Il Vangelo del Giorno, 2 Settembre 2016, Lc 5, 33-39

[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]

Il testo ed il commento al Vangelo del 2 settembre 2016 – Lc 5, 33-39

XXII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]

[one_half]

Lc 5, 33-39

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Seconda settimana del Salterio
  • Venerdì – 22.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. Elpidio vescovo, Ingrid
  • La salvezza dei giusti viene dal Signore
  • Liturgia: 1 Cor 4, 1-5; Sal 36; Lc 5, 33-39

[/one_half][one_half_last]

Lc 5, 33-39
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!” ».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

[/one_half_last]

[/box]

Commenti al Vangelo di Lc 5, 33-39

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Il digiuno e lo sposo

Il Signore Gesù, con la sua venuta tra noi e con l’annuncio del suo vangelo, instaura il suo Regno tra noi. È un annuncio di novità e di gioia perché si sta attuando un piano di liberazione e di salvezza, disegnato da Dio stesso. Egli viene a sciogliere i lacci del peccato, viene a liberare gli oppressi, viene a ridare la libertà ai prigionieri, viene a stabilire con tutti noi un nuovo patto di alleanza, basato non più sulla costrizione e sulla paura, ma solo sull’amore.

Per questo Gesù si paragona ad uno sposo, innamorato dell’umanità, con cui vuole celebrare le sue nozze. È tempo di gaudio e di gioia perciò e non di digiuno e di penitenza. Tutti sono invitati alle nozze di Cristo. «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà portato via da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». Intravediamo in queste parole sia la natura della missione di Cristo, sia ancora un preannuncio della sua e nostra risurrezione.

La stessa sua presenza è però già motivo di gaudio: egli è per tutti la garanzia vivente del ritorno a Dio, egli stesso è il Dio con noi, in lui si stanno adempiendo tutte le promesse. Già il profeta Isaia aveva predetto questa novità e questi momenti: «Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Solo coloro che hanno sperimentato le più dure schiavitù e le più estenuanti prigionìe sonno descrivere la gioia della riconquistata libertà.

È davvero la riscoperta di un mondo nuovo, di tante realtà che sembravano scomparse per sempre, di affetti che sembravano perduti e poi riconquistati con una più forte intensità. L’azione salifica di Cristo è una liberazione totale, è per noi una vera rinascita con una dignità nuova, quella di figli di Dio. Ancora oggi, quando scopriamo e sappiamo vivere i motivi profondi della gioia cristiana, scompaiono per noi i motivi del lutto e del digiuno e ci è dato di rallegrarci nel Signore.

Non è poi difficile scoprire le cause del nostro lutto e delle nostre più profonde tristezze: ci manca lo sposo e non siamo tra gli invitati alle nozze; abbiamo anche noi accampato qualche scusa per non aderire all’invito.

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Read more

Local News