I RACCONTI DI PASQUA – A cura di Ermes Ronchi

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Ripensare la risurrezione di Gesรน, snodo cen trale della fede, prendendo sul serio i cambiamenti culturali prodotti dalla modernitร , aderen do con forza ai testi evangelici. Questo รจ lo scopo dei tre saggi, brevi e intensi, raccolti nel presente volume.

Per essere viva, per trasformarsi in esperien za, la fede ha bisogno di un continuo aggiorna mento. Anche la risurrezione, proprio perchรฉ centrale nell’annuncio cristiano, puรฒ dispiegare il suo dinamismo vitale e la sua forza di speran za quando รจ ripensata alla luce delle domande del nostro tempo e rivissuta nell’accostamento amoroso dei testi fondatori.

L’immagine del Risorto, scolpita da Igor Mi toraj uno dei maggiori rappresentanti della scultura di questi ultimi decenni nel mondo sul le porte bronzee della basilica di Santa Maria de gli Angeli a Roma, traduce visivamente un’intui zione teologica luminosa e determinante: il Cristo risorto รจ immaginato come una figura giovane e bella, forza e leggerezza in un equilibrio perfetto, come nei grandi classici. Ma la figura porta incisa nel corpo una croce.

La croce scava la carne e penetra in profon ditร  nella materia, fa tutt’uno con il corpo: il Ri sorto รจ il Crocifisso. Croce e gloria inseparabili. Croce e Pasqua, i due volti dell’unico evento. Pa rafrasando Kant, si puรฒ dire che la croce senza la Pasqua รจ cieca, la Pasqua senza la croce รจ vuota. In quel corpo l’amore ha scritto il suo racconto con l’alfabeto delle ferite, indelebili ormai come l’amore.

Come ha scritto H.U. von Balthasar: ยซ Io, co me Mediatore, ho forma di croce, la croce รจ den tro di me, io la porterรฒ sempre. Io sono la croce, e chi รจ in me non puรฒ sfuggire alla croce. L’amore stesso ha forma di croce, perchรฉ tutte le strade s’incrociano tra di loro in essa. Perciรฒ tu, Padre, all’uomo che allarga le braccia nell’amore, hai dato la forma della croce, affinchรฉ il mondo sia salvato nel segno del Figlio dell’uomo ยป.

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Le tre letture del volume seguono la scansio ne temporale dei Vangeli e degli altri testi neo testamentari.

1. La mattina del primo giorno dopo il sabato: i ยซ racconti del sepolcro vuoto ยป, quando protago niste sono le donne, che si accostano con umiltร  e coraggio all’ombra del mistero.

2. Il tempo che trascorre da quella mattina fino all’ascensione, vissuto attraverso l’esperienza dei discepoli, quando Gesรน ยซ si mostrรฒ ad es si vivo dopo la sua passione ยป.

3. I giorni della prima comunitร  cristiana, gli anni della diaspora degli apostoli, del kรฉrygma primitivo, dell’evento risurrezione che da me moria diventa un enunciato, una formula della trasmissione della fede che la Chiesa fa sua e che giunge fino a noi: ยซ Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato. Vi ho trasmesso, dunque, quello che anch’io ho ricevuto: cioรจ che Cristo morรฌ per i nostri peccati, fu sepolto ed รจ risuscitato il terzo giorno secondo le Scrit ture, e che apparve a Cefa e quindi ai dodici ยป (1Cor 15,15).

Il percorso รจ compiuto sotto la guida di tre bi blisti affermati: Bruno Maggioni, Roberto Vigno lo, Franco Manzi. I loro testi, pensati per una se rie di incontri della Corsia dei Servi, mantengono lo stile proprio del linguaggio e della comunica zione orale. Le loro parole conducono con sicu rezza e sapienza attraverso uno dei guadi decisi vi della nostra fede.

Risurrezione di Cristo: storia o mitologia? รˆ una ingenuitร  pensare di poter separare il Gesรน storico dal Cristo risorto, e dire: il primo รจ veritร , il secondo mitologia.

