Giubileo dei Sacerdoti – Prima meditazione di Papa Francesco – 2 giugno 2016

Data:

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GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA

RITIRO SPIRITUALE GUIDATO DAL SANTO PADRE FRANCESCO
IN OCCASIONE DEL GIUBILEO DEI SACERDOTI

PRIMA MEDITAZIONE

Basilica di San Giovanni in Laterano – Giovedรฌ, 2 giugno 2016

Esercizi per i sacerdoti 2016

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Buongiorno cari sacerdoti!

Cominciamo questa giornata di ritiro spirituale. Credo che ci farร  bene pregare gli uni per gli altri, in comunione. Un ritiro, ma in comunione, tutti.

Ho scelto il tema della misericordia. Prima una piccola introduzione, per tutto il ritiro.

La misericordia, nel suo aspetto piรน femminile, รจ il viscerale amore materno, che si commuove di fronte alla fragilitร  della sua creatura appena nata e la abbraccia, fornendo tutto quello che le manca perchรฉ possa vivere e crescere (rahamim); e, nel suo aspetto propriamente maschile, รจ la fedeltร  forte del Padre che sempre sostiene, perdona e torna a rimettere in cammino i suoi figli. La misericordia รจ tanto il frutto di una โ€œalleanzaโ€ – per questo si dice che Dio si ricorda del suo (patto di) misericordia (hesed) -, quanto un โ€œattoโ€ gratuito di benevolenza e bontร  che sorge dalla nostra piรน profonda psicologia e si traduce in unโ€™opera esterna (eleos, che diventa elemosina). Questa inclusivitร  permette che sia sempre alla portata di tutti agire con misericordia, provare compassione per chi soffre, commuoversi per chi ha bisogno, indignarsi, il rivoltarsi delle viscere di fronte ad una patente ingiustizia e porsi immediatamente a fare qualcosa di concreto, con rispetto e tenerezza, per porre rimedio alla situazione. E, partendo da questo sentimento viscerale, รจ alla portata di tutti guardare a Dio dalla prospettiva di questo primo e ultimo attributo con il quale Gesรน ha voluto rivelarlo per noi: il nome di Dio รจ Misericordia.

Quando meditiamo sulla misericordia accade qualcosa di speciale. La dinamica degli Esercizi Spirituali si potenzia dallโ€™interno. La misericordia fa vedere che le vie oggettive della mistica classica โ€“ purgativa, illuminativa e unitiva โ€“ non sono mai fasi successive, che si possano lasciare alle spalle. Abbiamo sempre bisogno di nuova conversione, di maggiore contemplazione e di un rinnovato amore. Queste tre fasi si intrecciano e ritornano. Niente unisce maggiormente con Dio che un atto di misericordia โ€“ e questa non รจ una esagerazione: niente unisce maggiormente con Dio che un atto di misericordia โ€“ sia che si tratti della misericordia con la quale il Signore ci perdona i nostri peccati, sia che si tratti della grazia che ci dร  per praticare le opere di misericordia in suo nome. Niente illumina di piรน la fede che il purgare i nostri peccati, e niente vi รจ di piรน chiaro che Matteo 25 e quel ยซBeati i misericordiosi perchรฉ otterranno misericordiaยป (Mt 5,7) per comprendere qual รจ la volontร  di Dio, la missione alla quale ci invia. Alla misericordia si puรฒ applicare quellโ€™insegnamento di Gesรน: ยซCon la misura con la quale misurate sarร  misurato a voiยป (Mt 7,2). Permettetemi, ma io penso qui a quei confessori impazienti, che โ€œbastonanoโ€ i penitenti, che li rimproverano. Ma cosรฌ li tratterร  Dio! Almeno per questo, non fate queste cose. La misericordia ci permette di passare dal sentirci oggetto di misericordia al desiderio di offrire misericordia. Possono convivere, in una sana tensione, il sentimento di vergogna per i propri peccati con il sentimento della dignitร  alla quale il Signore ci eleva. Possiamo passare senza preamboli dalla distanza alla festa, come nella parabola del figlio prodigo, e utilizzare come ricettacolo della misericordia il nostro stesso peccato. Ripeto questo, che รจ la chiave della prima mediazione: utilizzare come ricettacolo della misericordia il nostro stesso peccato. La misericordia ci spinge a passare dal personale al comunitario. Quando agiamo con misericordia, come nei miracoli della moltiplicazione dei pani, che nascono dalla compassione di Gesรน per il suo popolo e per gli stranieri, i pani si moltiplicano nella misura in cui vengono condivisi.

