A conclusione del viaggio nel continente asiatico Tv2000 trasmette la conferenza stampa di Papa Francesco sul volo di ritorno da Myanmar e Bangladesh. Di seguito il testo.
SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DAL BANGLADESH
Volo Papale
Sabato, 2 dicembre 2017
Greg Burke:
Grazie, Santo Padre, innanzitutto grazie. Lei ha scelto due Paesi interessanti da visitare, due Paesi molto diversi ma con qualcosa in comune, che รจ una Chiesa piccola, in ciascuno di questi Paesi, ma attiva, piena di gioia, piena di giovani e piena di uno spirito di servizio a tutta la societร . Noi certamente abbiamo visto tanto, abbiamo imparato tanto, ma ci interessa anche [sapere] cosa Lei ha visto e cosa ha imparato Lei.
- Pubblicitร -
Papa Francesco:
Buonasera, se pensiamo qui, o buon pomeriggio, se pensiamo a Roma. Grazie tante per il vostro lavoro. Come ha detto Greg, sono due Paesi molto interessanti con culture molto tradizionali, profonde, ricche. Per questo penso che il vostro lavoro sia stato molto intenso. Grazie tante.
Sagrario Ruiz de Apodaca (Radio Nacional de Espaรฑa):
Buona sera, Santo Padre. Grazie. Io faccio la domanda in spagnolo, con il permesso dei miei colleghi italiani, perchรฉ non mi fido ancora del mio italiano, ma se Lei vuole rispondere in italiano sarebbe perfetto per tutti. La crisi dei rohingya ha focalizzato gran parte di questo viaggio in Asia. Ieri li ha nominati col loro nome, alla fine, in Bangladesh. Le รจ rimasto il rimpianto di non aver fatto lo stesso in Myanmar, di non averli nominati con questo termine โrohingyaโ? E che cosa ha provato ieri quando ha chiesto loro perdono?
Papa Francesco:
Non รจ stata la prima volta ieri. Diverse volte in pubblico, in Piazza San Pietro, allโAngelus o nelle udienze, li ho nominatiโฆ
Sagrario Ruiz de Apodaca:
Ma in questo viaggioโฆ
Papa Francesco:
Sรฌ, ma voglio sottolineare che giร si sapeva quello che pensavo e quello che dicevo. Ma la Sua domanda รจ molto interessante perchรฉ mi porta a riflettere su come io cerco di comunicare. Per me, la cosa piรน importante รจ che il messaggio arrivi, e perciรฒ cercare di dire le cose passo dopo passo e ascoltare le risposte, affinchรฉ arrivi il messaggio. Per esempio, un esempio dalla vita quotidiana: un ragazzo, una ragazza nella crisi dellโadolescenza puรฒ dire quello che pensa, sbattendo la porta in faccia allโaltro e il messaggio non arriva, si chiude. A me interessa che questo messaggio arrivi. Per questo, ho visto che se nel discorso ufficiale [in Myanmar] avessi detto quella parola, avrei sbattuto la porta in faccia. Ma ho descritto le situazioni, i diritti di cittadinanza, ยซnessuno esclusoยป, per permettermi nei colloqui privati di andare oltre. Io sono rimasto molto, molto soddisfatto dei colloqui che ho potuto avere, perchรฉ รจ vero, non ho avuto โ diciamo cosรฌ โ il piacere di sbattere la porta in faccia, pubblicamente, una denuncia, no, ma ho avuto la soddisfazione di dialogare, di far parlare lโaltro, di dire la mia e cosรฌ il messaggio รจ arrivato. E a tal punto รจ arrivato, che รจ continuato e continuato ed รจ finito ieri con quello. E questo รจ molto importante, nella comunicazione: la preoccupazione che il messaggio arrivi. Tante volte, le denunce, anche nei media โ non voglio offendere โ, con qualche dose di aggressivitร chiudono il dialogo, chiudono la porta e il messaggio non arriva. E voi, che siete specialisti nel fare arrivare messaggi, capite bene questo.
