Il Vangelo del Giorno, 25 ottobre 2016, Lc 13, 18-21

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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
25 Ottobre 2016 – Lc 13, 18-21

XXX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Seconda settimana del Salterio
  • Martedì – 30.a Tempo Ordinario
  • Il Santo di oggi: S. Crispino, S. Daria, Gaudenzio
  • Beato chi teme il Signore
  • Letture del giorno: Ef 5, 21-33; Sal 127; Lc 13, 18-21

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Lc 13, 18-21
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».

E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo del giorno – Lc 13, 18-21

Commento a cura dei Monaci Benedettini

“A chi è simile il regno di Dio?”

Il Vangelo odierno contiene due brevi parabole sul regno di Dio: il granellino di senapa e il lievito nella massa di farina. La prima ne sottolinea la crescita in estensione, la seconda ne mostra la profondità. Ciò che importa è l’arbusto pieno di rami, dove si annidano gli uccelli e l’impasto fermentato.

Le due immagini, riferite al Regno, si fondono insieme: indicano l’aspetto universale del Regno, aperto a tutti gli uomini. “Dio non fa preferenza di persone”, tutti sono accetti. L’intenzione di Gesù è chiara. Siamo alla sua scuola. Siamo suoi discepoli. Egli vuole farci comprendere la sua presenza in noi, il suo vivere in noi. “Il mio regno è in mezzo a voi”.

Nella fede infatti abbiamo accolto quel seme e quel lievito – la Parola – non nella pienezza, ma nella crescita. Nella pazienza poi e nella fedeltà quotidiana lo faremo crescere in noi e attorno a noi, fino alla pienezza “della misura che conviene alla piena maturità di Cristo in noi”. Ecco perché queste due parabole ci mettono di fronte a un grande problema personale. E’ vero che il granellino di senapa sta crescendo in noi? E’ vero che quel poco di lievito sta fermentando sempre di più la nostra vita?

Dio continua a operare cose grandi attraverso il nostro piccolo. Continua a rivelare il suo mistero infinito attraverso il nostro a volte incerto quotidiano. L’apostolo Paolo ne era convinto e lo esprime così: “La vita che io vivo nella carne, la vivo nella fede di colui che mi ha amato e ha dato la sua vita per me”.

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