Tre suggerimenti

Tre suggerimenti per questa giornata di ritiro. La gioiosa e libera familiaritร  che si stabilisce a tutti i livelli tra coloro che si relazionano tra loro con il vincolo della misericordia โ€“ familiaritร  del Regno di Dio, cosรฌ come Gesรน lo descrive nelle sue parabole โ€“ mi porta a suggerirvi tre cose per la vostra preghiera personale di questo giorno.

La prima ha a che vedere con due consigli pratici che dร  santโ€™Ignazio – mi scuso per la pubblicitร  โ€œdi famigliaโ€ – il quale dice: ยซNon รจ il molto sapere che riempie e soddisfa lโ€™anima, ma il sentire e gustare le cose di Dio interiormenteยป (Esercizi Spirituali, 2). Santโ€™Ignazio aggiunge che lรฌ dove uno trova quello che desidera e prova gusto, lรฌ si fermi in preghiera ยซsenza avere lโ€™ansia di passare ad altro, finchรฉ mi soddisfiยป (ibid., 76). Cosรฌ che, in queste meditazioni sulla misericordia, uno puรฒ iniziare da dove piรน gli piace e lรฌ soffermarsi, dal momento che sicuramente unโ€™opera di misericordia vi condurrร  alle altre. Se iniziamo ringraziando il Signore, che in modo stupendo ci ha creati e in modo ancor piรน stupendo ci ha redenti, sicuramente questo ci condurrร  a provare pena per i nostri peccati. Se cominciamo col provare compassione per i piรน poveri e lontani, sicuramente sentiremo anche noi la necessitร  di ricevere misericordia.

Il secondo suggerimento per pregare ha a che vedere con un nuovo modo di usare la parola misericordia. Come vi sarete resi conto, nel parlare di misericordia a me piace usare la forma verbale: bisogna dare misericordia (misericordiar in spagnolo, โ€œmisericordiareโ€, dobbiamo forzare la lingua) per ricevere misericordia, per essere โ€œmisericordiatiโ€ (ser misericordiados). โ€œMa Padre, questo non รจ italiano!โ€ โ€“ โ€œSi, ma รจ la forma che io trovo per andare dentro: โ€œmisericordiareโ€ per โ€œessere misericordiatoโ€. Il fatto che la misericordia mette in contatto una miseria umana con il cuore di Dio, fa in modo che lโ€™azione nasca immediatamente. Non si puรฒ meditare sulla misericordia senza che tutto si metta in azione. Pertanto, nella preghiera, non fa bene intellettualizzare. Rapidamente, con lโ€™aiuto della Grazia, il nostro dialogo con il Signore deve concretizzarsi su quale mio peccato richieda che si posi in me la Tua misericordia, Signore, dove sento piรน vergogna e piรน desidero riparare; e rapidamente dobbiamo parlare di quello che piรน ci commuove, di quei volti che ci portano a desiderare intensamente di darci da fare per rimediare alla loro fame e sete di Dio, di giustizia e tenerezza. La misericordia la si contempla nellโ€™azione. Ma un tipo di azione che รจ onninclusiva: la misericordia include tutto il nostro essere โ€“ viscere e spirito โ€“ e tutti gli esseri.

