Il Vangelo del Giorno, 6 Agosto 2016, Lc 9, 28b-36

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Il testo ed il commento al Vangelo del 6 agosto 2016 – Lc 9, 28b-36

XVIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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https://youtu.be/SwkLK8j_Frc

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Seconda settimana del Salterio
  • Venerdì – 18.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (f)
  • Il Signore regna, il Dio di tutta la terra
  • Liturgia: Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Lc 9, 28b-36

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Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Lc 9, 28b-36

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Desti, vigilanti e sempre pronti; così ci vuole il buon Dio.

Come viandanti e pellegrini ignari del momento e dell’ora della partenza, ma sicurissimi di dover partire o come le dieci vergini in attesa nel cuore della notte, dell’arrivo dello sposo, o come dei servi che aspettano l’arrivo del padrone di casa o più semplicemente come fedeli che si nutrono di speranza.

Non solo quindi vigilanti in vista di una partenza ed un incontro finale, ma anche pronti a cogliere il momento che passa, il momento della grazia, della conversione o magari l’occasione quotidiana che ci viene offerta per compiere il bene. La liberazione di Dio dalla schiavitù dell’Egitto avviene nel cuore della notte, una notte già preannunciata dai profeti, ma di cui si ignorava il momento preciso: ecco allora la necessità della vigilanza e dell’attesa.

Noi ne diventiamo capaci quando la nostra fede in Dio si traduce in completo abbandono alla sua volontà e certezza della sua indefettibile fedeltà. Sgorga così l’obbedienza anche dinanzi a quanto potrebbe sembrare impossibile o assurdo alla nostra vista: l’esperienza di Abramo, nostro padre nella fede, è illuminante.

Del resto soltanto conformandosi alla volontà di Dio ci diventa possibile aderire alle sue proposte: superare le nostre atàviche paure, essere certi nella fede di entrare nel regno di Dio, riempire le nostre borse non con cose frivole e caduche, ma con ciò che vale e dura per l’eternità. Vigilanza e sapienza nell’esperienza e nella vita dei santi sempre si abbìnano e producono i frutti migliori.

Dinanzi alle continue sollecitazioni del mondo è davvero illuminante per noi la Parola di questa Domenica che potrebbero coglierci distratti e in vacanza o magari più rilassati e meno disponibili. Vegliate allora e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

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