Il Vangelo del Giorno, 5 Settembre 2016, Lc 6, 6-11

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Il testo ed il commento al Vangelo del 5 settembre 2016 – Lc 6, 6-11

XXIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Terza settimana del Salterio
  • Lunedรฌ – 23.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. Vittorino vescovo, Giordano
  • Guidami, Signore, nella tua giustizia
  • Liturgia: 1 Cor 5, 1-8; Sal 5; Lc 6, 6-11

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Lc 6, 6-11
Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesรน entrรฒ nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era lร  un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesรน conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: ยซร€lzati e mettiti qui in mezzo!ยป. Si alzรฒ e si mise in mezzo.

Poi Gesรน disse loro: ยซDomando a voi: in giorno di sabato, รจ lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?ยป. E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: ยซTendi la tua mano!ยป. Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sรฉ dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesรน.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Lc 6, 6-11

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]ยซStendi la mano!ยป.

Sono le parole che Gesรน rivolge all’uomo che implora la guarigione. Egli sta insegnando nella Sinagoga in giorno di Sabato. Egli insegna, come sempre, con la forza della parola e con i gesti e i segni che pone. Gli scribi e i farisei, piรน che ad ascoltare gli insegnamenti di Cristo stanno ad osservare, quasi a spiare i suoi comportamenti per trovare qualche appiglio per poi accusarlo. Non รจ certamente questo il modo di porsi dinanzi al Signore. La sua parola va accolta con fede e gratitudine.

รˆ quasi consequenziale poi che neanche dinanzi al miracolo trovino motivo di comprensione e di conversione. L’invidia acceca e la cecitร  spirituale rilega nelle tenebre e sfocia in aperta avversione. Gesรน legge nei loro pensieri e cerca ancora di gettare luce in quei cuori: ยซร€lzati e mรจttiti nel mezzo!ยป, dice a quell’uomo. Con quel gesto vuole dire chiaramente che l’uomo va posto al centro di ogni interesse e al disopra di ogni altro calcolo, poi aggiunge: ยซStendi la mano!ยป e la mano guarรฌ.

Purtroppo non segue l’ammirazione per l’accaduto, non segue la loro conversione e ancor meno la lode a Dio, ma ยซpieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesรนยป. S’intrecciano in questo episodio la cura amorevole del medico divino, l’attenzione che Cristo ha per ciascuno di noi e la rabbia degli scribi e dei farisei. รˆ una storia che ha avuto e ha ancora il suo sรจguito. Sono ancora tanti i seguaci degli scribi e dei farisei!

Per fortuna sono ancora tanti coloro che fiduciosamente stendono le mani verso Cristo, tanti ad essere guariti, tanti a cantare la misericordia di Dio per i suoi prodigi di grazia e di amore.

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