Indicazioni formative sulla celebrazione eucaristica e sulla nuova traduzione del Messale Romano

1613

La preghiera liturgica ed il libro liturgico

La celebrazione eucaristica è una preghiera liturgica e come tale ha delle dimensioni molto diverse dalla preghiera personale. Ne sottolineiamo quattro.

  • Ogni liturgia è innanzitutto “preghiera delle Chiesa e preghiera per la Chiesa”, come indica il senso etimologico della parola stessa. Mentre nella preghiera personale mi posso esprimere con parole mie e posso rivolgere le mie intenzioni al Signore per chi voglio, nella liturgia prego sempre insieme ed in comunione con tutta la Chiesa sparsa nel mondo e in favore, a vantaggio, di tutta la Chiesa (a titolo di esempio: posso ricordare nell’intenzione della Messa un singolo defunto, ma nella preghiera eucaristica si prega sempre per tutti i defunti).
  • La preghiera liturgica, come definisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, è di fatto “opera della Trinità” perché tutte le volte che come Chiesa preghiamo insieme, con le stesse parole e come un unico corpo, ci uniamo come membra vive al nostro capo, Cristo, e con Lui – che dall’Ascensione è nella Trinità con il suo corpo glorioso ed intercede incessantemente per noi – ci rivolgiamo al Padre per mezzo dello Spirito
  • Nella liturgia della Chiesa, per la grazia e la potenza dello Spirito Santo, ognuno dei presenti fa memoria del Signore risorto nel senso che rivive il mistero pasquale di Cristo: Egli si rende presente e ci comunica la sua grazia di salvezza, nel qui e adesso della singola celebrazione.
  • Mentre la preghiera personale si esprime spesso attraverso le nostre parole, ogni preghiera liturgica si realizza attraverso un rito, un insieme di gesti, parole, movimenti… potremmo aggiungere colori, odori, posizione del corpo… in modo da coinvolgere tutta la persona che è chiamata a pregare con tutti i suoi sensi ed il suo corpo.

Per realizzare queste dimensioni è necessario che si segua quanto indicato nel libro liturgico che viene sempre approvato dalla Sede Apostolica a sigillare una preghiera ecclesiale che ci vede uniti nella Chiesa universale anche come singola comunità locale.

Anche se in questi giorni viene pubblicato il Messale secondo la nuova traduzione, inizieremo ad utilizzarlo nelle nostre chiese, in tutta la Toscana, dalla prima domenica di Avvento, come ulteriore segno per ribadire l’importanza della preghiera e della comunione ecclesiale.

Fonte: Ufficio Liturgico – Arcidiocesi di Firenze

Foto di congerdesign da Pixabay