Se Gesรน non fosse risuscitato, il suo insegna mento non sarebbe stato nรฉ ricordato nรฉ traman dato, non ci sarebbero i quattro Vangeli, non ci sarebbe stato l’apostolo Paolo, non sarebbe sta to scritto il Nuovo Testamento. Di Gesรน, che non ha compiuto ยซ gesta ยป, ma solo offerto gesti e pa role, non sapremmo null’altro, forse, che il no me, come รจ successo per Teuda e Giuda il Galileo (At 5,3637).

In realtร , รจ solo grazie al Cristo risorto che il Gesรน storico รจ giunto fino a noi.

ERMES RONCHI

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Bruno Maggioni

LE DONNE AL SEPOLCRO

BRUNO MAGGIONI รจ sacerdote della diocesi di Como dal 1955. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Universitร  Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. รˆ do cente di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltร  Teolo gica dell’Italia settentrionale di Milano e di introduzione al la teologia all’Universitร  Cattolica di Milano. รˆ autore di numerose pubblicazioni.

INTRODUZIONE

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La risurrezione di Gesรน era al centro della fede dei primi cristiani. Leggendo i testi del Nuovo Testamento, infatti, si resta meravigliati della ricchezza e della varietร  dei modi con cui se ne parlava. Tale varietร  di modi mostra che la risurrezione penetrava e modellava tutte le ma nifestazioni della vita cristiana: la predicazione, il culto, la vita comunitaria, le scelte morali. Le co munitร  cristiane primitive hanno capito Gesรน e se stesse parlando della fede nella risurrezione, e in questa fede hanno trovato il criterio per legge re le loro vicende e per operare le loro scelte.

La risurrezione di Gesรน ha una sua specificitร , che non permette di confonderla con altri mes saggi. Il primo dato specifico รจ che la risurrezio ne รจ per la fede un evento reale, obiettivo, av venuto e testimoniato. Non รจ un simbolo o una semplice speranza: Gesรน รจ davvero entrato nella vita con tutta la sua realtร  umana, spirito e corpo.

Evento reale, concreto, la risurrezione di Gesรน รจ perรฒ diversa da tutti gli altri miracoli di risurrezione di cui parla il Vangelo. รˆ un’assoluta novitร . Diversa al punto che il termine ยซ miraco lo ยป non sembra molto adatto a esprimerla: non solo, e non tanto, perchรฉ qui l’intervento di Dio รจ piรน grandioso, o piรน sorprendente, ma perchรฉ รจ nuovo e definitivo. La risurrezione di Lazzaro, per fare un esempio, รจ stata un ritorno alla vita di prima, quasi un cammino all’indietro: quella di Gesรน รจ, invece, un cammino in avanti. Gesรน รจ entrato nella pienezza della vita di Dio, in una di mensione del tutto nuova, nella gloria del Padre.

In questo contesto di realtร  e novitร  si capisce (e si apprezza!) il fatto che i Vangeli ricordino che non sempre nelle apparizioni Gesรน risorto veniva riconosciuto. Perchรฉ? รˆ lui o non รจ lui? รˆ lui e non รจ lui al tempo stesso! รˆ realmente la sua persona, ma in un’esistenza nuova, con modalitร  totalmente diverse. In forza della sua assoluta no vitร , la risurrezione di Gesรน taglia corto su ogni immaginazione che pretendesse di descriverla. Non si puรฒ descrivere il mondo nuovo nel quale Gesรน รจ entrato e verso il quale noi siamo incam minati. Il nostro linguaggio รจ del tutto inadegua to, e perciรฒ non possiamo fare altro che alludervi, ricorrendo a espressioni, termini e immagini di sparate, come appunto si legge nel Nuovo Testa mento. Proprio per la sua grandezza e la sua no vitร , si deve parlare della risurrezione di Gesรน (e della nostra) in modo umile e discreto. Occorre arrestarsi alle soglie del mistero. Il credente รจ in vitato a non lasciarsi distrarre da inutili fantasie.

Leggiamo ora i racconti evangelici relativi al l’episodio delle donne al sepolcro, lasciandone emergere le diverse sottolineature, ma nella luce complessiva della novitร  di questo mistero. A ta le scopo mi riferirรฒ sinteticamente a quanto ho giร  esposto nel mio libro di qualche anno fa, I rac conti evangelici della risurrezione.

