Commento al Vangelo di oggi 23 marzo 2015 – don Antonello Iapicca

Data:

- Pubblicitร  -

Neanche io ti condanno

Una “donna”, senza nome, puoi mettere il tuo, posso mettere il mio. Un peccato,ย l’adulterio, il mio e il tuo. Sembrava amore e invece era solo passione, gli ormoni a dettare legge per fuggire da un matrimonio che non aveva piรน nulla da dire; magari il marito รจ da un secolo che la stava trascurando, chiuso nella sua banale superficialitร . E una “donna”, si sa, ha bisogno d’essere considerata, corteggiata, ne va della sua femminilitร . Forse l’aveva tradita, e non poteva sopportarlo, doveva fargliela pagare. O forse era stata solo una sbandata, un fremito, di quelli che ti prendono quando qualcuno ti fa sentire importante; quelle parole che nessuno le aveva mai detto, e sembrava capire tutto di lei, s’era accorto addirittura che aveva cambiato rossetto. L’occasione aveva bussato,ย e l’aveva trovata indifesa, incapace di resistere. Quel volto, e quella voce d’uomo,ย proprio in quel momento, proprio sulla soglia della depressione, una vita spesa tra lavoro, fornelli e bucati; e lo dicono anche gli psicologi, e poi i film, le canzoni, la televisione, non si puรฒ perdere cosรฌ la dignitร , da troppo tempo aveva dimenticato d’essere una “donna”, di quelle vere, autodeterminate; non era mica nata per fare solo la madre e la moglie, altro cheย sottomissione…ย  Ecco, quell’uomo che le si avvicinava le aveva improvvisamente incendiato l’orgoglio. E’ lรฌ, nel fondo melmoso del cuore, dove s’agita il demone piรน feroce, che sempre tutto ha inizio. Di colpo s’era trovata dinanzi all’albero, come la prima delle “donne”, con un futuro di libertร  e felicitร  da cogliere senza pensarci troppo. E’ vero che qualcosa le diceva che no, non era proprio cosรฌ, che s’era sposata perchรฉ lo aveva desiderato e deciso, che, pur tremando,ย la fedeltร ย l’aveva promessaย felice per tutti i giorni della sua vita; che quei bambini erano la luce dei suoi occhi, e che era orgogliosa che portassero il nome di suo marito, che le piaceva perfino che gli assomigliassero. Maย sottomessaย no; quello sguardo dolce, quelle parole a pranzo, quella presenza improvvisa le stavano finalmente indicando la ragione del sottile malessere che l’aveva afferrata da tempo: il limite, il sacrificio, l’obbedienza e il dono di sรฉ, tutto era troppo, si sentiva frustrata, quanto era che non usciva con un’amica per fare shopping? In fondo lui non era neanche bello; intelligente e comprensivo si dice, ma nulla di piรน. Non era di lui che s’era invaghita accidenti, non era passione per un uomo, checchรจ ne dicesse la sua collega.ย Di se stessa s’era innamorata, e questo si chiama superbia. Lui era solo uno sguardo e una voce prestate al serpente; lei desiderava un’altra se stessa, perchรฉ quegli occhi e quelle parole che l’avevano turbata, i complimenti e le gentilezze che le scompensavano gli ormoni, in fondo la stavano disprezzando senza pietร . Quell’uomo stava stracciando e buttando nella spazzatura ciรฒ che lei era stata sino a quel momento:ย donna, sposa e madre. Insinuandole una menzogna la stava spingendo aย tradire se stessa, perchรฉ ciรฒ che era non valeva, non serviva.ย Doveva essere la sua amante per valere. Come fece con Eva, il demonio le stava dipingendo il quadro della “donna” che non sarebbe mai stata: servita, obbedita, valorizzata, rispettata, amata, non perchรฉ “donna”, e sposa, e madre, non perchรฉ immagine della Chiesa per la quale Cristo ha offerto se stesso, ma perchรฉ sarebbe divenutaย come dio. A questa menzogna aveva legato il suo cuore, e ogni abbraccio, ogni bacio, ogni amplesso, ogni parola e ogni istante passato con l’amante era un frammento di morte che si impadroniva di lei. E ora era lรฌ, come Eva, “sorpresa in flagrante adulterio”; e “Mosรจ, nella Legge, ha comandato di lapidare donne come questa”.ย Eraย giusto cosรฌ, perchรฉ la pioggia di pietreย le avrebbe solo dato pubblicamenteย la morte che il suo cuore e la sua carne avevano scelto e consumato nel segreto.ย Per questo era lรฌ “nel mezzo”, come un esempio per quanti avevano in animo di peccare.ย Gli “scribi e i farisei”, del resto, avevanoย giร ย condannato l’adultera; ma avevano bisogno di lei per condannare il Signore. Il suo adulterio, infatti, sarebbe servito per “mettere alla prova Gesรน e avere di che accusarlo”.ย Ma proprio qui appare la Pasqua, il mistero che ci stiamo preparando a celebrare. La Pasqua che stravolge tutto: proprio il desiderio di accusare Gesรน avrebbe salvato quella donna!ย Gesรน stava “insegnando” la Torah, la Legge sulla quale venivano a metterlo alla prova: “tu che ne dici?”. Forse stava spiegando perchรฉ in Galilea aveva predicato che bastava uno sguardo di concupiscenza per commettere adulterio con una donna nel proprioย cuore. Che รจ da lรฌ che iniziamo a tradire Dio, noi stessi e gli altri… Ma ora, misteriosamente, non dice nulla,ย “si china”, e comincia a “scrivere in terra con il dito”. Fa un segno, e nessuno lo capisce.ย Il suo dito sembra sfiorare cosรฌ la debolezza di quella donna, fatta di “terra” comeย tuttiย quelli che erano lรฌ, il popolo giustiziere, gli scribi sapienti e i farisei integerrimi. Il suo dito era una carezza che annunciava la veritร : la Legge, la libertร , l’amore, il cammino della vita, tutto รจ scritto sulla polvere che รจ il cuore di ogni uomo. Un po’ di vento cavalcato dalla tentazione, e la vita scappa via. Per questo Gesรน ci dice oggi:ย “chi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”.ย Tutti hanno peccato. Tutti hanno commesso adulterio con il demonio separandosi da Dio. Tutti hanno creduto alla menzogna e hanno pensato di poter essere diversi, come Dio. E tutti sono morti. Allora, che fate? Vi cominciate a prendere a sassate fino a che non vi ammazzate tutti? E’ questo che diceva Mosรจ? No, perchรฉ la Torah parla di me, in ogni sua pagina. Annuncia che davvero i vostri peccati sarebbero stati la mia accusa e la mia condanna, scritti tutti sulla Croce. Annuncia il perdono per ogni peccato, l’unico giudizio capace di estirpare il male e scrivere la Legge nel cuore. Guardiamoci dentro allora, e non potremo far altro che “tornare a casa“, a cominciare dai piรน “vecchi”, arrugginiti nei peccati. Eย convertirciย e chiedere perdono a quanti abbiamo giudicato, anche alla moglie adultera, anche al marito assente che ha tradito. “Dove sono gli accusatori?” Dov’รจ il documento che ci condanna?ย Quando, ogni giorno, vibra nel cuore il giudizio inclemente verso se stessi e verso gli altri, emerge il giudizio di Dio che รจ la misericordia.ย Dove tutti ci abbandonano, dove tutto,ย giustamente e ragionevolmente,ย ci condanna, il suo amore รจ l’ultima Parola.ย Gesรน, il comandamento del Padre scritto sulla terra della nostra esistenza, il Cielo inciso sul nostro cuore, la misericordia nella nostra debolezza; Gesรน, che ci ripete oggi: “neanche io ti condanno”.ย Chi ha incontrato l’amore gratuito di Cristo, chi ha sperimentato che “nessuno” l’ha condannato, “va, cammina in una vita nuova, la vita di Cristo, e per questoย non pecca piรน“; guarda l’altro con gli occhi e il cuore di Cristo, e gli ripete le stesse parole:ย neanche io ti condanno. Una “donna” che incontra Cristo cesserร  di tradire Dio, se stessa, suo marito e suoi figli. In Lui che consegna se stesso per lei ha, infatti, trovato lo Sposo che la ama cosรฌ come รจ. In Lui puรฒ essere “donna”, moglie e madre sino in fondo, sottomessa per amore a Cristo al marito che non sa piรน condannare… E come lei ciascuno di noi in questa Pasqua, perdonati per accogliere tutti nella misericordia.

