Famiglia Cristiana e Civiltà Cattolica contro Lega e Salvini su migranti e crocifisso

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Fuoco incrociato dai media cattolici su Lega e Matteo Salvini. Il direttore della Civiltà Cattolica, quindicinale dei gesuiti, Antonio Spadaro, ha twittato ieri mentre sui social montava il dibattito sulla proposta di legge leghista che vorrebbe rendere obbligatori i crocifissi nelle scuole e nei luoghi pubblici: “usare il #crocifisso come un #BigJim qualunque è blasfemo. La croce è segno di protesta contro peccato, violenza, ingiustizia e morte. Non è mai un segno identitario. Grida l’amore al nemico e l’accoglienza incondizionata. È l’abbraccio di Dio senza difese. Giù le mani!”. Il tweet è stato ritwittato anche dal profilo ufficiale della Civiltà Cattolica.

La proposta di legge per rendere obbligatoria l’esposizione della croce nei luoghi pubblici, prima firma la leghista Barbara Saltamartini, è già depositata alla Camera. Ma è stato Salvini ad aver imbracciato recentemente i simboli cristiani, suscitando dibattito e polemiche tra cattolici e non solo: prima il Vangelo a febbraio durante il comizio elettorale in piazza Duomo, poi il rosario al giuramento in Quirinale. Ieri sui social la polemica sul crocifisso é tornata attuale.

Oggi, invece, il settimanale Famiglia Cristiana è in edicola con una copertina intitolata “Vade Retro Salvini”. Paragonando il ministro dell’Interno e Vicepresidente del Consiglio addirittura a Satana, il Demonio. Con tanto di mano – sembrerebbe quella benedicente di un prelato – levata verso il volto di uno sconcertato Salvini. Il bersaglio polemico sono, come spiega il sommario della testata diretta da Don Antonio Rizzolo, “i toni aggressivi del ministro degli interni” in merito all’emergenza migranti. “Niente di personale o ideologico”, precisa Famiglia Cristiana, “si tratta di Vangelo”.

Pronta la replica su Twitter: “Famiglia Cristiana mi accosta addirittura a Satana. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l’ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare tanto. Sono confortato dal fatto di ricevere quotidianamente il sostegno di tante donne e uomini di Chiesa”.

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