Lโ€™ultimo suggerimento per la giornata di oggi riguarda il frutto degli esercizi, vale a dire, la grazia che occorre chiedere e che รจ, direttamente, quella di diventare sacerdoti sempre piรน capaci di ricevere e dare misericordia. Una delle cose piรน belle, che mi commuovono, รจ la confessione di un sacerdote: รจ una cosa grande, bella, perchรฉ questโ€™uomo che si avvicina per confessare i propri peccati รจ lo stesso che poi offre lโ€™orecchio al cuore di unโ€™altra persona che viene a confessare i suoi. Possiamo centrarci sulla misericordia perchรฉ รจ la realtร  essenziale, definitiva. Attraverso gli scalini della misericordia (cfr Enc. Laudato siโ€™, 77) possiamo scendere fino al punto piรน basso della condizione umana โ€“ fragilitร  e peccato inclusi โ€“ e ascendere fino al punto piรน alto della perfezione divina: ยซSiate misericordiosi (perfetti) come รจ misericordioso il Padre vostroยป. Perรฒ sempre per โ€œraccogliereโ€ solamente piรน misericordia. Da qui devono provenire frutti di conversione della nostra mentalitร  istituzionale: se le nostre strutture non si vivono e non si utilizzano per meglio ricevere la misericordia di Dio e per essere piรน misericordiosi con gli altri, possono trasformarsi in qualcosa di molto diverso e controproducente. Di questo in alcuni documenti della Chiesa e in alcuni discorsi dei Papi si parla spesso: cioรจ della conversione istituzionale, la conversione pastorale.

Questo ritiro spirituale, pertanto, si incamminerร  per il sentiero di questa โ€œsemplicitร  evangelicaโ€ che comprende e compie tutte le cose in chiave di misericordia. E di una misericordia dinamica, non come un sostantivo cosificato e definito, nรฉ come aggettivo che decora un poโ€™ la vita, ma come verbo โ€“ operare misericordia e ricevere misericordia, โ€œmisericordiareโ€ ed โ€œessere misericordiatoโ€. E questo ci proietta verso lโ€™azione nel cuore del mondo. E inoltre, come misericordia ยซsempre piรน grandeยป, come una misericordia che cresce e aumenta, avanzando di bene in meglio e passando dal meno al piรน, poichรฉ lโ€™immagine che Gesรน ci offre รจ quella del Padre sempre piรน grande โ€“ Deus semper maior โ€“ e la cui misericordia infinita โ€œcresceโ€ – se si puรฒ dire cosรฌ – e non ha nรฉ cima nรฉ fondo, perchรฉ proviene dalla sua sovrana libertร .

Prima meditazione: dalla distanza alla festa

E adesso passiamo alla prima meditazione. Ho messo come titolo โ€œDalla distanza alla festaโ€. Se la misericordia del Vangelo รจ, come abbiamo detto, un eccesso di Dio, un inaudito straripamento, la prima cosa da fare รจ guardare dove il mondo di oggi, e ciascuna persona, ha piรน bisogno di un eccesso di amore cosรฌ. Prima di tutto domandarci qual รจ il ricettacolo per una tale misericordia, qual รจ il terreno deserto e secco per un tale straripamento di acqua viva; quali sono le ferite per questo olio balsamico; quale รจ la condizione di orfano che necessita un tale prodigarsi in affetto e attenzioni; quale la distanza per una sete cosรฌ grande di abbraccio e di incontroโ€ฆ

La parabola che vi propongo per questa meditazione รจ quella del Padre misericordioso (cfr Lc 15,11-31). Ci poniamo nellโ€™ambito del mistero del Padre. E mi viene dal cuore incominciare da quel momento in cui il figlio prodigo si trova in mezzo al porcile, in quellโ€™inferno dellโ€™egoismo che ha fatto tutto quello che voleva e, dove, invece di essere libero, si ritrova schiavo. Osserva i maiali che mangiano ghiande…, prova invidia e gli viene nostalgia. Nostalgia: parola chiave. Nostalgia del pane appena sfornato che i domestici a casa, a casa di suo padre, mangiano per colazione. La nostalgia รจ un sentimento potente. Ha a che fare con la misericordia perchรฉ ci allarga lโ€™anima. Ci fa ricordare il bene primario โ€“ la patria da cui proveniamo โ€“ e risveglia in noi la speranza di ritornare. Il nostos algos. In questo ampio orizzonte della nostalgia, questo giovane โ€“ dice il Vangelo โ€“ rientrรฒ in sรฉ stesso e si sentรฌ miserabile. E ognuno di noi puรฒ cercare o lasciarsi portare a quel punto dove si sente piรน miserabile. Ognuno di noi ha il suo segreto di miseria dentroโ€ฆ Bisogna chiedere la grazia di trovarlo.

