Sorseggiare una tazza di cioccolata interrompe o no il digiuno, rigorosamente prescritto dalle leggi della Chiesa? La gustosissima, densa e sensuale sostanza proveniente dal Nuovo Mondo puรฒ considerarsi una vera bevanda? Verso la metร del 1600 e per oltre un secolo papi, insigni teologi e ambasciatori dei re dibattono aspramente la questione, impensabile prima della scoperta dell’America. I piรน rigoristi (tra cui domenicani e carmelitani), da un lato, giudicano inconciliabile coniugare digiuno e gola; i piรน permissivi (tra cui gesuiti e francescani), dall’altro, portano a difesa della propria posizione addirittura le estasi mistiche di Rosa da Lima, poichรฉ un angelo sostiene le fatiche della santa porgendole esattamente una tazza di cioccolata. In opposizione al caffรจ, bevanda ritenuta in sintonia con l’etica protestante, espressione di ascesi, razionalismo e operositร della borghesia progressista, la cioccolata viene percepita dai contemporanei come prettamente cattolica e barocca, adatta all’ozio degli aristocratici dell’Ancien Rรฉgime. Il titolo del volume bene esprime le strade seguite dalla ricerca: l’interpretazione (Nietzsche) di un dibattito di teologia morale (il papa) su un episodio di storia dell’alimentazione (la cioccolata). Il tema รจ uno spunto per ragionare anche sul presente, su questioni che trovano la Chiesa un po’ distratta come i business legati a cosmesi, salutistica, body fitness e gourmandise. Ed รจ una sollecitazione ai teologi affinchรฉ non si lascino sfuggire le molte sfide, assai prossime al vissuto dei cristiani, che i ‘Nuovi Mondi’ di oggi pongono.
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