E’ l’alba del XIII secolo. Un giovane uomo coperto da un semplice saio percorre le strade e le campagne dell’Italia centrale, predicando il Vangelo. È Francesco, il figlio di un ricco mercante che ha abbandonato piaceri e ricchezze per abbracciare la povertà.
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Francesco nasce ad Assisi nel 1181, sogna di diventare cavaliere e di coprirsi di gloria. Ma un forte travaglio interiore lo agita: è la conversione, la chiamata di Dio.
Nel 1206 Francesco lascia la casa paterna e rinuncia a tutti i suoi beni. È l’inizio di una vicenda di grande importanza nella storia del cristianesimo e di uno straordinario cammino di fede.
Francesco muore ad Assisi nel 1226, due anni dopo è proclamato santo da papa Gregorio IX.
”San Francesco è stato un uomo straordinario, e anche molto scomodo – dice il Professor Alessandro Barbero – ed è proprio questa scomodità che dopo la sua morte la corrente dominante dell’ordine francescano ha cercato di far dimenticare, dichiarando che Francesco era così santo che non era il caso di cercare di imitarlo”.
Il Tempo e la Storia. Francesco d’Assisi: un santo inimitabile
con Alessandro Barbero | Fonte
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