Lei mi chiede cosa ho sentito ieri. Questo non era programmato, cosรฌ. Io sapevo che avrei incontrato i rohingya. Non sapevo nรฉ dove nรฉ come, ma questo era condizione del viaggio, per me, e si preparavano i modi. Dopo tante gestioni, anche con il governo, con la Caritas, il governo ha permesso il viaggio di questi che sono venuti ieri. Perchรฉ รจ avvenuto tramite il governo, che li protegge e dร loro ospitalitร , e questo รจ grande: quello che fa il Bangladesh per loro รจ grande, รจ un esempio di accoglienza. Un Paese piccolo, povero, che ha ricevuto 700 mila profughiโฆ Penso a Paesi che chiudono le porteโฆ Dobbiamo essere grati per lโesempio che ci hanno dato. Il governo deve muoversi per i rapporti internazionali con il Myanmar con permessi, dialogoโฆ Perchรฉ sono in campi per rifugiati, una condizione speciale. Ma alla fine sono venuti. Erano spaventati, non sapevano… Qualcuno aveva detto loro: โVoi salutate il Papa, non dite nullaโ – qualcuno che non era del governo del Bangladesh – gente che si occupava dei contattiโฆ A un certo punto, dopo il dialogo interreligioso, la preghiera interreligiosa, questo ha preparato il cuore di tutti noi, eravamo religiosamente molto aperti. Io, almeno, mi sentivo cosรฌ. Ed รจ arrivato il momento che loro venissero per salutarmi. In fila indiana โ quello non mi รจ piaciuto, uno dopo lโaltro โ; ma subito volevano cacciarli via dal palco. E io lรฌ mi sono arrabbiato e ho sgridato un poโ โ sono peccatore โ e ย ho detto tante volte la parola โrispettoโ, rispetto. Ho fermato la cosa, e loro sono rimasti lรฌ. Poi, dopo averli ascoltati a uno a uno con lโinterprete che parlava la loro lingua, io cominciai a sentire qualcosa dentro: โMa io non posso lasciarli andare senza dire una parolaโ, e ho chiesto il microfono. E ho incominciato a parlareโฆ Non ricordo cosa ho detto. So che a un certo punto ho chiesto perdono. Credo due volte, non ricordo. Ma la sua domanda รจ โcosa ho sentitoโ: in quel momento, io piangevo. Facevo in modo che non si vedesse. Loro piangevano, pure. E poi, ho pensato che eravamo in un incontro interreligioso, mentre i leader delle altre tradizioni religiose erano lontani. [Allora ho detto:] โNo, venite anche voi: questi sono i rohingya di tutti noiโ. E loro hanno salutato. Non sapevo cosa dire di piรน perchรฉ li guardavo, salutavoโฆ E ho pensato: โTutti noi abbiamo parlato, i leader religiosi. Ma uno di voi, che faccia una preghiera, uno del vostro gruppoโฆโ. E credo che fosse un imam, un โchiericoโ della loro religione, che ha fatto quella preghiera, e anche loro hanno pregato lรฌ, con noi. E, visto tutto il trascorso, tutto il cammino, io ho sentito che il messaggio era arrivato. Non so se ho soddisfatto la sua domanda. Una parte era programmata ma la gran parte รจ uscita spontaneamente. Poi, oggi cโรจ stato โ mi hanno detto โ un programma fatto da uno di voi โ non so se รจ qui o non รจ qui โ il TG1: รจ un programma lungo, lungoโฆ chi lโha fatto, Lei lo sa?
Greg Burke:
Eโ ancora in Bangladesh, TG1.
Papa Francesco:
E che poi รจ stato ripetuto nel TG4โฆ Io non lโho visto ma alcuni che sono qui lโhanno visto. Una riflessione: il messaggio รจ arrivato non solo qui. Voi avete visto oggi le copertine dei giornali: tutti hanno recepito il messaggio. E io non ho sentito alcuna critica. Forse ce ne saranno, ma io non ne ho sentite.
