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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
31 Ottobre 2016 – Lc 14, 12-14
XXXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Pubblicitร -
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Seconda settimana del Salterio
- Lunedรฌ – 30.a Tempo Ordinario
- Il Santo di oggi: S. Lucilla, S. Quintino
- Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace
- Letture del giorno: Fil 2, 1-4; Sal 130; Lc 14, 12-14
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Lc 14, 12-14
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse al capo dei farisei che lโaveva invitato:
ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโessi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commento al Vangelo del giorno – Lc 14, 12-14
Commento a cura dei Monaci Benedettini
L’invito cristiano.
Quando nelle nostre ricorrenze piรน gioiose stiliamo l’elenco degli invitati, istintivamente iniziamo la lista delle persone che noi riteniamo piรน ragguardevoli, che sono a noi piรน care e dalle quali, piรน o meno consapevolmente, ci attendiamo un contraccambio. Questo รจ un criterio umano e logico, che abitualmente viene praticato dalla stragrande maggioranza. Non siamo diversi neanche noi cristiani. Gesรน perรฒ contesta palesemente tale scelta e ci dice chiaramente: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, nรฉ i tuoi fratelli, nรฉ i tuoi parenti, nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando dร i un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป. Il banchetto cristiano, da quando Cristo ha consumato con noi la sua cena, dandosi a tutti come cibo e bevanda di salvezza, deve essenzialmente conservare le stesse caratteristiche, deve avere cioรจ le caratteristiche della caritร e della solidarietร vera. Anche alla nostra mensa deve essere sempre presente Cristo, se non sotto le specie eucaristiche, almeno in coloro che meglio lo rappresentano. Egli infatti si identifica in coloro che hanno fame, che hanno sete, che sono nudi, malati o carcerati. Una identificazione che รจ la naturale espansione e il pieno completamento dell’eucaristia.
La stessa fede che ce lo fa riconoscere vivo e vero nell’ostia consacrata ci deve illuminare per farcelo vedere ancora vivo e vero nel povero, nell’affamato, negli ultimi e negli abbandonati. “Avevo fame e tu mi hai dato da mangiare. Avevo sete e tu mi hai dato da bere…” L’invito alla mensa non significa soltanto la condivisione del nostro cibo con loro, ma sta ad indicare il posto privilegiato che riserviamo loro nel nostro cuore e nella nostra vita per averli sempre con noi, perennemente invitati alla nostra mensa. Solo facendo risorgere tanti prostrati dalle miserie del mondo, potremmo garantirci la nostra personale risurrezione. “Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.

