Enzo Bianchi – La parola di Dio, fonte di dialogo

Data:

- Pubblicitร  -

Ciรฒ che nella fede ebraica e cristiana รจ fondamentale e originario, รจ il parlare di Dio allโ€™essere umano. รˆ quanto si legge, per esempio, in un passo paradigmatico del libro del Deuteronomio:

Interroga i tempi antichi che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creรฒ lโ€™uomo sulla terra e da unโ€™estremitร  allโ€™altra dei cieli, vi fu mai una cosa cosรฌ grande e si รจ mai sentita una cosa simile? Che cioรจ un popolo abbia ascoltato la voce di Dio parlare dal fuoco, come tu lโ€™hai ascoltata, e che sia rimasto vivo?
(Dt 4,32-33)

Il Dio biblico รจ il Dio Uno che si rivela; non รจ raggiunto dallo sforzo umano di elevarsi a lui e di conoscerlo, ma si rivela, cioรจ si dona per sua libera iniziativa e volontร . Egli non รจ definito in termini essenzialistici o filosofici, ma relazionali: รจ il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, รจ il Dio dei padri. รˆ il Dio che parla e, in tal modo, chiama lโ€™uomo a essere suo partner, nellโ€™ascolto e dunque nella relazione.

Dio parla e la sua parola manifesta la sua potenza negli ambiti della creazione e della storia. La parola di Dio รจ creatrice (cf. Gen 1,3ss.; Sal 33,6.9; Eb 11,3) e instauratrice di storia. Non a caso il termine ebraico dabar, normalmente reso con โ€œparolaโ€, significa anche โ€œstoriaโ€, โ€œeventiโ€, โ€œfattiโ€ (cf. 1Re 11,41; 14,19.29; 15,7.23.31; ecc.). La Parola รจ essenzialmente una realtร  teologica, รจ rivelazione di Dio, รจ lโ€™intervento di Dio nel divenire del mondo, รจ il dirsi di Dio che sempre si accompagna allโ€™invio del suo Spirito, la ruach, e diviene cosรฌ il suo darsi, lโ€™atto con cui egli instaura una presenza dialogica che incontra lโ€™essere umano nellโ€™alleanza. Il Dio che parla รจ dunque comunicazione. Questo significa la contemporaneitร  di rivelazione della Parola e dello Spirito, che si manifesta fin dalla prima pagina delle Scritture con la narrazione della creazione che avviene mediante la Parola (โ€œDio disseโ€ฆโ€: Gen 1,3ss.) e sotto la guida dello Spirito (โ€œLo Spirito di Dio aleggiava sulle acqueโ€: Gen 1,2). La Parola e lo Spirito sono parte di un unico atto di comunicazione di Dio.

Se il fondamento di tutta la Bibbia รจ il fatto che Dio parla, lโ€™uomo biblico entra nella relazione con Dio mediante lโ€™ascolto. Egli cammina alla luce della fede, non della visione (cf. 2Cor 5,7), ed รจ solo nellโ€™ascolto che puรฒ avvenire il suo incontro con Dio. Lโ€™ascolto รจ costitutivo di Israele come popolo di Dio: โ€œAscolta, Israele: il Signore รจ il nostro Dio, il Signore รจ Unoโ€ (Dt 6,4); โ€œAscoltate la mia voce, eseguite tutto ciรฒ che vi ho comandato, allora voi sarete il mio popolo e io sarรฒ il vostro Dioโ€ (Ger 11,6).

- Pubblicitร  -

La storia di Dio con lโ€™umanitร  รจ la storia del suo parlare che trova il suo vertice in Gesรน Cristo, Parola definitiva di Dio allโ€™umanitร , ovvero Parola che dice tutto, che comunica pienamente la volontร  di Dio verso gli esseri umani: โ€œDio, che aveva giร  parlato nei tempi antichi molte volte e in molti modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlioโ€ (Eb 1,1-2). Affermare che Gesรน รจ la Parola di Dio, significa credere che egli ne รจ il volto, la narrazione, la rivelazione. Tutto ciรฒ che noi possiamo sapere e dire su Dio si trova in Gesรน Cristo: โ€œDio, nessuno lโ€™ha mai visto, ma il Figlio unigenito โ€ฆ lo ha raccontato (exeghรฉsato)โ€ (Gv 1,18). E ancora, secondo le parole di Gesรน: โ€œNessuno viene al Padre se non per mezzo di meโ€ (Gv 14,6).