MARCO 16,1-8

1E passato il sabato, Maria la Maddalena e Maria di Giacomo e Salome comprarono aromi per andare a imbalsamare Gesรน. 2E al mattino presto, il primo giorno dopo il sabato, vengono al sepolcro al sorgere del sole. 3E dicevano fra loro: ยซ Chi ci rotolerร  via la pietra dall’entrata del sepolcro? ยป. 4E, guardando, vi dero che la pietra era stata rotolata via: era infatti molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giova ne seduto sulla destra, rivestito di una veste bianca, e rimasero impietrite dallo stupore. 6Ma quello dice lo ro: ยซ Non state lรฌ impietrite, cercate Gesรน, il Nazare no, il Crocifisso: รจ risorto, non รจ qui. 7Ma andate, di te ai suoi discepoli e a Pietro: Vi precede in Galilea, lร  lo vedrete, come vi ha detto ยป. 8E uscite fuggirono dal sepolcro. Erano infatti spaventate e fuori di sรฉ, e non dissero niente a nessuno: infatti avevano paura.

Il Crocifisso รจ risorto

Ciรฒ che maggiormente viene sottolineato รจ lo stretto legame fra il Crocifisso e il Risorto. L’angelo della risurrezione non si limita ad annun ciare alle donne che Gesรน รจ risorto, ma attira vo lutamente l’attenzione sul Crocifisso: ยซ Gesรน, il Crocifisso, รจ risorto ยป. Mantenere ferma l’identitร  fra il Crocifisso e il Risorto รจ essenziale. Perchรฉ la croce non รจ semplicemente l’icona di un martire qualsiasi, che รจ rimasto fedele a Dio sino a dare la vita per lui, ma รจ l’icona di un martire con un volto preciso: il volto di Gesรน di Nazaret, appun to. Cioรจ il volto di un uomo che ha predicato un Dio diverso (e per molti scandaloso) e ha credu to di onorarlo con una prassi di vita diversa e per molti scandalosa. Questa diversitร  รจ stata la ra gione della sua condanna a morte, ma lui ha so stenuto che era, al contrario, la trascrizione piรน fedele del volto di Dio. La risurrezione รจ la prova che in quella diversitร  Dio si รจ riconosciuto. Da qualsiasi lato si osservino, la croce e la risurre zione si richiamano, illuminandosi vicendevol mente. La croce dice il volto nuovo del Dio rive lato da Gesรน, e la risurrezione dice che Dio in quel volto si รจ pienamente riconosciuto.

Fra il modo degli uomini (anche religiosi) di pensare Dio e il modo di Gesรน c’รจ, dunque, una radicale diversitร . Questo รจ lo spazio per quella profonda conversione ยซ teologica ยป a cui il cristia no รจ anzitutto (e continuamente) chiamato. Co lui che noi abbiamo rifiutato (la pietra scartata) รจ diventato la pietra angolare.

Se non si separa il Risorto dal Crocifisso, al lora si comprende anche un altro tratto specifico della risurrezione. รˆ facile ridurre la risurre zione a una generica vittoria della vita sulla morte. Lo specifico cristiano scende piรน in pro fonditร . Non ogni esistenza, infatti, รจ sottratta alla vanitร , ma soltanto quella che ripercorre il cammino tracciato dal Crocifisso: solo una vita donata conduce alla risurrezione. Una vita gelo samente trattenuta non vince la morte, ma va incontro a una seconda morte. La risurrezione celebra la vittoria di un preciso modo di vivere.

Le sorprese delle donne

Marco sembra voler mettere in risalto anzitutto la sorpresa delle donne. Si puรฒ dire che esse passano di sorpresa in sorpresa, e la loro reazio ne รจ certamente di stupore, ma anche di disorien tamento, di paura, persino di incomprensione. La prima sorpresa รจ costituita dalla pietra ribaltata. Si dicevano lungo la strada: ยซ Chi ci rotolerร  via la pietra dalla porta del sepolcro? ยป (v. 3); ma, guardando, videro la pietra rimossa, benchรฉ fos se molto grande. La sorpresa รจ innegabile: il loro problema รจ superato dall’avvenimento, e appare cosรฌ ridicolo!