George Abraham Kallivayalil, โDeepika Dailyโ:
Santo Padre, spero che il suo viaggio in Asia, che ha toccato due Paesi, sia stato un grande successo. Noi sappiamo che in questa stessa occasione Lei avrebbe voluto andare in India. Quale esattamente รจ stata la ragione per cui in questo viaggio lโipotesi dellโIndia รจ stata fatta cadere? Milioni di persone in India, compresi i nostri fedeli, ancora si augurano e sperano che il Santo Padre visiti lโIndia lโanno prossimo: possiamo aspettarLa in India nel 2018?
Papa Francesco:
Sรฌ, il primo piano era di andare in India e in Bangladesh; ma poi le procedure sono andate per le lunghe, il tempo premeva e ho scelto questi due Paesi. Il Bangladesh รจ rimasto, ma con il Myanmar. Eโ stato provvidenziale, perchรฉ per visitare lโIndia ci vuole un solo viaggio: devi andare al sud, al centro, allโest, allโovest, al nordโฆ, per le diverse culture dellโIndia. Spero di poterlo fare nel 2018, se vivo! Ma lโidea era lโIndia e il Bangladesh. Poi il tempo ci ha costretto a fare questa scelta. Grazie.
Etienne Loraillรจre, Kto (televisione cattolica francese):
Santitร , cโรจ una domanda del gruppo di giornalisti della Francia. Alcuni oppongono il dialogo interreligioso e lโevangelizzazione. Durante questo viaggio, Lei ha parlato del dialogo per costruire la pace. Ma qual รจ la prioritร : evangelizzare o dialogare per la pace? Perchรฉ evangelizzare significa suscitare conversioni che provocano tensioni e a volte conflitti tra i credenti; dunque, qual รจ la Sua prioritร : evangelizzare o dialogare?
Papa Francesco:
Grazie. Prima distinzione: evangelizzare non รจ fare proselitismo. La Chiesa cresce non per proselitismo, ma per attrazione, cioรจ per testimonianza. Questo lo ha detto Papa Benedetto XVI. Comโรจ lโevangelizzazione? Eโ vivere il Vangelo, รจ testimoniare come si vive il Vangelo: testimoniare le Beatitudini, testimoniare Matteo 25, testimoniare il Buon Samaritano, testimoniare il perdono settanta volte sette. E in questa testimonianza, lo Spirito Santo lavora e ci sono delle conversioni. Ma noi non siamo molto entusiasti di fare subito le conversioni. Se vengono, aspettano: si parlaโฆ, la tradizione vostraโฆ, si fa in modo che una conversione sia la risposta a qualcosa che lo Spirito Santo ha mosso nel mio cuore davanti alla testimonianza del cristiano. Nel pranzo che ho avuto con i giovani nella Giornata della Gioventรน a Cracovia โ una quindicina di giovani di tutto il mondo โ uno mi ha fatto questa domanda: โCosa devo dire a un compagno di universitร , un amico, bravo, ma che รจ ateo? Cosa devo dirgli per cambiarlo, per convertirlo?โ. La risposta รจ stata questa: โLโultima cosa che tu devi fare รจ dire qualcosa. Tu vivi il tuo Vangelo, e se lui ti domanda perchรฉ fai questo, gli puoi spiegare perchรฉ tu lo fai. E lascia che lo Spirito Santo lo attiriโ. Questa รจ la forza e la mitezza dello Spirito Santo nelle conversioni. Non รจ un convincere mentalmente con apologetiche, ragioniโฆ no. Eโ lo Spirito che fa la conversione. Noi siamo testimoni dello Spirito, testimoni del Vangelo. โTestimoneโ รจ una parola che in greco si dice โmartireโ: il martirio di tutti i giorni, il martirio anche del sangue, quando arrivaโฆ La sua domanda: cosa รจ prioritario, la pace o la conversione? Ma, quando si vive con testimonianza e rispetto, si fa la pace. La pace incomincia a rompersi in questo campo quando incomincia il proselitismo, e ci sono tanti tipi di proselitismo, ma questo non รจ evangelico. Non so se ho risposto.
