Commento al Vangelo del giorno – 28 aprile 2018 – Città Nuova

Nota Esegetica

Nella prima lettura leggiamo: «i Giudei furono ricolmi di gelosia e contrastavano Paolo». Alla luce del Vangelo è ovvio che la gelosia descrive l’atteggiamento di rifiuto di un bene realizzato in favore dell’altro. Qui il motivo della gelosia è lo zelo per la legge di Mosè, che Paolo ha descritto prima come inefficace. È per questo che i Giudei, sentendosi offesi, ripetono le maledizioni prescritte dal Deuteronomio (Dt 21,22-23).

Commento Spirituale

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«Signore, mostraci il Padre», chiede Filippo a Gesù il quale constata: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto?». L’amara osservazione di Gesù vale anche per me? Conosco veramente Gesù? Chi è per me? Colui al quale mi rivolgo nel bisogno o «l’oggetto del mio amore, della mia lode, della mia riconoscenza » (cf. Dt 10,21)?

Il mio rapporto con Gesù è anche (perché così deve essere!) amorosa, intima, filiale relazione con il Padre? Filippo fa una domanda, mentre la risposta è lì, davanti al suo naso! Capita anche a noi di cercare Dio di qua e di là senza accorgerci che egli è lì davanti a noi: in quel vicino di casa che è solo, in quel povero che mi tende la mano, in quella persona un po’ insistente che mi chiede un favore.

Guardiamo le vicende umane, la storia e ci fermiamo alla superficie (tanto spesso negativa), senza cogliervi l’agire misterioso e nascosto di Dio. O Maria, Vergine purissima, prega per noi perché il nostro cuore e i nostri occhi siano puri per poter vedere il volto di Dio, secondo la beatitudine proclamata dal tuo Figlio (Mt. 5,8).

Dal Vangelo secondo Giovanni | Gv 14, 7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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