Rispondere a questa Parola entrando nel dialogo iniziato da Dio รจ ciรฒ a cui รจ invitata lโ€™umanitร . La missione della chiesa, di conseguenza, consiste nel farsi eco di tale Parola affinchรฉ ogni uomo, ogni donna possa ascoltarla come rivolta a sรฉ, come Parola salvifica, e lasciarsi illuminare da essa. Cosรฌ va inteso il monito con cui Gesรน invia i discepoli in missione, chiedendo loro di far discepole tutte le genti (cf. Mt 28,19-20): si tratta di annunciare la parola di Dio condensata in Gesรน, perchรฉ essa generi il credente alla relazione con il Dio Padre, per mezzo del Figlio, nella forza dello Spirito santo.

Se Gesรน รจ la Parola di Dio, su di lui riposa lo Spirito di Dio, fin dal concepimento nel grembo di Maria (cf. Lc 1,35). Ormai la Parola, il Lรณgos che era presso Dio ed era Dio (cf. Gv 1,1), si รจ fatta carne (sรกrx: Gv 1,14) nascendo da donna (cf. Gal 4,4) grazie allo Spirito santo, e tutta la vita di Gesรน, fino alla morte e alla resurrezione, รจ la Parola di Dio, ovvero รจ quanto Dio vuole dire e comunicare allโ€™umanitร . Memoria di questa centralitร  รจ, nella chiesa, lโ€™eucaristia, celebrazione sempre rinnovata della comunicazione di Dio agli umani nel dono di Cristo. Nellโ€™eucaristia, narrazione della vita divina comunicata allโ€™umanitร , Cristo raggiunge i suoi figli come parola e come pane per sostenere e guidare la loro esistenza quotidiana. E nellโ€™eucaristia la chiesa si pone totalmente sotto la signoria della Parola che viene ascoltata, proclamata, celebrata, annunciata, manducata, affinchรฉ tutta la vita della chiesa sia innestata nel mistero della Parola che รจ ormai il mistero pasquale, il mistero di Gesรน crocifisso e risorto.

Ora, se รจ vero che le Scritture proclamano a piรน riprese lโ€™efficacia e la potenza della parola di Dio, va perรฒ specificato che tale efficacia non รจ magica, ma si dispiega nella fede del credente, e che la sua potenza trova la sua manifestazione suprema proprio nel paradosso dellโ€™estrema debolezza del Crocifisso: โ€œla parola della croceโ€ (1Cor 1,18). Di piรน, fin dalla prima pagina della Bibbia (cf. Gen 1,1-2,4), dove viene descritta lโ€™efficacia della Parola che, pronunciata da Dio, crea il mondo e tutti i viventi, essa appare anche mite. Per instaurare lโ€™armonia voluta da Dio, la Parola non elimina la tenebra e il caos, ma vi mette ordine separando, distinguendo, assegnando limiti e tracciando confini. La parola di Dio non distrugge, non elimina, non esclude, ma crea ordine nel caos, fa splendere la luce nelle tenebre, dona una forma allโ€™informe. La forza della parola di Dio รจ una forza mite, che si auto-limita: creando lโ€™uomo, Dio si espone alla libertร  e allโ€™alteritร  umana, accogliendole con pazienza e mitezza. La mitezza รจ la capacitร  di addomesticare la propria forza e di porla a servizio dellโ€™incontro con lโ€™altro.

