โTutti i Giubilei dovrebbero essere delle occasioni di misericordia e di solidarietร โ. A sostenerlo รจ il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che come biblista e studioso dellโebraismo, riflette con noi sul significato biblico dellโAnno Santo e del concetto di misericordia. Il servizio รจ di Fabio Colagrande:
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Quello cominciato lโ8 dicembre รจ il primo Anno Santo โtematicoโ della storia della Chiesa, ma la dimensione del โperdonoโ, o meglio della โperdonanzaโ, e quella della compassione sono sottese da sempre al concetto di Giubileo. Lo spiega bene il cardinale Gianfranco Ravasi:
โUn evento particolare, che coinvolge la cattolicitร e che punta al cuore profondo del Giubileo, alla sua vera anima, che รจ unโanima di amore, di liberazione, di giustizia, di ritorno ad una fraternitร tra i popoli, tra le persone, e ad una fraternitร anche con la terra. Non dimentichiamo che anche il famoso Giubileo del Duemila, che tutti ricordano con quella figura centrale inginocchiata, ormai giร colpita dalla malattia, di San Giovanni Paolo II sulla soglia della Porta Santa, era centrato spesso sul tema del perdono, anzi della domanda di perdono che la Chiesa faceva per le colpe che nellโinterno della sua storia erano state commesse dai suoi figliโ.
Anche le radici bibliche del concetto di Giubileo, rintracciabili nell’Antico Testamento, nel capitolo venticinquesimo del Libro del Levitico, confermano la sua anima โmisericordiosaโ, come spiega Ravasi:
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โQuesto Giubileo era caratterizzato da alcune componenti che sono ancora โ direi โ tipiche di questo Giubileo straordinario della Misericordia. Cโera la remissione dei debiti delle singole famiglie, il ritorno e il possesso ancora delle terre che erano state alienate a queste famiglie; cโera la liberazione degli schiavi e quindi un ritorno ancora, una celebrazione della libertร ; cโera un aspetto ecologico, perchรฉ la terra per un anno veniva fatta riposare, considerandola quasi come una creatura โ anchโessa โ che partecipava al Giubileo, a questo momento che era un momento quindi di giustizia, di caritร , di solidarietร โ.
Lโesplorazione della Bibbia rivela perรฒ unโaltra sorpresa che riguarda la parola misericordia, etimologicamente legata al cuore, e ne accentua il carattere istintivo. Ascoltiamo ancora il cardinale Ravasi:
[ads2]โIn realtร รจ significativo che nella lingua dellโAntico e del Nuovo Testamento, in uno strano parallelo, lโorgano simbolico da cui scaturisce la misericordia della persona รจ un altro: infatti abbiamo nellโinterno nellโAntico Testamento il vocabolo reiterato e applicato a Dio ripetutamente โrachamimโ, al plurale, che indica letteralmente il โgrembo maternoโ, per cui cโรจ nellโinterno della concezione di questa misericordia una sorta di componente istintiva, tenera, appassionata, immediata. Nel Nuovo Testamento abbiamo un verbo che ricorre 12 volte nei Vangelo ed รจ il verbo โsplagchnizomaiโ, che ha alla base proprio gli โsplagchnaโ, che sono non soltanto le viscere materne, ma anche la capacitร generativa del padre. Quindi Dio e in questo caso Cristo si presentano con un volto sia maschile, sia femminile, con una tenerezza che รจ anche quasi esclusiva della donna, una finezza del sentimento e della donazione. Per esempio, quando si trova davanti a quella povera vedova che ha perso il figlio unico e del quale si sta celebrando il funerale a Nain, Gesรน โ ecco il verbo usato dagli evangelisti, da Luca โ prova ‘splagchnizomai’, prova questo sentimento istintivoโ.
Fonte – Radio Vaticana