Ma c’รจ una seconda sorpresa ben piรน grande: la presenza del messaggero celeste e il suo an nuncio. Egli dice alle donne che Gesรน, il Croci fisso, รจ risorto. Una notizia sconcertante, si di rebbe la lieta notizia lungamente attesa, ma la reazione delle donne รจ di stupore, di meraviglia, di paura, nulla piรน. A questo punto si sorprende certamente anche il lettore. Avrebbero dovuto gioire, invece ammutoliscono. Marco sembra raccogliere qui tutto il vocabolario della paura: ekthambeรฎsthai (essere impietriti, paralizzati), trรณmos (spavento), รฉkstasis (fuori di sรฉ), phรณbos (paura). Sembra che Marco voglia dirci che l’uo mo non soltanto ha paura della croce, ma anche di fronte all’evento che la capovolge e la trasfor ma in vita e gloria resta stupito, immobile, come se non riuscisse a crederci. Per fortuna, di fronte al disorientamento delle donne c’รจ la fiducia del Signore che affida a loro proprio a loro il grande annuncio: ยซ Andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Vi precede in Galilea, lร  lo vedrete, co me vi ha detto ยป (v. 7).

La missione

Le parole del messaggero celeste non sono soltanto informazioni, ma ordini: ยซ andate ยป, ยซ dite ยป sono due imperativi missionari. Ma per andare e dire occorre prima vincere la paura che paralizza: ยซ Non abbiate paura ยป. Una paura che le donne non hanno saputo superare: per questo fuggono invece di dire, e restano in silenzio in vece di annunciare.

Alle donne รจ affidato un messaggio che non ri guarda direttamente l’evento della risurrezione, ma la fedeltร  di Gesรน verso i discepoli: ยซ Egli vi precede in Galilea, lร  lo vedrete, come vi ha detto ยป (v. 7). Il riferimento รจ alla profezia fatta da Gesรน nell’imminenza della sua passione (14, 2728). Una profezia a due facce: l’abbandono dei discepoli (ยซ tutti rimarrete scandalizzati e vi disperderete ยป) e la fedeltร  di Gesรน (ยซ ma dopo la mia risurrezione vi precederรฒ in Galilea ยป). E di fatti Gesรน, appena risorto, pensa ai discepoli che lo hanno lasciato solo. Lo hanno abbandonato, ma per lui sono sempre i ยซ suoi ยป discepoli.

La risurrezione รจ il trionfo della fedeltร : del Padre che non abbandona Gesรน nella morte, e di Gesรน che non abbandona i discepoli nella di spersione. Fosse stato per la fedeltร  dei discepo li, la storia di Gesรน si sarebbe subito chiusa. E fosse stato per le donne, sarebbe caduta nel si lenzio. รˆ unicamente la fedeltร  del Signore che la mantiene aperta.

MATTEO 28,1-8

1Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria vennero a guardare il sepolcro. 2Ed ecco ci fu un gran terre moto: infatti un angelo, disceso dal cielo e accosta tosi, fece rotolare la pietra e vi sedette sopra. 3Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 4Per paura di lui le guardie furono scosse e divennero come morte. 5Ma l’angelo rispo se alle donne: ยซ Non abbiate paura voi. So che cer cate Gesรน il Crocifisso. 6Non รจ qui, รจ infatti risorto, come aveva detto. Venite, guardate il posto dove giaceva. Presto, andate a dire ai suoi discepoli che รจ risuscitato dai morti, ed ecco vi precede in Galilea. Lรฌ lo vedrete. Ecco, ve l’ho detto ยป. 8E partite in fret ta dal sepolcro, con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Nella versione di Matteo le donne, che di buon mattino vengono al sepolcro, sono due, non tre. E non vengono per imbalsamare Gesรน, ma sem plicemente per visitare la tomba (il verbo greco รจ theoreรฎn, vedere, guardare, soffermarsi).

Una teofania

Molti tratti trasformano l’evento in una teofania: ci fu un gran terremoto, il personaggio cele ste รจ un angelo, le sue vesti sono bianche come la neve, il suo aspetto รจ come la folgore. Sono tratti teofanici, che significano che la risurrezio ne di Gesรน รจ una manifestazione di Dio dentro la storia dell’uomo.

