Incontro del Santo Padre con i partecipanti al Pellegrinaggio Internazionale dei Ministranti a Roma (3-6 agosto 2015), 04.08.2015
Alle ore 18 di oggi, il Santo Padre Francesco ha incontrato in Piazza San Pietro diverse migliaia di Ministranti, provenienti da una ventina di Paesi tra i quali lโAustria, la Germania, la Francia, il Portogallo, la Svizzera, lโUngheria, la Serbia e lโItalia, partecipanti al Pellegrinaggio internazionale a Roma che si tiene questa settimana e che ha per motto โEccomi, manda me!โ (3-6 agosto 2015).
Dopo il saluto del Vescovo di Zrenjanin (Serbia), S.E. Mons. Ladislav Nemet, Presidente dellโUnione Internazionale Ministranti, alle ore 18.30 ha avuto inizio la recita dei Vespri presieduti dal Santo Padre che ha rivolto ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
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Cari Ministranti, buonasera!
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[ads2]1. Vi ringrazio per la vostra numerosa presenza, che ha sfidato il sole romano dโagosto. Ringrazio il Vescovo Nemet, vostro Presidente, per le parole con cui ha introdotto questo incontro. Vi siete posti in cammino da diversi Paesi per il vostro pellegrinaggio verso Roma, luogo del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo. ร significativo vedere che la prossimitร e familiaritร con Gesรน Eucaristia nel servire allโaltare, diventa anche lโoccasione per aprirsi agli altri, per camminare insieme, per scegliere mete impegnative e trovare le forze per raggiungerle. ร fonte di autentica gioia riconoscersi piccoli e deboli ma sapere che, con lโaiuto di Gesรน, possiamo essere rivestiti di forza e intraprendere un grande viaggio nella vita in sua compagnia.
Anche il profeta Isaia scopre questa veritร , vale a dire che Dio purifica le sue intenzioni, perdona i suoi peccati, risana il suo cuore e lo rende idoneo a svolgere un compito importante, quello di portare al popolo la parola di Dio, divenendo strumento della presenza e della misericordia divina. Isaia scopre che, ponendosi con fiducia nelle mani del Signore, tutta la sua esistenza ne viene trasformata.
2. Il brano biblico che abbiamo ascoltato ci parla proprio di questo. Isaia ha una visione, che gli fa percepire la maestร del Signore, ma, al tempo stesso, gli rivela quanto Egli, pur rivelandosi, rimanga distante. Isaia scopre con stupore che รจ Dio a fare la prima mossa – non dimenticatevi di questo: sempre รจ Dio a fare la prima mossa nella nostra vita – scopre che รจ Dio ad avvicinarsi per primo; egli si accorge che lโazione divina non viene impedita dalle sue imperfezioni, che รจ unicamente la benevolenza divina a renderlo idoneo alla missione, trasformandolo in una persona del tutto nuova e quindi capace di rispondere alla sua chiamata e di dire: โEccomi, manda meโ (Is 6,8).
3. Voi, oggi, siete piรน fortunati del Profeta Isaia. NellโEucaristia e negli altri sacramenti sperimentate lโintima vicinanza di Gesรน, la dolcezza ed efficacia della sua presenza. Non incontrate Gesรน posto su un irraggiungibile trono alto ed elevato, ma nel pane e nel vino eucaristici, e la sua Parola non fa vibrare gli stipiti delle porte ma le corde del cuore. Come Isaia, anche ciascuno di voi scopre che Dio, pur facendosi in Gesรน vicino e chinandosi con amore verso di voi, rimane sempre immensamente piรน grande ed oltre le nostre capacitร di comprenderne lโintima essenza. Come Isaia, anche voi fate lโesperienza che lโiniziativa รจ sempre di Dio, poichรฉ รจ Lui che vi ha creati e voluti. ร Lui che, nel battesimo, vi ha resi nuove creature ed รจ sempre Lui ad attendere con pazienza la risposta alla sua iniziativa e ad offrire perdono a chiunque glielo chiede con umiltร .
4. Se non opponiamo resistenza alla sua azione Egli toccherร le nostre labbra con la fiamma del suo amore misericordioso, come fece con il profeta Isaia e questo ci renderร idonei ad accoglierlo e a portarlo ai nostri fratelli. Come Isaia, anche noi siamo invitati a non rimanere chiusi in noi stessi, custodendo la nostra fede in un deposito sotterraneo nel quale ritirarci nei momenti difficili. Siamo invece chiamati a condividere la gioia di riconoscersi scelti e salvati dalla misericordia di Dio, ad essere testimoni che la fede รจ capace di dare nuova direzione ai nostri passi, che essa ci rende liberi e forti per essere disponibili e idonei alla missione.
5. Comโรจ bello scoprire che la fede ci fa uscire da noi stessi, dal nostro isolamento e, proprio perchรฉ ricolmi della gioia di essere amici di Cristo Signore, ci fa muovere verso gli altri, rendendoci naturalmente missionari! Ministranti missionari: cosรฌ vi vuole Gesรน!
Voi cari ministranti, piรน sarete vicini allโaltare, piรน vi ricorderete di dialogare con Gesรน nella preghiera quotidiana, piรน vi ciberete della Parola e del Corpo del Signore e maggiormente sarete in grado di andare verso il prossimo portandogli in dono ciรฒ che avete ricevuto, donando a vostra volta con entusiasmo la gioia che vi รจ stata donata.
Grazie per la vostra disponibilitร a servire allโaltare del Signore, facendo di questo servizio una palestra di educazione alla fede e alla caritร verso il prossimo. Grazie di aver anche voi iniziato a rispondere al Signore, come il Profeta Isaia: โEccomi, manda meโ (Is 6,8).