Senza soffermarci ora a descrivere la miseria del suo stato, passiamo a quellโ€™altro momento in cui, dopo che suo Padre lo ha abbracciato e baciato con trasporto, egli si ritrova sporco, ma vestito a festa. Perchรฉ il padre non gli dice: โ€œVaโ€™, fatti la doccia e poi tornaโ€. No. Sporco e vestito a festa. Si pone lโ€™anello al dito al pari di suo padre. Ha sandali nuovi ai piedi. Sta in mezzo alla festa, tra la gente. Qualcosa di simile a quando noi, se qualche volta ci รจ capitato, ci siamo confessati prima della Messa e immediatamente ci siamo trovati โ€œrivestitiโ€ e nel mezzo di una cerimonia. Eโ€™ uno stato di vergognata dignitร .

Vergognata dignitร 

Soffermiamoci su quella โ€œvergognata dignitร โ€ di questo figlio prodigo e prediletto. Se ci sforziamo, serenamente, di mantenere il cuore tra questi due estremi โ€“ la dignitร  e la vergogna โ€“ senza tralasciare nessuno di essi, forse possiamo percepire come batte il cuore di nostro Padre. Era un cuore che batteva di ansia, quando tutti i giorni saliva sul terrazzo a guardare. Cosa guardava? Se il figlio tornasseโ€ฆ Ma in questo punto, in questo posto dove ci sono dignitร  e vergogna, possiamo percepire come batte il cuore di nostro Padre. Possiamo immaginare che la misericordia ne sgorga come sangue. Che Egli esce a cercarci โ€“ noi peccatori โ€“, che ci attira a sรฉ, ci purifica e ci lancia nuovamente, rinnovati, verso tutte le periferie, a portare misericordia a tutti. Il suo sangue รจ il Sangue di Cristo, sangue della Nuova ed Eterna Alleanza di misericordia, versato per noi e per tutti in remissione dei peccati. Questo sangue lo contempliamo mentre entra ed esce dal suo Cuore, e dal cuore del Padre. Eโ€™ lโ€™unico nostro tesoro, lโ€™unica cosa che abbiamo da offrire al mondo: il sangue che purifica e pacifica tutto e tutti. Il sangue del Signore che perdona i peccati. Il sangue che รจ vera bevanda, che risuscita e dร  vita a ciรฒ che รจ morto a causa del peccato.

Nella nostra preghiera, serena, che va dalla vergogna alla dignitร  e dalla dignitร  alla vergogna โ€“ tutte e due insieme โ€“ chiediamo la grazia di sentire tale misericordia come costitutiva di tutta la nostra vita; la grazia di sentire come quel battito del cuore del Padre si unisca con il battito del nostro. Non basta sentire la misericordia di Dio come un gesto che, occasionalmente, Egli fa perdonandoci qualche grosso peccato, e per il resto ci aggiustiamo da soli, autonomamente. Non basta.

Santโ€™Ignazio propone unโ€™immagine cavalleresca propria della sua epoca, ma poichรฉ la lealtร  tra amici รจ un valore perenne, puรฒ aiutarci. Egli afferma che, per sentire ยซconfusione e vergognaยป per i nostri peccati (e non smettere di sentire la misericordia) possiamo far uso di un esempio: immaginiamo ยซun cavaliere che vada davanti al suo re e a tutta la sua corte, pieno di vergogna e confuso per averlo molto offeso, dal momento che da parte del re aveva in precedenza ricevuto molti doni e molte grazieยป (Esercizi Spirituali, 74). Immaginiamo quella scena. Tuttavia, seguendo la dinamica del figlio prodigo nella festa, immaginiamo questo cavaliere come uno che, invece di essere svergognato davanti a tutti, il re, al contrario, lo prenda inaspettatamente per la mano e gli restituisca la sua dignitร . E vediamo che non solo lo invita a seguirlo nella sua battaglia, ma che lo pone alla testa dei suoi compagni. Con quale umiltร  e lealtร  lo servirร  questo cavaliere dโ€™ora in avanti! Questo mi fa pensare allโ€™ultima parte del capitolo 16 di Ezechiele, lโ€™ultima parte.