Viene notata l’apertura del sepolcro (la pietra rotolata via) e viene detto che il sepolcro รจ vuoto (il luogo dove era deposto), ma la risurrezione co me tale non รจ descritta. Nelle teofanie si vede ciรฒ che circonda o accompagna l’azione di Dio, ma non l’azione stessa. Il mistero di Dio resta intatto.

L’angelo

L’angelo del Signore non discende dal cielo per risvegliare Gesรน o per condurlo fuori dal sepolcro, ma semplicemente per far rotolare via la pietra e per mostrare alle donne il sepolcro vuo to. Non apre il sepolcro perchรฉ Gesรน esca. รˆ giร  uscito. Lo apre per mostrarlo alle donne: ยซ Veni te, guardate il posto dove giaceva ยป (v. 6).

La prima funzione dell’angelo รจ di spiegare alle donne il significato di ciรฒ che vedono. Le tracce di Dio nel mondo richiedono sempre una ยซ parola ยป che le interpreti. Per comprendere pie namente il segno occorre una rivelazione: non, certo, una rivelazione che trasfiguri il segno, bensรฌ una rivelazione che apra gli occhi di chi guarda. Non basta che le donne vedano che il se polcro รจ vuoto. L’assenza del cadavere deve es sere spiegata, e lo fa l’angelo.

E qui si innesta la seconda funzione dell’an gelo: invitare le donne a cambiare la direzione del loro sguardo e della loro ricerca: ยซ So che cercate Gesรน il Crocifisso. Non รจ qui, รจ infatti ri sorto, come aveva detto ยป (vv. 56). Le donne so no venute per ยซ vedere ยป una tomba, un vedere che naturalmente non รจ una pura curiositร , ben sรฌ una ricerca (come appunto dice l’angelo) e un affettuoso desiderio di mantenere viva la memo ria del loro Signore. Ma l’angelo invita le donne a cercare altrove e a guardare altrove: ยซ Non รจ qui ยป. Non รจ il sepolcro vuoto che rende plausi bile la risurrezione, ma รจ piuttosto la risurrezio ne che rende plausibile che il sepolcro sia vuoto.

ยซ Come aveva detto ยป, ricorda l’angelo alle donne. รˆ un invito a guardare la vita che Gesรน havissuto e le cose che ha detto. รˆ proprio qui che bisogna guardare se si vuole capire. Nulla di stra no se Gesรน รจ risorto. Non l’aveva giร  detto? La vita di Gesรน aveva in sรฉ la promessa della risur rezione. Una vita come la sua non poteva essere abbandonata da Dio alla morte! Gesรน รจ risorto proprio perchรฉ รจ stato crocifisso.

Le donne e le guardie

La manifestazione di Dio ha due esiti contrastanti. Spaventa (phรณbos) le guardie lasciandole nella loro incredulitร . Di fronte alla risurrezione di Gesรน, che รจ vittoria sulla morte, le guardie cadono come morte, inerti come un cadavere (nekrรณs). I segni della manifestazione di Dio (il terremoto e l’angelo) le chiudono alla veritร . Matteo dร  molta importanza al tema delle guardie (27,6266; 28,4.1115), facendone una presenza centrale nei racconti della risurrezione. Sono la figura dell’in credulitร  e, al tempo stesso, della menzogna, alla quale spesso l’incredulitร  รจ costretta a ricorrere. Non accettando i fatti nel loro vero significato, l’incredulo spesso รจ costretto a manipolarli.

I segni di Dio sorprendono e spaventano an che le donne (anche per loro si parla di paura) aprendole perรฒ alla fede. Le donne rappresenta no la figura della fede, precisamente di una fede che accetta di convertire il proprio modo di guar dare e di cercare. Queste donne vengono, si spa ventano, guardano, gioiscono, corrono.