Joshua McElwee, National Catholic Reporter:
Grazie tante, Santitร , e un cambio di tema totale. Durante la guerra fredda, Papa San Giovanni Paolo II ha detto che la politica mondiale di deterrenza nucleare era giudicata come moralmente accettabile. Il mese scorso, in una conferenza sul disarmo, Lei ha detto che lo stesso possesso di armi nucleari รจ da condannare. Che cosa รจ cambiato nel mondo che Lโha spinta a fare questo cambiamento? Che ruolo hanno avuto gli insulti e le minacce tra il presidente Trump e Kim Jong-un nelle Sue decisioni? E Lei che cosa dice ai politici che non vogliono rinunciare agli arsenali nucleari e neanche diminuirli?
Papa Francesco:
Io preferirei che si facessero prima le domande sul viaggio, lo dico a tutti. Ma faccio unโeccezione perchรฉ lui ha fatto la domanda.
Cosa รจ cambiato? Eโ cambiata la irrazionalitร . A me viene in mente lโEnciclica โLaudato siโโ, la custodia del creato, della creazione. Dal tempo in cui Papa San Giovanni Paolo II ha detto questo a oggi sono passati tanti anniโฆ Quanti? Tu hai la data?
Joshua McElwee, NCR:
1982.
Papa Francesco:
34 anni. Nel nucleare, in 34 anni, si รจ andati oltre, oltre, oltre. Oggi siamo al limite. Questo si puรฒ discutere, รจ la mia opinione, ma la mia opinione convinta: io ne sono convinto. Siamo al limite della liceitร di avere e usare le armi nucleari. Perchรฉ? Perchรฉ oggi, con lโarsenale nucleare cosรฌ sofisticato, si rischia la distruzione dellโumanitร , o almeno di gran parte dellโumanitร . Per questo collego con la โLaudato siโโ. Che cosa รจ cambiato? Questo. La crescita dellโarmamento nucleare. Eโ cambiato pureโฆ Sono [armamenti] sofisticati e anche crudeli, sono capaci anche di distruggere le persone senza toccare le struttureโฆ Siamo al limite, e poichรฉ siamo al limite io mi faccio questa domanda – non come Magistero pontificio, ma รจ la domanda che si fa un Papa -: oggi รจ lecito mantenere gli arsenali nucleari, cosรฌ come stanno, o oggi, per salvare il creato, salvare lโumanitร , non รจ necessario andare indietro? Torno a una cosa che avevo detto, che รจ di Guardini, non รจ mia. Ci sono due forme di โinculturaโ: prima lโincultura che Dio ci ha dato per fare la cultura, con il lavoro, con lโinvestigazione [la ricerca] e avanti, fare cultura. Pensiamo alle scienze mediche, tanto progresso, tanta cultura, alla meccanica, a tante cose. E lโuomo ha la missione di fare cultura a partire dalla incultura ricevuta. Ma arriviamo a un punto in cui lโuomo ha in mano, con questa cultura, la capacitร di fare unโaltra incultura: pensiamo a Hiroshima e Nagasaki. E questo 60, 70 anni fa. La distruzione. E questo succede anche quando nellโenergia atomica non si riesce ad avere tutto il controllo: pensate agli incidenti dellโUcraina. Per questo, tornando alle armi, che sono per vincere distruggendo, io dico che siamo al limite della liceitร .
Greg Burke:
Grazie, Santitร . Adesso mi hanno fatto segno che le domande cambiano dal viaggio ad altre, quindi se Lei vuole dire qualcosa sul viaggioโฆ
Papa Francesco:
Mi piacerebbe qualcuna di piรน sul viaggio, perchรฉ sembrerebbe che non รจ stato tanto interessante, no?
Delia Gallagher, CNN:
Santitร , non so quanto Lei possa rispondere, ma sono molto curiosa del Suo incontro con il generale Hein, perchรฉ io ho imparato molto su questa situazione, stando qua, e ho capito che a parte Aung San Suu Kyi, cโรจ anche questo militare che รจ molto importante nella crisi, che Lei ha incontrato di persona. Che tipo di incontro รจ stato e come fa a parlare con lui?