Sia che si senta come il figlio prodigo festeggiato, sia come il cavaliere sleale trasformato in superiore, lโ€™importante รจ che ciascuno si ponga nella tensione feconda in cui la misericordia del Signore ci colloca: non solamente di peccatori perdonati, ma di peccatori a cui รจ conferita dignitร . Il Signore non solamente ci pulisce, ma ci incorona, ci dร  dignitร .

Simon Pietro ci offre lโ€™immagine ministeriale di questa sana tensione. Il Signore lo educa e lo forma progressivamente e lo esercita a mantenersi cosรฌ: Simone e Pietro. Lโ€™uomo comune, con le sue contraddizioni e debolezze, e quello che รจ pietra, quello che possiede le chiavi, quello che guida gli altri. Quando Andrea lo conduce a Cristo, cosรฌ comโ€™รจ, vestito da pescatore, il Signore gli dร  il nome di Pietra. Appena finisce di lodarlo per la professione di fede che proviene dal Padre, giร  gli rimprovera duramente la tentazione di ascoltare la voce dello spirito maligno che gli dice di star lontano dalla croce. Lo inviterร  a camminare sulle acque e lascerร  che incominci ad affondare nella sua stessa paura, per poi subito tendergli la mano; non appena si confessi peccatore gli darร  la missione di essere pescatore di uomini; lo interrogherร  ripetutamente sul suo amore, facendogli sentire dolore e vergogna per la sua slealtร  e codardia, ma per tre volte pure gli affiderร  il compito di pascere le sue pecore. Sempre questi due poli.

Dobbiamo situarci qui, nello spazio in cui convivono la nostra miseria piรน vergognosa e la nostra dignitร  piรน alta. Cosa sentiamo quando la gente ci bacia la mano e guardiamo la nostra miseria piรน intima e siamo onorati dal Popolo di Dio? Lรฌ cโ€™รจ unโ€™altra situazione per capire questo. Sempre il contrasto. Dobbiamo situarci qui, nello spazio in cui convivono la nostra miseria piรน vergognosa e la nostra dignitร  piรน alta. Lo stesso spazio. Sporchi, impuri, meschini, vanitosi โ€“ รจ peccato di preti, la vanitร  โ€“ egoisti e, nello stesso tempo, con i piedi lavati, chiamati ed eletti, intenti a distribuire i pani moltiplicati, benedetti dalla nostra gente, amati e curati. Solo la misericordia rende sopportabile quella posizione. Senza di essa o ci crediamo giusti come i farisei o ci allontaniamo come quelli che non si sentono degni. In entrambi i casi ci si indurisce il cuore. O quando ci sentiamo giusti come i farisei, o quando ci allontaniamo come quelli che non si sentono degni. Io non mi sento degno, ma non devo allontanarmi: lรฌ devo essere, nella vergogna con la dignitร , tuttโ€™e due insieme.

Approfondiamo un poโ€™ di piรน. Ci domandiamo: Perchรฉ รจ cosรฌ feconda questa tensione fra miseria e dignitร , fra distanza e festa? Direi che รจ feconda perchรฉ mantenerla nasce da una decisione libera. E il Signore agisce principalmente sulla nostra libertร , benchรฉ ci aiuti in ogni cosa. La misericordia รจ questione di libertร . Il sentimento sgorga spontaneo e quando affermiamo che รจ viscerale sembrerebbe che sia sinonimo di โ€œanimaleโ€. Ma in realtร  gli animali non conoscono la misericordia โ€œmoraleโ€, anche se alcuni possono sperimentare qualcosa di tale compassione, come un cane fedele che rimane al fianco del suo padrone malato. La misericordia รจ una commozione che tocca le viscere, e tuttavia puรฒ scaturire anche da unโ€™acuta percezione intellettuale โ€“ diretta come un raggio ma non per questo meno complessa โ€“: si intuiscono molte cose quando si prova misericordia. Si comprende, per esempio, che lโ€™altro si trova in una situazione disperata, al limite; che gli succede qualcosa che supera i suoi peccati o le sue colpe; si comprende anche che lโ€™altro รจ uno come me, che ci si potrebbe trovare al suo posto; e che il male รจ tanto grande e devastante che non si risolve solo per mezzo della giustiziaโ€ฆ In fondo, ci si convince che cโ€™รจ bisogno di una misericordia infinita come quella del cuore di Cristo per rimediare a tanto male e tanta sofferenza, come vediamo che cโ€™รจ nella vita degli esseri umaniโ€ฆ Se la misericordia va al di sotto di quel livello, non serve. Tante cose comprende la nostra mente solo vedendo qualcuno gettato per la strada, scalzo, in una mattina fredda, o vedendo il Signore inchiodato alla croce per me!