ย [divider style=”double” top=”10″ bottom=”10″][ads1]

Gv 8, 1-11
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultรจrio, la posero in mezzo e gli dissero: ยซMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adultรจrio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?ยป. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesรน si chinรฒ e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichรฉ insistevano nell’interrogarlo, si alzรฒ e disse loro: ยซChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiยป. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era lร  in mezzo. Allora Gesรน si alzรฒ e le disse: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?ยป. Ed ella rispose: ยซNessuno, Signoreยป. E Gesรน disse: ยซNeanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare piรนยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

- Pubblicitร  -

Don Antonello Iapicca
Busshozan cho ko 31-1
761-8078 Takamatsu
JAPAN

Tel. in ITALIA: 0039-3283290695
Tel. in GIAPPONE: ย 0081-9028917822

Altri Articoli
Related

don Tommaso Mazzucchi: Commento al Vangelo di domenica 13 Luglio 2025 per bambini e ragazzi

Don Tommaso Mazzucchi della parrocchia San Pio da Pietrelcina...

Card. Angelo Comastri – Commento al Vangelo del 13 Luglio 2025

Se vuoi sapere quanto ami Dio, guarda quanto ami...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 11 Luglio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Messaggio del Santo Padre per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani – 27 luglio 2025

La speranza รจ fonte di gioia ad ogni etร ,...