Il Vangelo del Giorno, 2 ottobre 2016, Lc 17, 5-10

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Il testo ed il commento al Vangelo del
2 Ottobre 2016 – Lc 17, 5-10

XXVII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Lc 17, 5-10 ย ย ย 

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  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Terza settimana del Salterio
  • Domenica – 26.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: Ss. Angeli Custodi (m)
  • Ascoltate oggi la voce del Signore
  • Liturgia: b 1,2-3; 2, 2-4; Sal 94; 2 Tm 1,6-8.13-14; Lc 17, 5-10

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Lc 17, 5-10
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป.
Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Srร dicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirร  piuttosto: “Prepara da mangiare, strรญngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrร  forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Lc 17, 5-10

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Credere: รจ la piรน bella avventura.

La Liturgia della Parola di questa domenica inizia con un grido di dolore verso Dio, da parte del profeta Abacuc, perchรฉ all’interno del popolo d’Israele dilagano violenze e contese, la legge รจ trasgredita, il diritto non rispettato. La prima risposta di Dio, non riportata dal testo di oggi, รจ l’annuncio che verranno i Caldei a punire gli empi (Ab 1,6). A tale risposta il profeta si ร gita ancora di piรน, chiedendo conto a Dio del suo operato; sรฌ, Giuda ha peccato ma perchรฉ Dio ha scelto un popolo malvagio, pagano, che governa opprimendo e seminando morte, per esercitare la sua vendetta? In fondo Giuda rimane sempre un giusto che ama l’unico Dio.

Abacuc attende con impazienza che il Signore dia una spiegazione a tutti i suoi “perchรฉ” e intervenga per porre fine all’oppressione caldea. Gli interrogativi del profeta sono anche i nostri, gli interrogativi di tutti coloro che odiano la violenza e l’ingiustizia. L’ansia di Abucuc si placa nella risposta di Dio: ยซEcco soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrร  per la sua fede (Ab 2,4). E’ un invito alla pazienza, alla fiducia, a credere che il giusto non sarร  dimenticato, ma sopravvivrร  mentre l’empio soccomberร .

Jahve si impegna a realizzare questa sua promessa, l’uomo da parte sua deve camminare umilmente con il suo Dio, obbedire alle sue leggi, essergli fedele nella certezza che Dio non puรฒ ingannarlo. Il giusto non รจ colui che non pecca mai, ma รจ colui che, dopo aver peccato, appoggiandosi alla misericordia di Dio, si rialza riprendendo il cammino, giustificato, perdonato, salvato.

Nessuno puรฒ salvarsi da solo, nessuno puรฒ risolvere il problema del male, se non in Gesรน Cristo che in sรฉ ha distrutto tutto ciรฒ che per noi รจ fardello pesante che ci schiaccia; questa รจ la giustizia di Dio, che ci rende giusti: la misericordia. Viviamo dunque di fede, gettando in Dio ogni nostro affanno e accogliamo l’invito del salmista a vivere la vita come una festa, anche quando siamo nel buio, perchรฉ Cristo ha giร  vinto la morte.

Solo cosรฌ, ben radicati in Cristo, possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo Paolo a soffrire per il Vangelo; la fedeltร  alla vocazione, al Vangelo, spesso porta con sรฉ rinunce, sofferenze, insuccessi. Poichรฉ perรฒ ogni carisma รจ un dono di Dio non bisogna viverlo ansiosamente come se tutto dipendesse da noi, nรฉ trascurarlo, come se tutto dipendesse da Dio ma alimentarlo come fuoco sempre vivo, credendo fermamente che lo Spirito Santo sarร  capace di trasformare la nostra debolezza in forza, amore, saggezza a servizio del bene della comunitร .

A questo punto come agli apostoli, anche a noi viene spontaneo chiedere al Signore di aumentare la nostra fede, non certo per sradicare gli alberi e piantarli nel mare ma perchรฉ la sua Parola, seminata nei nostri cuori, nel cuore di ogni uomo, possa far nascere e crescere il frutto buono che รจ Gesรน nostro Signore e perchรฉ altri possano gustarne la dolcezza.

Nasce quindi, spontaneo nel nostro cuore una sincera gratitudine perchรฉ attraverso la nostra inadeguatezza e inefficacia Gesรน, continua a camminare nella storia, portando a maturazione i semi di santitร  da Lui piantati, e preoccupandosi incessantemente di risvegliare in noi stessi la fede, di difenderla e di aumentarla. Sรฌ, Lui sta in mezzo a noi come colui che serve e per noi non c’รจ avventura piรน bella che essere come lui: servi che non appartengono piรน a se stessi ma al proprio Signore che per noi ha donato la vita.

Il Signore doni a tutti la gioia di dimenticarci, di non avanzar nessun diritto nei suoi confronti e di cercare solo la sua gloria e il suo Regno, secondo quanto afferma Sant’Agostino: ยซNoi, fratelli, se viviamo col continuo desiderio di appartenere a Lui e perseveriamo in esso fino alla fine, giungeremo alla visione e saremo ricolmi di gioia (dal commento sui salmi di Sant’Agostino).

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