La mitezza della parola trova la sua manifestazione nel dialogo, proprio ciรฒ che non avviene tra Caino e Abele e che conduce allโ€™omicidio (cf. Gen 4,1-16). La parola interposta tra Dio e lโ€™uomo, tra lโ€™uomo e lโ€™uomo, รจ il luogo della mitezza. E questa parola interposta รจ il dialogo (diร -lรณgos). Cristo, come parola interposta tra Dio e lโ€™umanitร , รจ il luogo del dialogo e dellโ€™incontro tra Dio e gli umani. Come Parola fatta carne egli รจ anche mitezza fatta persona (cf. Mt 11,29). La mitezza di Cristo quale Parola fatta carne รจ indicazione di un metodo imprescindibile della chiesa nella sua missione di evangelizzazione. Paolo VI ha ben compreso ed espresso il carattere mite del dialogo e la dimensione ecclesiologica del dialogo stesso, costitutiva della chiesa:

La chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La chiesa si fa parola; la chiesa si fa messaggio; la chiesa si fa colloquio โ€ฆ Carattere proprio del dialogo รจ la mitezza, quella che Cristo ci propose dโ€™imparare da lui stesso: โ€œImparate da me che sono mansueto e umile di cuoreโ€ (Mt 11,29); il dialogo non รจ orgoglioso, non รจ pungente, non รจ offensivo. La sua autoritร  รจ intrinseca per la veritร  che espone, per la caritร  che diffonde, per lโ€™esempio che propone; non รจ comando, non รจ imposizione. รˆ pacifico, evita i modi violenti, รจ paziente, รจ generoso.
(Ecclesiam suam 67.87).

Dal Dio che parla discende dunque per la chiesa non solo la missione di annunciare al mondo la sua Parola, ma anche la via e il modo di tale annuncio: la mitezza, la dolcezza, il rispetto (cf. 1Pt 3,15). La parola di Dio รจ per la chiesa anche una modalitร , una forma precisa di tale annuncio: non si puรฒ annunciare la Parola mite che รจ Cristo con toni arroganti, violenti, intolleranti o irrispettosi. La Parola annunciata e testimoniata, Parola che รจ Cristo, richiede evangelizzatori ed evangelizzatrici miti, richiede e tende a plasmare una chiesa forte della forza della mitezza.

E cosรฌ dal Dio che parla alla chiesa che annuncia la parola di Dio rivelatasi definitivamente nellโ€™uomo Gesรน Cristo, si stabilisce un movimento di comunicazione e di comunione. รˆ quanto espresso con densitร  teologica dal prologo della Prima lettera di Giovanni:

Ciรฒ che era fin da principio, ciรฒ che abbiamo udito, ciรฒ che abbiamo veduto con i nostri occhi, ciรฒ che abbiamo contemplato e ciรฒ che le nostre mani hanno toccato, ossia la Parola (Lรณgos) della vita โ€“ poichรฉ la vita si รจ fatta visibile, noi lโ€™abbiamo veduta e di ciรฒ rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si รจ resa visibile a noi โ€“ quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perchรฉ anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione รจ col Padre e col Figlio suo Gesรน Cristo.
(1Gv 1,1-3)

Se โ€œcomunioneโ€, koinonรญa, definisce la vita del Dio trinitario e la profonditร  del suo mistero, la chiesa non puรฒ che essere attraversata dalla medesima vita, se vuole narrare credibilmente Dio. In effetti, โ€œla chiesa รจ la comunione sempre rinnovata di uomini e donne che ascoltano e testimoniano la parola di Dioโ€ (Karl Barth). Sotto il primato della parola di Dio, la chiesa si lascia abitare dalla vita divina e diviene come un sacramento della sua presenza, vivendo quale โ€œcasa e scuola di comunioneโ€ (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte 43). In quanto comunione, essa รจ immagine dellโ€™umanitร  riconciliata e profezia del Regno. In tal modo la chiesa non si limita a compiere il suo servizio di annunciatrice della parola di Dio, ma diviene lei stessa memoria vivente della Parola. E ciรฒ emerge in tutta la sua potenza spirituale nel momento in cui la chiesa celebra lโ€™eucaristia, corpo di Cristo donato per la vita del mondo, dialogo definitivo a cui si consegna la Parola fatta carne: โ€œQuesto รจ il mio corpo, che รจ per voi; fate questo in memoria di meโ€ (1Cor 11,24). Cioรจ, vivete come io ho vissuto.

Articolo pubblicato su Avvenire – I Luoghi dellโ€™infinito, settembre ย 2019 di ENZO BIANCHI

Via

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...