Nel corso del Novecento il mondo ebraico muta radicalmente. C’รจ la Shoah, certo, ma non solo. Ci sono anche Freud che reinterpreta la mente umana, Einstein che scopre nuove leggi dell’universo, Schรถnberg che scompone la musica, Trockij che firma la rivoluzione, e poi scrittori, artisti e poeti ebrei che segnano indelebilmente la cultura del Novecento. A partire dalla fine dell’Ottocento gli ebrei esprimono una forza simbolica del tutto inedita, vitalissima, che non รจ alimentata solo dallo sterminio o dalla persecuzione ma dall’essere stati capaci di straordinaria creativitร e insieme del piรน radicale degli annullamenti. E, ancora, dall’essere stati un intreccio tra la volontร di farsi uguali agli altri, integrarsi totalmente, e una durevole percezione di sรฉ come di un’identitร sul confine. Accanto a questo potente processo di crescita, si rinnova perรฒ anche l’antisemitismo, prende radici salde nelle societร di massa, contagia con il razzismo biologico la politica, la cultura e la stessa religione. Con l’avvento di Hitler, la svolta รจ radicale, e gli ebrei affrontano persecuzioni ed esilio.