Il cardo selvatico (fiaba per adulti)

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Tutti i pastori che accorrevano verso la grotta al segnale della Cometa erano felici. Tutti tranne uno. Per lui, durante tutta la vita, ogni segnale era stato scaturigine di angoscia; il suo desiderio sarebbe stato di vivere una vita senza accadimenti, prove, intoppi che non fossero quelli che si poneva da se stesso, continuamente.

La luce della stella allertรฒ il suo cuore, perchรฉ era chiara e netta. Ma il suo era un cuore che pareva incapace di gioia e di serenitร . Per un motivo che gli era sempre stato incomprensibile, ogni suo sentire era sempre avvelenato da un’amarezza e da una paura che sembravano provenire dalla notte dei tempi e che lo stringevano in una morsa. Per il suo cuore cosรฌ infreddolito, la mente gli era insieme di sostegno e d’impaccio: di sostegno quando il cuore diveniva ghiaccio, d’impaccio quando diveniva fuoco.

In perenne dissidio con se stesso, quel pastore dubitava di tutto, a cominciare da sรฉ, e mentiva senza volerlo, con un riprovevole candore. Esitรฒ a lungo, prima di mettersi in cammino, preda dell’angoscia: valeva o no la pena di muoversi? E se la stella avesse mentito? Vatti a fidare delle stelle! Poi, quando chiamรฒ le sue quattro pecore e s avviรฒ, lo sospinse l’angoscia di dover arrivare primo, se no, altrimenti, che razza di pastore era? Fu allora che gli piombรฒ addosso, come un macigno, il coro degli Angeli che cantava: ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio amaยป.

Quel canto, che per ogni altro era di esultanza e conforto, gli fu fatale. Perchรฉ ยซagli uomini che Dio amaยป e non a tutti gli uomini? Che significava quella frase se non che esistono uomini che Dio ama e, quindi, altri che Dio non ama? Lui era uno di questi. Inamabile perchรฉ colpevole di qualcosa di cui era impastata la sua stessa carne. Quella notte di luce e di pace divenne per lui una notte d’inferno e disperazione. Lasciรฒ le pecore presso un sicomoro e si avvicinรฒ ad un pozzo. L’acqua rifletteva una manciata di brillanti del cielo, ma a lui parvero barbagli d’occhi di biscia. Sollevรฒ una gamba per salire sul bordo del pozzo, quando una spina gli si conficcรฒ nell’alluce dolorosamente.

Era un cardo selvatico fiaccato dalla polvere e cento volte calpestato, la cui unica spina viva era destinata a lui. ยซMaledetto!ยป, gli sibilรฒ nel silenzio. Ed era un silenzio cosรฌ compatto che quella maledizione gli parve un sasso lanciato a se stesso. Il cardo parlรฒ: ยซChe razza di uomo sei che maledici un cardo per l’unica e l’ultima sua dote?ยป. L’uomo rispose, manco sapesse che i cardi non parlano: ยซE la tua dannata spina la chiami una dote?ยป. ยซNon ne ho altreยป, rispose il cardo.

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ยซE come io benedico Iddio ogni giorno per questo unico dono che mi ha fatto, cosรฌ tu dovresti imitarmi, simile a me quale tu seiยป. L’uomo tacque. Il silenzio si popolava di un nuovo tipo di affanno, mai prima provato, molto simile a un pianto che voglia prorompere ad ogni costo. Il cardo diceva il vero: Dio ama le sue creature per quello che sono, e ยซgli uomini che Dio amaยป sono quelli che accettano di essere amati per quello che sono. Uomini palma, uomini frumento, ed anche uomini cardo.

ยซAnziยป, a questo punto il cardo riprese a parlare, ยซDio ama in modo particolare, tenerissimo, gli uomini cardo, perchรฉ, se li ha fatti cosรฌ, aveva le sue buone ragioniยป. ยซQuali?ยป, incalzรฒ l’uomo, che vedeva tutta la sua vita capovolgersi. ยซForse, come la mia spina, una sola: di far soffrire gli altri; o โ€” come nel tuo caso โ€” di pungerli con la tua angoscia e gli aculei della tua naturaยป. ยซNon รจ una grande funzione…ยป, disse il pastore.

ยซChe io ti abbia salvato la vita non ti pare una cosa grande? Il fatto รจยป, riprese con forza il cardo selvatico, ยซche tu non accetti di essere amato per quello che sei, con tutte le tue spine, e forse veleni e chissร  che altro. Vorresti essere amato per quello che non sei: ecco la tua superbia che ti separa dal mondo e dagli รˆ essa che chiude il fiotto dell’Amore uomini. di Dio, e che gli vieta di spandersi come tanto vorrebbeยป. L’uomo tacque di nuovo. Come gli era facile e difficile tutto ciรฒ. Facile capire, difficile accettare. Solo quando s’inginocchiรฒ, ancora confuso ed incerto, accanto al Bimbo e ne sentรฌ la piccola mano sul capo, ebbe la rivelazione finale. Sulla sua testa ispida di pensieri da cardo, il Bimbo tenne la mano per l’intera notte, a dire a lui ed a tutto l’universo che, se si era fatto carne, lo aveva fatto precisamente, quasi unicamente per gli uomini cardo.

Che le loro spine lo avrebbero crocifisso giร  lo sapeva. Ma non poteva, proprio non poteva rinunciare a loro, i suoi figli piรน difficili, piรน egoisti, piรน ingrati. Altrimenti, che razza di Amore sarebbe stato?


Storia tratta da “Fiabe della Notte Santa” volume 1 di Piero Gribaudi 

Semplici come lโ€™aria e profonde come lโ€™abisso… ecco come si presentano queste 24 fiabe, uscite dalla penna e dalla fantasia viva e delicata di Piero Gribaudi.
Sono fiabe dipinte con arguzia e candida ingenuitร , fiabe brevi che portano lontano. Conducono infatti il lettore fino al cuore del Natale, fino a quella grotta di Betlemme che ha accolto lโ€™Amore, fattosi uomo in una Notte Santa… e aiutano a comprendere il Natale con lโ€™animo dei bambini. Effatร  Editrice pubblica libri di qualitร  dal 1995, con lo stesso spirito si occupa di editoria digitale: eBook D.O.C. pensati per chi ama i libri. Il testo di questo eBook รจ stato completamente riadattato alla lettura digitale con l’aggiunta di link per una rapida navigazione.

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