Commento al Vangelo del giorno – 13 aprile 2018 – Città Nuova

Nota Esegetica

La ripetizione del miracolo sta ad indicare che non solo abbiamo bisogno che Gesù ci dia “da mangiare”, ma che ne
abbiamo sempre bisogno. La vita che Gesù ci ha donato e che dobbiamo sostentare è diversa da quella terrena,
come lo stesso Gesù ci ha insegnato “ritirandosi” dalla scena; egli ovviamente non rifiuta di soccorrerci, ma ci fa
capire che un altro è il motivo della sua presenza.

Commento Spirituale

Gesù è colui che dona, è Dio che fa il dono gratuito a noi. Questo è l’inizio della sequenza dell’istituzione dell’Eucaristia: il Signore Gesù si preoccupa di nutrire la folla, ha fatto disporre comodi sull’erba cinquemila uomini e inizia la sua Santa Liturgia con la benedizione: «Benedetto sei tu, Signore Dio nostro, re del mondo che hai fatto uscire il pane dalla terra». Poi distribuisce il pane in senso reale, reso sacro dalla benedizione al Padre, e anche i pesci. Mangiarono «quanto ne volevano». Il “segno” operato dal Signore è vistoso, tanto che vogliono farlo re. Gesù è il Profeta atteso, è «colui che viene» nel mondo.

Lui è Pane della Parola. Pane del Corpo e Pesce. Infine è pane che è «carne e sangue» come leggeremo poi, il Pane Vivente disceso dal cielo. Ha spezzato i pani: è il segno convito dei divini misteri nella Chiesa antica, l’Eucaristia. I 12 canestri con i pezzi si riferiscono ai 12 apostoli; essi li portano per indicare che la Chiesa poi riprodurrà per sempre il “segno” supremo del Signore: spezzerà sempre il pane della parola, il Pane del Corpo e dei Misteri, col miracolo che la Chiesa per volontà di Dio ancora e sempre esegue (T. Federici)

Dal Vangelo secondo Giovanni | Gv 6, 1-15

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

 

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