Congresso mondiale Signis: I media per una cultura della pace: creare immagini con le nuove generazioni

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logo-swc2014Al via oggi a Roma il Congresso mondiale del Signis sul tema โ€œI media per una cultura della pace: creare immagini con le nuove generazioniโ€. Allโ€™evento, che raduna oltre 300 comunicatori cattolici di 80 Paesi, prende parte anche lโ€™arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali. Sul tema e lโ€™importanza di questo incontro,ย Alessandro Gisottiย ha intervistato il direttore di Civiltร  Cattolica,ย padre Antonio Spadaro, il cui intervento aprirร  oggi pomeriggio la sessione plenaria del Congresso:

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R. โ€“ La cultura della pace รจ molto importante, perchรฉ significa dare la possibilitร  alle persone di incontrarsi realmente. La pace permette lโ€™incontro. In questo Congresso, tra persone che si occupano di comunicazione nel mondo, che vengono dal mondo cattolico, troviamo dunque persone che si confrontano sia sui temi, sia sulle appartenenze geografiche. Quindi, direi che sarร  una grande occasione perchรฉ le persone possano discutere della comunicazione come veicolo, luogo, direi quasi ambiente, per vivere la pace.
D. – Nel messaggio per lโ€™occasione, il Papa sottolinea ed esorta i comunicatori cattolici ad affrontare la sfida piรน grande di โ€œpresentare la veritร , la bellezza del Vangelo, in un linguaggio capace di toccare i cuori e le mentiโ€. Eโ€™ una sfida appassionanteโ€ฆ
R. โ€“ Eโ€™ una sfida appassionante, perchรฉ tocca la spiritualitร  dellโ€™uomo. Questo รจ un tema forte di questo Congresso Signis: la comunicazione non รจ qualcosa di esteriore, non รจ la semplice trasmissione esteriore di un messaggio preconfezionato. La comunicazione tocca la capacitร  di ogni uomo di relazionarsi con gli altri e grazie alla tecnologia della comunicazione si esplorano le grandi domande, come avviene oggi anche in Internet. Quindi, un tema forte che sarร  trattato in questi giorni riguarda le dimensioni, le sfide etiche e spirituali della cultura digitale emergente.
D. โ€“ Questo รจ proprio il tema del suo intervento che apre la sessione plenaria del Congresso. Puรฒ dirci qualcosa riguardo proprio questo tema?
R. โ€“ Il tentativo che farรฒ sarร  quello di far comprendere come la Rete non sia unโ€™opzione, รจ un momento importante della storia dellโ€™umanitร , per cui non si puรฒ tornare indietro. La cultura digitale esprime una condizione dellโ€™uomo, quindi una dimensione spirituale, dove la tecnologia infonde, esprime bisogni e desideri che lโ€™uomo da sempre ha avuto. Quindi, alla luce anche del Magistero di Benedetto XVI e di Papa Francesco sulla comunicazione cercherรฒ di far comprendere la valenza e il valore spirituale profondo della cultura digitale, le istanze che emergono da una cultura digitale, che รจ una cultura che va evangelizzata.
D. โ€“ Questo Congresso si caratterizza proprio per essere mondiale, universale. Quali aspettative si possono avere quando poi le persone che vi partecipano torneranno a casa?
R. โ€“ Si avvia un processo che in realtร  รจ giร  in corso da tempo e che questo Congresso metterร  a fuoco ancora di piรน. Le aspettative sono grandi, ma nello stesso tempo la cosa migliore รจ non porci obiettivi precisi, perchรฉ quando le persone si incontrano creano situazioni originali. E certamente lโ€™incontro di persone che vengono da tutti e cinque i continenti creerร  una situazione, un contesto di riflessione molto aperto.

Fonte: News.va

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