Inoltre, la misericordia si accetta e si coltiva, o si rifiuta liberamente. Se uno si lascia prendere, un gesto tira lโ€™altro. Se uno passa oltre, il cuore si raffredda. La misericordia ci fa sperimentare la nostra libertร  ed รจ lรฌ dove possiamo sperimentare la libertร  di Dio, che รจ misericordioso con chi รจ misericordioso (cfr Dt 5,10), come disse a Mosรจ. Nella sua misericordia il Signore esprime la sua libertร . E noi la nostra.

Possiamo vivere molto tempo โ€œsenzaโ€ la misericordia del Signore. Vale a dire, possiamo vivere senza averne coscienza e senza chiederla esplicitamente, finchรฉ uno si rende conto che โ€œtutto รจ misericordiaโ€, e piange con amarezza di non averne approfittato prima, dal momento che ne aveva tanto bisogno!

La miseria di cui parliamo รจ la miseria morale, non trasferibile, quella per cui uno prende coscienza di sรฉ stesso come persona che, in un momento decisivo della sua vita, ha agito di propria iniziativa: ha fatto una scelta e ha scelto male. Questo รจ il fondo che bisogna toccare per sentire dolore per i peccati e pentirsi veramente. Perchรฉ in altri ambiti uno non si sente cosรฌ libero, nรฉ sente che il peccato influisce negativamente su tutta la sua vita e pertanto non sperimenta la propria miseria, e in questo modo si perde la misericordia, che agisce solo a tale condizione. Uno non va in farmacia e dice: โ€œPer misericordia, mi dia unโ€™aspirinaโ€. Per misericordia chiede che gli diano della morfina per una persona in preda ai dolori atroci di una malattia terminale. O tutto o niente. Si va in fondo o non si capisce nulla.

Il cuore che Dio unisce a questa nostra miseria morale รจ il Cuore di Cristo, suo Figlio amato, che batte come un solo cuore con quello del Padre e dello Spirito. Ricordo quando Pio XII ha fatto lโ€™Enciclica sul Sacro Cuore, ricordo che qualcuno diceva: โ€œPerchรฉ unโ€™Enciclica su questo? Sono cose da suoreโ€ฆโ€. Eโ€™ il centro, il Cuore di Cristo, รจ il centro della misericordia. Forse le suore capiscono meglio di noi, perchรฉ sono madri nella Chiesa, sono icone della Chiesa, della Madonna. Ma il centro รจ il cuore di Cristo. Ci farร  bene questa settimana o domani leggere Haurietis aquasโ€ฆ โ€œMa รจ preconciliare!โ€ โ€“ Sรฌ, ma fa bene! Si puรฒ leggere, ci farร  molto bene! Il cuore che Dio unisce a questa nostra miseria morale รจ il cuore di Cristo, suo Figlio amato, che batte come un solo cuore con quello del Padre e dello Spirito. รˆ un cuore che sceglie la strada piรน vicina e che lo impegna. Questo รจ proprio della misericordia, che si sporca le mani, tocca, si mette in gioco, vuole coinvolgersi con lโ€™altro, si rivolge a ciรฒ che รจ personale con ciรฒ che รจ piรน personale, non โ€œsi occupa di un casoโ€ ma si impegna con una persona, con la sua ferita. Guardiamo al nostro linguaggio. Quante volte, senza accorgerci, ci viene da dire: โ€œHo un casoโ€ฆโ€. Fermati! Diโ€™ piuttosto: โ€œHo una persona cheโ€ฆโ€. Questo รจ molto clericale: โ€œHo un casoโ€ฆโ€, โ€œho trovato un casoโ€ฆโ€. Anche a me viene spesso. Cโ€™รจ un poโ€™ di clericalismo: ridurre la concretezza dellโ€™amore di Dio, di quello che ci dร  Dio, della persona, a un โ€œcasoโ€. E cosรฌ mi distacco e non mi tocca. E cosรฌ non mi sporco le mani; e cosรฌ faccio una pastorale pulita, elegante, dove non rischio niente. E pure dove โ€“ non scandalizzatevi! โ€“ non ho la possibilitร  di un peccato vergognoso. La misericordia va oltre la giustizia e lo fa sapere e lo fa sentire; si resta coinvolti lโ€™uno con lโ€™altro. Conferendo dignitร  โ€“ e questo รจ decisivo, da non dimenticare: la misericordia dร  dignitร  โ€“ la misericordia eleva colui verso il quale ci si abbassa e li rende entrambi pari, il misericordioso e colui che ha ottenuto misericordia. Come la peccatrice del Vangelo (Lc 7,36-50), alla quale รจ stato perdonato molto, perchรฉ ha amato molto, e aveva peccato molto.

