaturito dal sangue! Neppure questa volta sarร diverso. Dobbiamo essere forti e preparati, confidare in Cristo ed in sua Madre, e recitare molto, molto assiduamente la preghiera del Santo Rosarioโ.
A cura di don Lucio d’Abbraccio
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