Il Vangelo del Giorno, 14 Aprile 2018 – Gv 6, 16-21

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Il commento al Vengelo del
14 Aprile 2018 su Gv 6, 16-21

Seconda settimana del Tempo di Pasqua – Anno II/B

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi: S. Lamberto; Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo โ€“ II
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Su di noi sia il tuo amore, Signore.
  • Letture del giorno: At 6, 1-7; Sal.32; Gv 6, 16-21
  • Calendario Liturgico di Aprile
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 6, 16-21
Dal Vangelo secondoย Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesรน scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafร rnao.
Era ormai buio e Gesรน non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perchรฉ soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesรน che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: ยซSono io, non abbiate paura!ยป.
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccรฒ la riva alla quale erano diretti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Vedono Gesรน camminare sul mare e hanno paura.

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E’ una pagina di Vangelo che fa sempre bene leggere, perchรฉ anima profondamente la nostra speranza. La descrizione della situazione iniziale ci pone in un contesto ecclesiale: i discepoli, lasciati soli, sono nelle tenebre, sono esposti all’assalto di forze avverse.

Anche loro, come ogni uomo, troveranno sicurezza e protezione solo in Gesรน. “Il mare era agitato perchรฉ soffiava un forte vento”. I fatti ci insegnano che molto spesso veramente il mare รจ agitato. L’esistenza รจ quella che รจ; abbiamo problemi, difficoltร , sofferenze di ogni genere e continuiamo a sentirci soli.

A questo punto la nostra fede puรฒ porsi delle domande a cui non sa dare una adeguata risposta. Dov’รจ Gesรน? Perchรฉ Dio non interviene nelle nostre cose o nelle situazioni difficili di tanti poveracci? “Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesรน che camminava sul mare e che si avvicinava alla barca, ed ebbero paura”.

Ai discepoli affaticati e spaventati che lo vedono giungere, il Signore dice: “Io sono”. E’ una frase tipica con la quale Gesรน rivela il suo vero essere, qualificandosi come presente e operante per il bene dei suoi, come giร  nell’Antico Testamento Dio si era rivelato a Mosรจ, accingendosi a compiere la grande opera di liberazione. Gli apostoli avevano bisogno di un segno per riconoscere la divinitร  e non restare invischiati in concezioni messianiche terrestri.

D’altra parte dovevano perdonargli di non voler essere il loro re, secondo le loro aspirazioni; dovevano prepararsi all’estremo insuccesso della croce. Il miracolo dei pani, del vangelo di ieri, rievocava e compiva quello della manna. Il camminare sulle acque, richiama il passaggio del Mar Rosso. E Gesรน stesso ne fornisce l’interpretazione, dicendo: “Io sono”.

Nelle vicende umane la fede deve sempre far risuonare quel: “Io sono”, anche se il mare รจ arrabbiato e il vento รจ contrario…

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