Papa Francesco:
Furba, la domanda, bella. Io distinguerei fra due tipi di incontri. Gli incontri in cui io sono andato a trovare la gente e gli incontri nei quali io ho ricevuto gente. Nel caso di questo generale, lui ha chiesto di parlare: lโho ricevuto. Io non chiudo mai la porta. Tu chiedi di parlare? Vieni. Parlando non si perde nulla, si guadagna sempre. Eโ stata una bella conversazione. Io non potrei dire, perchรฉ รจ stata privata, ma non ho negoziato la veritร , vi assicuro. Ma lโho fatto in modo tale che lui capisse un poโ che una strada, come era nei brutti tempi, rinnovata oggi, non รจ percorribile. Eโ stato un bellโincontro, civile; e anche lรฌ, il messaggio รจ arrivato.
Gerry OโConnell, โAmerica Magazineโ:
Grazie, Padre. La mia รจ un poโ uno sviluppo della domanda di Delia. Lei ha incontrato Aung San Suu Kyi, il presidente, i militari, il monaco che crea un poโ di difficoltร โฆ; e poi Lei รจ andato in Bangladesh, ha incontrato anche il primo ministro, il presidenteโฆ; i leader islamici lรฌ e i leader buddisti in Myanmar. La mia domanda: cosa Lei porta via da tutto questo? Qual รจ la Sua analisi di tutti questi incontri? Quali prospettive per il futuro in uno sviluppo migliore per questi due Paesi, anche considerando la situazione dei rohingya?
Papa Francesco:
Non sarร facile, per andare avanti in uno sviluppo costruttivo, e non sarร facile per qualcuno che volesse andare indietro. Siamo in un punto in cui si devono studiare le cose. Qualcuno โ non so se รจ vero โ mi ha detto che lo Stato del Rakhine รจ uno Stato molto ricco in pietre preziose e che forse ci potrebbero essere interessi che fosse una terra un poโ disabitata per lavorare. Ma non so se รจ vero, queste sono delle ipotesi che si fanno; anche sullโAfrica se ne dicono tanteโฆ Ma credo che siamo a un punto dove non sarร facile andare avanti, nel senso positivo, e non sarร facile andare indietro, perchรฉ la coscienza, oggi, dellโumanitร โฆ il fatto, e torni ai rohingya, che le Nazioni Unite abbiano detto che i rohingya siano oggi la minoranza religiosa ed etnica piรน perseguitata del mondo, questo รจ un punto che a chi vuole andare indietro deve pesare. Siamo ad un punto in cui, con il dialogo, si puรฒ incominciare, un passo e un altro passo, forse mezzo passo indietro e due avanti, ma come si fanno le cose umane: con benevolenza, con dialogo, mai con aggressione, mai con la guerra. Non รจ facile. Ma รจ un punto di svolta: si fa, questo punto di svolta, per il bene, o si fa, questo punto di svolta, per tornare indietro? Ah sรฌ, la speranza io non la perdo, perchรฉ, sinceramente, se il Signore ha permesso questo che abbiamo vissuto ieri e che abbiamo vissuto in maniera piรน riservata, oltre i due discorsi [ufficiali alle Autoritร ], il Signore permette qualcosa per promettere altro. Io ho la speranza cristiana: non si sa maiโฆ
Valentina Alazraki, โTelevisaโ:
Sul viaggio, era una domanda che volevamo farLe prima e poi non รจ andata. Noi vorremmo sapere: un Papa che tutti i giorni parla di profughi, rifugiati, migrantiโฆ; voleva andare, Lei, nel campo profughi dei rohingya? E perchรฉ non ci รจ andato?
Papa Francesco:
Eโ vero, mi sarebbe piaciuto andare. Ma non รจ stato possibile. Si sono studiate le cose, non รจ stato possibile. Per vari fattori, anche il tempo, anche la distanza, ma anche altri fattori. Ma il campo profughi โรจ venutoโ, come rappresentanze. Mi sarebbe piaciuto, questo รจ vero, ma non รจ stato possibile.