Per questo il Padre ha bisogno di fare festa, affinchรฉ venga restaurato tutto in una sola volta, restituendo a suo figlio la dignitร  perduta. Questo permette di guardare al futuro in un modo nuovo. Non che la misericordia non consideri lโ€™oggettivitร  del danno provocato dal male. Perรฒ le toglie potere sul futuro, – e questo รจ il potere della misericordia – le toglie potere sulla vita che scorre in avanti. La misericordia รจ il vero atteggiamento di vita che si oppone alla morte, che รจ lโ€™amaro frutto del peccato. In questo รจ lucida, non รจ per nulla ingenua la misericordia. Non รจ che non veda il male, ma guarda a quanto รจ breve la vita e a tutto il bene che rimane da fare. Per questo bisogna perdonare totalmente, perchรฉ lโ€™altro guardi in avanti e non perda tempo nel colpevolizzarsi e nel compatire sรฉ stesso e rimpiangere ciรฒ che ha perduto. Mentre ci si avvia a curare gli altri, si farร  anche il proprio esame di coscienza e, nella misura in cui si aiutano gli altri, si riparerร  al male commesso. La misericordia รจ fondamentalmente speranzosa. Eโ€™ madre di speranza.

Lasciarsi attrarre e inviare dal movimento del cuore del Padre significa mantenersi in quella sana tensione di dignitร  vergognata. Lasciarsi attrarre dal centro del suo cuore, come sangue che si รจ sporcato e andando a dare vita alle membra piรน lontane, perchรฉ il Signore ci purifichi e ci lavi i piedi; lasciarsi inviare ricolmi dellโ€™ossigeno dello Spirito per portare vita a tutte le membra, specialmente a quelle piรน lontane, fragili e ferite.

Un prete raccontava ยญยญโ€“ questo รจ storico โ€“ di una persona che viveva per la strada, e che alla fine andรฒ a vivere in un ostello. Era uno rinchiuso nella sua amarezza, che non interagiva con gli altri. Persona colta, si resero conto piรน tardi. Qualche tempo dopo, questโ€™uomo venne ricoverato in ospedale a causa di una malattia terminale e raccontava al sacerdote che, mentre era lรฌ, preso dal suo nulla e dalla sua delusione per la vita, quello che si trovava nel letto accanto al suo gli chiese di passargli la sputacchiera e che poi la svuotasse. E raccontรฒ che quella richiesta che veniva da qualcuno che ne aveva veramente bisogno e che stava peggio di lui, gli aprรฌ gli occhi e il cuore a un sentimento potentissimo di umanitร  e a un desiderio di aiutare lโ€™altro e di lasciarsi aiutare da Dio. E si รจ confessato. Cosรฌ, un semplice atto di misericordia lo collegรฒ con la misericordia infinita, ebbe il coraggio di aiutare lโ€™altro e poi si lasciรฒ aiutare: morรฌ confessato e in pace. Questo รจ il mistero della misericordia.