Nel racconto di Matteo le donne sono silen ziose e le possiamo immaginare chiuse nel loro dolore. Vengono al sepolcro per una visita, non per qualcosa da fare. A muoverle รจ semplicemen te l’affetto: per loro il Crocifisso รจ una persona. E se il loro cammino di andata รจ come vuoto e si lenzioso, privo di ogni dettaglio, il cammino di ri torno รจ invece ricco di precisazioni: partono in fretta, corrono, piene di gioia. La fretta dell’an gelo (ยซ presto, andate ยป) diventa la fretta delle donne: per indicare ambedue le frette viene usa to lo stesso avverbio (tachรฝ). L’annuncio รจ ur gente e la notizia non tollera indugi. Ma a far cor rere le donne contribuisce certo anche la gioia: chi รจ triste cammina lento e pensieroso, chi รจ pieno di gioia corre.

LUCA 24,1-11

Il primo giorno della settimana [le donne] si re carono alle prime luci dell’alba al sepolcro per por tare gli aromi che avevano preparato. 2Trovarono la pietra rotolata via dalla tomba e, 3entrate, non tro varono il corpo del Signore Gesรน. 4Non sapevano spiegarsi questo fatto, ma a un tratto apparvero loro due uomini in abiti splendenti. 5Mentre, colte dallo spavento, tenevano la faccia chinata, essi dissero: ยซ Perchรฉ cercate tra i morti Colui che รจ vivo? 6Non รจ qui: รจ risorto. Ricordatevi quanto vi disse quando era ancora in Galilea: 7Il Figlio dell’uomo deve esse re consegnato nelle mani degli uomini peccatori, essere crocifisso e il terzo giorno risorgere ยป. 8E si ri cordarono delle sue parole. 9E tornate dal sepolcro, annunciarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria Maddalena e Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano con lo ro dicevano queste cose agli apostoli, 11ma queste parole parvero loro una chiacchiera vana e non cre devano loro.

ยซ Colui che รจ vivo ยป

Nel racconto delle donne al sepolcro Luca in troduce accanto a piccole varianti che non ri chiedono necessariamente una speciale spiega zione almeno tre modifiche che rivelano il suo interesse teologico. Sono tutte concentrate nelle parole degli angeli alle donne (vv. 5b7). Intro duce un esplicito richiamo alle predizioni della passione. Accenna alla Galilea, ma sembra poi collocare tutte le apparizioni nei dintorni di Ge rusalemme. E per indicare la condizione del Ri sorto utilizza un’espressione diversa da Matteo e Marco (ยซ Colui che รจ vivo ยป).

Diversamente da Marco, sono le donne che constatano che la tomba รจ vuota: ยซ Entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesรน ยป. Le appari zioni degli angeli vengono dopo. Il peso del rac conto non cade sulla tomba vuota, ma sul Ri sorto. Di fronte al sepolcro vuoto non nasce la fede, ma la perplessitร . Occorre una rivelazione dall’alto perchรฉ nasca la fede. I messaggeri cele sti sono due, non uno; ma si tratta di una differenza di dettaglio irrilevante, che puรฒ spiegarsi con le disavventure inevitabili cui va incontro una tradizione orale. Di fronte all’apparizione dei ยซ due uomini in abiti splendenti ยป, comun que, la reazione delle donne รจ di paura. Forse perรฒ il gesto di ยซ chinare il capo ยป dice piรน il ri spetto che la paura.

La rivelazione degli angeli รจ intelligentemente formulata come un interrogativo: ยซ Perchรฉ cer cate tra i morti Colui che รจ vivo? ยป. La rivelazio ne di Dio richiede sempre una risposta da parte dell’uomo. Non รจ mai una parola che si ascolta e basta: chiede un’accoglienza. Forse la domanda degli angeli nasconde anche un leggero rimpro vero e qualche ironia: le donne cercano fra i morti Colui che รจ vivo! ยซ Vivente ยป non significa tornato alla vita di prima, ma entrato nella vita di Dio. La risurrezione non รจ un atto, ma uno stato, una condizione permanente.

ยซ Ricordatevi ยป

La funzione dell’apparizione angelica non รจ di offrire alle donne una rivelazione del tutto nuova e inattesa, ma di far affiorare alla loro memoria qualcosa che vi era giร  deposto. C’รจ un’ombra di rimprovero nelle parole degli angeli. Le donne avrebbero dovuto ยซ ricordare ยป e, quindi, capire. Per aprirsi alla risurrezione non basta la consta tazione del sepolcro vuoto, nรฉ basta la visione personale degli angeli: occorre la ยซ memoria ยป.

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