Enzo Romeo, Rai:
Santitร , grazie. Volevo chiederLe due cose, velocemente. Una sulla globalizzazione, perchรฉ abbiamo visto, soprattutto in Bangladesh – ed รจ motivo della domanda legata al viaggio – che รจ un Paese che sta cercando di uscire dalla povertร , ma con sistemi che sembrano per noi veramente pesanti. Siamo stati a vedere il Rana Plaza, questo luogo dove รจ crollato lโedificio che era utilizzato per le industrie tessili: 1100 persone morte, 5 mila feriti, per 60 euro al giorno, lavoravano. Nel nostro ristorante, per mangiare un piatto e una pizza, si pagavano 50 euro. Questo sembra incredibile. Secondo Lei, da quanto ha visto e quanto ha sentito, รจ possibile uscire da questo meccanismo? E lโaltra cosa รจ questa, che abbiamo pensato tutti: sulla questione rohingya, sembrava ci fosse la volontร di intervenire anche da parte dei gruppi jihadisti, al Qaeda, Isis, che โ pare – cercavano di farsi tutori di questo popolo, della libertร di questo popolo. Eโ interessante che il capo della cristianitร si sia mostrato piรน amico, in qualche maniera, rispetto a questi gruppi estremisti: รจ giusta questa sensazione?
Papa Francesco:
Parto dalla seconda. Cโerano gruppi terroristici che cercavano di approfittare della situazione dei rohingya, che sono gente di pace. Come in tutte le etnie e tutte le religioni, cโรจ sempre anche un gruppo fondamentalista. Anche noi cattolici ne abbiamo. I militari giustificano il loro intervento per questi gruppi. Io non ho scelto di parlare con questa gente, ho scelto di parlare con le vittime di questa gente. Perchรฉ le vittime erano il popolo rohingya, che da una parte soffriva quella discriminazione e dallโaltra parte era difeso dai terroristi. Ma poveretti! Il governo del Bangladesh ha una campagna molto forte โ cosรฌ mi hanno detto i ministri โ di tolleranza-zero al terrorismo, e non solo per questa questione, ma per evitarne anche altre. Questi che si sono arruolati nellโIsis, benchรฉ siano rohingya, sono un gruppetto fondamentalista estremista piccolino. Ma questo fanno gli estremisti: giustificano lโintervento che ha distrutto buoni e cattivi.
Greg Burke:
E la globalizzazione, la prima domandaโฆ
Enzo Romeo, Rai:
โฆche sta cercando dalla globalizzazione, ma a prezzo altissimo, con questa gente sfruttata per pochi soldiโฆ
Papa Francesco:
Eโ uno dei problemi piรน seri. Ho parlato di questo negli incontri personali. Loro sono coscienti di questo, sono coscienti pure del fatto che la libertร fino a un certo punto รจ condizionata, non solo dai militari ma dai grandi trust internazionali. E hanno puntato sullโeducazione, e credo che sia stata una scelta saggia. Ci sono piani educativiโฆ Mi hanno fatto vedere le percentuali degli ultimi anni, come รจ abbastanza scesa la non-educazione. Questa รจ la scelta loro, e magari andrร bene, perchรฉ loro sostengono che con lโeducazione il Paese andrร su.
Jean-Marie Guรฉnois, ยซLe Figaroยปย :
Buonasera. Oggi, dunque, Birmania, il Paese dal quale vieneโฆ Prima di questo, Lei รจ andato in Corea, nelle Filippine, in Sri Lankaโฆ dร lโimpressione di fare un giro intorno alla Cina โฆ Dunque, due domande sulla Cina. Eโ in preparazione un viaggio in Cina? E seconda domanda: quali cose ha imparato da questo viaggio sulla mentalitร asiatica e anche in vista di questo progetto sulla Cina? Qual รจ lezione per Lei?
Papa Francesco:
Per favore, ripeta: quante cose ho imparato in questo viaggio su โฆ?
