Il Vangelo del Giorno, 7 luglio 2016, Mt 10, 7-15

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Il testo ed il commento al Vangelo del 7 luglio 2016 – Mt 10, 7-15

XIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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https://youtu.be/G6JrxJ7mrI0

  • Colore liturgico: verde
  • Periodo: Seconda settimana del Salterio
  • Mercoledì – 14.a Tempo Ordinario – S. Maria Goretti (mf) – [II]
  • Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi
  • Liturgia: Os 11, 1. 3-4. 8-9; Sal 79; Mt 10, 7-15

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Mt 10, 7-15
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 10, 7-15

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2] Tenerezza di Dio verso il suo popolo.

Dalla lettura superficiale e incompleta della Bibbia ci si può fare facilmente l’idea di un Dio severo, sempre pronto a punire il peccato del suo popolo. Mentalità forse giustificata dai tanti fatti di sangue che leggiamo nella bibbia, giudicati con la nostra mentalità, fuori del contesto storico degli avvenimenti. Il profeta Osea ci offre invece oggi l’immagine di un Dio pieno di bontà e di misericordia, proprio come un padre ricolmo di tenerezza verso la sua creatura. Ci descrive un gesto che si ripete tante volte anche nella vita familiare.

Il padre che accompagna il suo bambino tenendolo affettuosamente per mano è convinto di non perdere in dignità con questo atto così affettuoso e umano. Ancora, quante volte siamo testimoni di atti di amore dei padri quando si abbassano alla piccolezza del bambino per sollevarlo fino all’altezza del loro volto per stampare sulla sue guance un forte bacio d’amore! Così viene presentato il Signore volendo annunziare a Èfraim cioè a tutto l’Israele che il suo animo è più proclive al perdono che alla vendetta, all’amore che all’odio, alla accoglienza che al rifiuto. Questo atteggiamento di bontà si sviluppa nel vangelo in modo meraviglioso. Anzi, tutte le pagine della Buona Novella sono un inno all’amore di Dio verso l’umanità. La storia della salvezza è una storia di amore del Padre verso la sua creatura per la cui salvezza non esita di mandare tra di noi il suo unico Figlio.

Questo amore si manifesta in concreto in diversi modi: Annunzio della salvezza che si opera mediante l’avvento del regno di Dio, la sanità fisica, comunicata mediante guarigioni prodigiose, segno e annunzio della salvezza totale dell’uomo. E’ così importante l’accoglienza della parola di salvezza che esige da parte degli evangelizzatori una condotta coerente con quanto annunziano: non ricerca di ricchezze, di vantaggi e favori umani, ma piena fiducia anche per le necessità materiali in Colui che li invia e da parte degli evangelizzati una accoglienza libera da ogni pregiudizio. Il rifiuto è tragico: un giudizio più severo di quello che ha condotto alla distruzione Sòdoma e Gomòrra.

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