DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI
Sala Clementina
Giovedรฌ, 22 settembre 2016
Gentili Signori e Signore,
Vi ringrazio per la vostra visita. In particolare ringrazio il Presidente per le parole con cui ha introdotto il nostro incontro. Ringrazio il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione anche per le sue parole.
[ads2]Ci sono poche professioni che hanno tanta influenza sulla societร come quella del giornalismo. Il giornalista riveste un ruolo di grande importanza e al tempo stesso di grande responsabilitร . In qualche modo voi scrivete la โprima bozza della storiaโ, costruendo lโagenda delle notizie e introducendo le persone allโinterpretazione degli eventi. E questo รจ tanto importante. I tempi cambiano e cambia anche il modo di fare il giornalista. Sia la carta stampata sia la televisione perdono rilevanza rispetto ai nuovi media del mondo digitale โ specialmente fra i giovani โ ma i giornalisti, quando hanno professionalitร , rimangono una colonna portante, un elemento fondamentale per la vitalitร di una societร libera e pluralista. Anche la Sante Sede โ a fronte del cambiamento del mondo dei media โ ha vissuto e sta vivendo un processo di rinnovamento del sistema comunicativo, da cui voi pure dovreste ricevere beneficio; e la Segreteria per la Comunicazione sarร il naturale punto di riferimento per il vostro prezioso lavoro.
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Oggi vorrei condividere con voi una riflessione su alcuni aspetti della professione giornalistica, e come questa puรฒ servire per il miglioramento della societร in cui viviamo. Per tutti noi รจ indispensabile fermarci a riflettere su ciรฒ che stiamo facendo e su come lo stiamo facendo. Nella vita spirituale, questo assume spesso la forma di una giornata di ritiro, di approfondimento interiore. Penso che anche nella vita professionale ci sia bisogno di questo, di un poโ di tempo per fermarsi e riflettere. Certo, questo non รจ facile nellโambito giornalistico, una professione che vive di continui โtempi di consegnaโ e โdate di scadenzaโ. Ma, almeno per un breve momento, cerchiamo di approfondire un poโ la realtร del giornalismo.
Mi soffermo su tre elementi: amare la veritร , unaย cosa fondamentale per tutti, ma specialmente per i giornalisti; vivere con professionalitร , qualcosa che va ben oltre le leggi e i regolamenti; e rispettare la dignitร umana, che รจ molto piรน difficile di quanto si possa pensare a prima vista.
Amare la veritร vuol dire non solo affermare, ma vivere la veritร , testimoniarla con il proprio lavoro. Vivere e lavorare, dunque, con coerenza rispetto alle parole che si utilizzano per un articolo di giornale o un servizio televisivo. La questione qui non รจ essere o non essere un credente. La questione qui รจ essere o non essere onesto con sรฉ stesso e con gli altri. La relazione รจ il cuore di ogni comunicazione. Questo รจ tanto piรน vero per chi della comunicazione fa il proprio mestiere. E nessuna relazione puรฒ reggersi e durare nel tempo se poggia sulla disonestร . Mi rendo conto che nel giornalismo di oggi โ un flusso ininterrotto di fatti ed eventi raccontati 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana โ non รจ sempre facile arrivare alla veritร , o perlomeno avvicinarsi ad essa. Nella vita non รจ tutto bianco o nero. Anche nel giornalismo, bisogna saper discernere tra le sfumature di grigio degli avvenimenti che si รจ chiamati a raccontare. I dibattiti politici, e perfino molti conflitti, sono raramente lโesito di dinamiche distintamente chiare, in cui riconoscere in modo netto e inequivocabile chi ha torto e chi ha ragione. Il confronto e a volte lo scontro, in fondo, nascono proprio da tale difficoltร di sintesi tra le diverse posizioni. Eโ questo il lavoro โ potremmo dire anche la missione โ difficile e necessaria al tempo stesso di un giornalista: arrivare il piรน vicino possibile alla veritร dei fatti e non dire o scrivere mai una cosa che si sa, in coscienza, non essere vera.
Secondo elemento: vivere con professionalitร vuol dire innanzitutto โ al di lร di ciรฒ che possiamo trovare scritto nei codici deontologici โ comprendere, interiorizzare il senso profondo del proprio lavoro. Da qui deriva la necessitร di non sottomettere la propria professione alle logiche degli interessi di parte, siano essi economici o politici. Compito del giornalismo, oserei dire la sua vocazione, รจ dunque โ attraverso lโattenzione, la cura per la ricerca della veritร โ far crescere la dimensione sociale dellโuomo, favorire la costruzione di una vera cittadinanza. In questa prospettiva di orizzonte ampio, quindi, operare con professionalitร vuol dire non solo rispondere alle preoccupazioni, pur legittime, di una categoria, ma avere a cuore uno degli architravi della struttura di una societร democratica. Dovrebbe sempre farci riflettere che, nel corso della storia, le dittature โ di qualsiasi orientamento e โcoloreโ โ hanno sempre cercato non solo di impadronirsi dei mezzi di comunicazione, ma pure di imporre nuove regole alla professione giornalistica.
E terzo: rispettare la dignitร umana รจ importante in ogni professione, e in modo particolare nel giornalismo, perchรฉ anche dietro il semplice racconto di un avvenimento ci sono i sentimenti, le emozioni e, in definitiva, la vita delle persone. Spesso ho parlato delle chiacchiere come โterrorismoโ, di come si puรฒ uccidere una persona con la lingua. Se questo vale per le persone singole, in famiglia o al lavoro, tanto piรน vale per i giornalisti, perchรฉ la loro voce puรฒ raggiungere tutti, e questa รจ unโarma molto potente. Il giornalismo deve sempre rispettare la dignitร della persona. Un articolo viene pubblicato oggi e domani verrร sostituito da un altro, ma la vita di una persona ingiustamente diffamata puรฒ essere distrutta per sempre. Certo la critica รจ legittima, e dirรฒ di piรน, necessaria, cosรฌ come la denuncia del male, ma questo deve sempre essere fatto rispettando lโaltro, la sua vita, i suoi affetti. Il giornalismo non puรฒ diventare unโโarma di distruzioneโ di persone e addirittura di popoli. Nรฉ deve alimentare la paura davanti a cambiamenti o fenomeni come le migrazioni forzate dalla guerra o dalla fame.
Auspico che sempre piรน e dappertutto il giornalismo sia uno strumento di costruzione, un fattore di bene comune, un acceleratore di processi di riconciliazione; che sappia respingere la tentazione di fomentare lo scontro, con un linguaggio che soffia sul fuoco delle divisioni, e piuttosto favorisca la cultura dellโincontro. Voi giornalisti potete ricordare ogni giorno a tutti che non cโรจ conflitto che non possa essere risolto da donne e uomini di buona volontร .
Vi ringrazio per questo incontro; vi auguro ogni bene per il vostro lavoro. Il Signore vi benedica. Vi accompagno con la mia preghiera e la mia simpatia, e vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.