Jean-Marie Guรฉnoisย :
โฆper questo progetto sulla Cina. Quali sono le cose che Lei ha imparato sullโAsia, questa volta? Perchรฉ dร lโimpressione che faccia un giro intorno alla Cina, ma la Cina รจ sempre chiusa, per il momentoโฆ
Papa Francesco:
โฆ โmettere il nasoโ in Cinaโฆ Oggi la Signora Consigliere di Stato del Myanmar si รจ recata a Pechino: si vede che ci sono dei dialoghiโฆ. Pechino ha una grande influenza sulla regione, perchรฉ รจ naturale: il Myanmar non so quanti chilometri di frontiera ha lรฌ; anche nelle Messe cโerano cinesi che sono venutiโฆ Credo che in questi Paesi che circondano la Cina, anche il Laos, la Cambogia, hanno bisogno di buoni rapporti, sono vicini. E questo io lo trovo saggio, politicamente costruttivo se si puรฒ andare avanti. Perรฒ, รจ vero che la Cina oggi รจ una potenza mondiale: se la vediamo da questo lato, puรฒ cambiare il panorama. Ma saranno i politologi a spiegarci: io non posso, non so. Ma mi sembra naturale che abbiano un buon rapporto.
Il viaggio in Cina non รจ in preparazione, state tranquilli, per il momento non รจ in preparazione. Ma tornando dalla Corea, quando mi hanno detto che stavamo sorvolando il territorio cinese, e se volevo dire qualcosa, [dissi] che mi sarebbe piaciuto tanto visitare la Cina. Mi piacerebbe, non รจ una cosa nascosta. Le trattative con la Cina sono di alto livello culturale: oggi, per esempio, in questi giorni, cโรจ una mostra dei Musei Vaticani in Cina, poi ce ne sarร una โ o ce nโรจ stata una, non so โ dei Musei cinesi in Vaticanoโฆ I rapporti culturali, scientifici, i professori, preti che insegnano allโUniversitร statale cinese, ce ne sonoโฆ Questa รจ una cosa. Poi cโรจ il dialogo politico, soprattutto per la Chiesa cinese, con quella storia della Chiesa patriottica e della Chiesa clandestina, che si deve andare passo passo, con delicatezza, come si sta facendo. Lentamente. Credo che in questi giorni, oggi o domani, incomincerร una seduta a Pechino della Commissione mista. E questo, con pazienza. Ma le porte del cuore sono aperte. E credo che farร bene a tutti, un viaggio in Cina. A me piacerebbe farloโฆ
James Longman, โAbc Newsโ:
Mi scuso, ma non parlo italiano. Grazie per la possibilitร di essere sul Suo aereo: per me รจ la prima volta. Vorrei chiederLe se ha notato quante critiche sono state rivolte a Aung San Suu Kyi? E cosa pensa delle critiche che le sono state rivolte per non essersi espressa in maniera esplicita sulla questione dei rohingya?
Papa Francesco:
Ho sentito tutto questo, ho sentito anche le critiche, ho sentito la critica di non essersi recata nella provincia del Rakhine. Poi, lei รจ andata: ci รจ andata una mezza giornata, piรน o meno. Nel Myanmar รจ difficile valutare una critica senza chiedere: รจ stato possibile fare questo? Oppure: come sarร possibile fare questo? Con ciรฒ non voglio dire che non sia stato uno sbaglio non andare; ma nel Myanmar la situazione politicaโฆ Eโ una Nazione in crescita, politicamente in crescita; รจ una Nazione in transizione che ha tanti valori culturali nella sua storia, ma politicamente รจ in transizione. E per questo, le possibilitร devono valutarsi anche da questa ottica. In questo momento di transizione, sarebbe stato possibile o no fare questo o quellโaltro? E vedere se รจ stato uno sbaglio o non รจ stato possibile. Non solo per la Signora Consigliere di Stato, anche per il Presidente, per i Deputati, per il Parlamentoโฆ Nel Myanmar si deve tenere sempre presente la costruzione del Paese. E lรฌ si fa come ho detto allโinizio: due passi in avanti, uno indietro, due in avanti, uno indietroโฆ la storia ci insegna questo. Non so rispondere altrimenti, con le poche conoscenze che ho sul posto. E io non vorrei cadere in quello che faceva un filosofo argentino, che era invitato a dare delle conferenze in Paesi dellโAsia: una settimana, e quando tornava scriveva un libro sulla realtร di quel Paese. Questo รจ presuntuoso.
