La struttura e il lezionario
Il Tempo di Avvento รจ costituito da quattro domeniche e settimane contate a partire dal 25 dicembre.
DOMENICA PRIMA
Gli ultimi tempi
domenica SECONDA
Prima domenica del Battista: โConvertiteviโ
domenica TERZA: ยซGaudeteยป
Seconda domenica del Battista: โSei tu colui che deve venire?โ
Ferie pre โ natalizie (17 โ 24 dicembre)
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domenica QUARTA
Nascerร da Maria
Le domeniche
Le letture del vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (II e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dellโAntico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dellโapostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo (OLM 93).
Le Ferie
Si ha una duplice serie di letture: una dallโinizio dellโavvento fino al 16 dicembre, lโaltra dal 17 al 24. Nella prima parte dellโavvento si legge il libro di Isaia, secondo lโordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei vangeli di questi giorni รจ stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedรฌ della seconda settimana cominciano le letture del vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura รจ invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al vangelo. Nellโultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1), che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al vangelo, testi vari dellโAntico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza (OLM 94).
Le caratteristiche del Tempo dโAvvento
Lโavvento escatologico e lโavvento natalizio
ย Il tempo d’Avvento, ultimo nato tra i periodi dell’anno liturgico, รจ colorato da due tonalitร . La prima parte orienta agli ultimi tempi, la seconda parte, a partire dal 17 dicembre e con la IV domenica prepara immediatamente la solennitร del Natale. Cosรฌ si esprime il prefazio dellโAvvento
Al suo primo avvento nell’umiltร della nostra natura umana egli portรฒ a compimento la promessa antica, e ci aprรฌ la via dell’eterna salvezza. Verrร di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerร a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
Le tre venute: nella carne, nel sacramento, nella gloria
ยซLe tre venute di Cristo sono i perni sui quali si costruisce la teologia dellโAvvento, tre venute che si relazionano e si spiegano a vicenda. La prima venuta di Cristo nell’umiltร della nostra carne ci ricorda la sua ultima venuta alla fine dei tempi… La prima e l’ultima venuta del Signore diventa- no manifestazioni attuali nella celebrazione liturgica che attua lizza il mistero della parusia come quello dell’incarnazione. In questo modo l’avvento si collega con il mistero della manifestazione del Signore (Natale-Epifania) in una tematica teologica comune: la venuta del Signore per la nostra redenzioneยป (D. BOROBIO (ed.), La celebrazione nella Chiesa, vol. 3, LDC, Leumann (Torino) 1994, 203- 204).
Isaia e Giovanni il Battista
Il libro del profeta Isaia e la predicazione del Battista sostengono i passi della chiesa in questo tempo di vigilanza. La Chiesa, come Israele in esilio a Babilonia, รจ in attesa di una nuova e definitiva liberazione. Ci vuole un nuovo esodo, deve aprirsi una nuova strada, affinchรฉ i deportati ritornino a ricostruire Gerusalemme e il tempio.
Il Battista, ultimo dei profeti, ricorda come, se pur non emergente, l’invito alla conversione fa parte delle caratteristiche del tempo dโAvvento. Ogni tempo รจ tempo di prepararsi alla manifestazione dell’inviato di Dio. Per cogliere i segni del nuovo, occorre rinnovarsi interiormente.
Maria e Giuseppe
Soprattutto la Madre diventa modello di attesa, insieme al giusto Giuseppe. Il tempo dโAvvento รจ il tempo mariano per eccellenza dell’anno liturgico. Maria, prima tra gli umili e i poveri del Signore รจ modello della Chiesa. Anch’essa รจ madre e vergine che, attendendo il compimento delle promesse del suo Signore, ha fede nella sua parola.
Vegliare nella notte, sperare nel compimento, gioire per la salvezza
Gli atteggiamenti spirituali che lโAvvento suscita e richiede sembrano ben espressi da questi tre verbi: vegliare, sperare, gioire. Vegliare perchรฉ il buio c’รจ ancora e occorre essere sentinelle vigili del vangelo. Colui che veglia porta in sรฉ da una parte la certezza che โil Signore รจ vicinoโ, dall’altra l’incertezza di non poterlo โvedereโ mai in piena luce. Il Signore si manifesta sempre in nodi e forme inaspettati, in luoghi e persone che nessuno considera, in tempi e momenti che nessuna sa โฆ
La nostra attesa – come dice S. Agostino – non serve ad aspettare la sua venuta, ma ad orientare il nostro sguardo nella giusta direzione della sua presenza. Colui che attende con pazienza vedrร che la presenza del Signore pian piano si fa piรน viva, la fede nell’attesa si rafforza, gli avvenimenti di ogni giorno acquistano un significato davanti al Signore, lui stesso – il Signore – ci sembra meno lontano, diviene piรน familiare… Colui che attende non resta deluso, vede gli indizi e continua a cercare con perseveranza.
La gioia dell’attesa – รจ vero – non รจ la gioia dellโincontro realizzato. Quest’ultima รจ piena e definitiva, รจ sicura e stabile, non verrร mai meno: รจ la gioia degli ultimi tempi. Ma non meno vera รจ la gioia che si prova nel cercare, nellโincamminarsi verso la meta, nel vedere anche solo parzialmente. In questa vita non ci รจ concessa una gioia โpuraโ; essa รจ sempre mescolata con la fatica; non ci รจ data una gioia definitiva, ma sempre per momenti e per gradi:
Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanitร oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza, perchรฉ sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatoreยป (Colletta della I domenica, anno C).
don Daniele Piazzi