Cosรฌ, vi lascio con la parabola del padre misericordioso, una volta che ci siamo โ€œsituatiโ€ in quel momento in cui il figlio si sente sporco e rivestito, peccatore al quale รจ stata resa dignitร , vergognoso di sรฉ e orgoglioso di suo padre. Il segno per sapere se uno รจ ben situato รจ il desiderio di essere, dโ€™ora innanzi, misericordioso con tutti. Qui sta il fuoco che Gesรน รจ venuto a portare sulla terra, quel fuoco che accende altri fuochi. Se non si accende la fiamma, vuol dire che uno dei poli non permette il contatto. O lโ€™eccessiva vergogna che non pela i fili e, invece di confessare apertamente โ€œho fatto questo e questoโ€, si copre; o lโ€™eccessiva dignitร , che tocca le cose con i guanti.

Gli eccessi della misericordia

Una parolina per finire sugli eccessi della misericordia.

Lโ€™unico eccesso davanti alla eccessiva misericordia di Dio รจ eccedere nel riceverla e nel desiderio di comunicarla agli altri. Il Vangelo ci mostra tanti begli esempi di persone che esagerano pur di riceverla: il paralitico, che gli amici fanno entrare dal tetto in mezzo al luogo dove il Signore stava predicando โ€“ esagerano -; il lebbroso, che lascia i suoi nove compagni e ritorna glorificando e ringraziando Dio a gran voce e si inginocchia ai piedi del Signore; il cieco Bartimeo, che riesce a fermare Gesรน con le sue grida – e riesce anche a vincere la โ€œdogana dei pretiโ€ per andare dal Signore; la donna emorroissa che, nella sua timidezza, si ingegna per ottenere una vicinanza intima con il Signore e che, come dice il Vangelo, quando toccรฒ il mantello il Signore avvertรฌ che usciva da lui una dynamis. Sono tutti esempi di quel contatto che accende un fuoco e sprigiona la dinamica: sprigiona la forza positiva della misericordia. Cโ€™รจ anche la peccatrice, le cui eccessive manifestazioni dโ€™amore verso il Signore col lavargli i piedi con le sue lacrime e asciugarglieli coi suoi capelli, sono per il Signore segno del fatto che ha ricevuto molta misericordia e perciรฒ la esprime in quel modo esagerato. Ma sempre la misericordia esagera, รจ eccessiva! Le persone piรน semplici, i peccatori, gli ammalati, gli indemoniatiโ€ฆ, sono immediatamente innalzati dal Signore, che li fa passare dallโ€™esclusione alla piena inclusione, dalla distanza alla festa. E questo non si comprende se non รจ in chiave di speranza, in chiave apostolica e in chiave di chi ha ricevuto misericordia per dare a sua volta misericordia.

Possiamo concludere pregando con il magnificat della misericordia, il Salmo 50 del Re Davide, che recitiamo alle lodi tutti i venerdรฌ. รˆ il magnificat di ยซun cuore contrito e umiliatoยป che, nel suo peccato, ha la grandezza di confessare il Dio fedele, che รจ piรน grande del peccato. Dio รจ piรน grande peccato! Situati nel momento in cui il figlio prodigo si aspettava di essere trattato con freddezza e, invece, il Padre lo mette nel bel mezzo di una festa, possiamo immaginarlo mentre prega il Salmo 50. E pregarlo a due cori con lui, noi e il figlio prodigo. Possiamo ascoltarlo che dice: ยซPietร  di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquitร โ€ฆยป. E noi dire: ยซSรฌ, le mie iniquitร  (anchโ€™io) le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanziยป. E ad una voce dire: ยซContro di te, (Padre,) contro te solo ho peccatoยป.

E preghiamo a partire da quellโ€™intima tensione che accende la misericordia, quella tensione tra la vergogna che afferma: ยซDistogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpeยป; e quella fiducia che dice: ยซAspergimi con rami dโ€™issopo e sarรฒ puro; lavami e sarรฒ piรน bianco della neveยป. Fiducia che diventa apostolica: ยซRendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerรฒ ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritornerannoยป.

 

ยฉ Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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