Phil Pullella, Reuters:
Sรฌ, vorrei tornare sul viaggio, se รจ possibile. Lโincontro con il generale era originariamente previsto, credo, per giovedรฌ mattina, e se non sbaglio, con i generali; invece Lei avrebbe dovuto vedere prima Aung San Suu Kyi. Quando il generale ha chiesto di vederLa prima, cioรจ proprio il giorno dellโarrivo, secondo Lei รจ stato un modo di dire: โQui comando io, Lei deve vedere me per primoโ? E in quel momento lรฌ, Lei si รจ sentito forse, non so, che lui o loro volessero manipolarLa?
Papa Francesco:
Ho capito. La richiesta รจ stata perchรฉ lui doveva andare in Cina, e quando succedono queste cose, se io posso spostare lโappuntamento, lo faccio. Le intenzioni, non le so. Ma a me interessava il dialogo. Un dialogo chiesto da loro e che loro venissero da me: non era prevista la mia visita. E credo che fosse piรน importante il dialogo del sospetto che fosse proprio quello che Lei dice: โNoi comandiamo qui, siamo i primiโ.
Phil Pullella:
Posso chiedere โ Lei ha detto che non puรฒ dire cosa ha detto durante gli incontri privati โ perรฒ posso chiedere almeno se durante quellโincontro ha usato la parola โrohingyaโ, con il generale?
Papa Francesco:
Io ho usato le parole per arrivare al messaggio e quando ho visto che il messaggio era accettato, ho osato dire tutto quello che volevo dire. Intelligenti pauca.
Giornalista:
Buona sera, Santitร . Io ho una domanda: ieri, quando siamo stati con i preti che hanno preso i voti, ho pensato se non hanno paura di essere preti cattolici in questo momento della vita cattolica in questo Paese, e se loro hanno chiesto a Lei, a Sua Santitร , cosa fare quando arriva la paura e non sanno che fare.
Papa Francesco:
Io ho lโabitudine, sempre, cinque minuti prima dellโordinazione, di parlare con loro in privato. Mi sono sembrati sereni, tranquilli, coscienti, avevano coscienza della missione, poveri, normali. Una domanda che ho fatto รจ stata: โGiocate a calcio?โ โ โSรฌ!โ, tutti. Questo รจ importante. Una domanda teologica! Ma questo della paura non lโho percepito. Loro sanno che devono essere vicini vicini al loro popolo; sentono che devono essere attaccati al popolo, e questo mi รจ piaciuto, questo mi รจ piaciuto. Poi ho parlato con i formatori, qualche vescovo, che mi ha detto: prima di entrare in seminario, si fa un pre-seminario in modo che imparino tante cose, abitudini, che imparino anche perfettamente lโinglese. Questo, per dire una cosa pratica: se non sanno lโinglese, incominciano in seminario, al punto che lโordinazione non รจ a 23, 24 ma a 28, 29 anni, piรน o meno. Sembrano bambini perchรฉ loro sembrano tutti giovani, tutti, anche i grandi. Li ho visti sicuri. Ma questo sรฌ, lโavevano: stare vicini al loro popolo. Questo sรฌ. E ci tengono! Perchรฉ ognuno di loro appartiene a unโetnia, e a questo ci tengono. Grazie.
Vi ringrazio, perchรฉ mi dicono che รจ passato il tempo. Ringrazio per le domande, ringrazio per tutto quello che avete fatto.
E cosa pensa il Papa del suo viaggio? A me il viaggio fa bene quando riesco a incontrare il popolo del Paese, il popolo di Dio. Quando riesco a parlare o a incontrarli o a salutarli: incontri con la gente. Abbiamo parlato degli incontri con i politiciโฆ Sรฌ, รจ vero, si deve fare; con i preti, con i vescoviโฆ ma con la gente, questo, il popolo. Il popolo che รจ proprio il profondo di un Paese. Il popolo. E quando trovo questo, quando riesco a trovarlo, allora sono felice. Vi ringrazio tanto del vostro aiuto: grazie tante.
E grazie anche per le domande, per le cose che ho imparato dalle vostre domande. Grazie. Buona cena.
Greg Burke:
Grazie, Santitร . Buon riposo.
