Commento al Vangelo del 6 settembre 2018 – Monastero di Bose

Nel racconto della chiamata dei discepoli l’evangelista Luca mette già in luce quel centuplo che, chi lascerà casa, campi e famiglia per mettersi alla sequela del Signore, assaporerà nel momento stesso della risposta a questo appello. Il brano di oggi ci descrive una chiamata che avviene a caro prezzo, c’è un momento di tentennamento da parte di Simone. Egli deve mettere da parte la sua competenza, il suo sapere di pescatore per ascoltare e obbedire ad una parola che all’apparenza non ha senso: gettare le reti in pieno giorno. In queste righe, in cui compare per la prima volta Simone, si espone il suo dramma, dramma che abita ciascuno di noi.

Infatti in tutti i vangeli emergerà la crisi causata dalla parola e dai gesti di Gesù in Simon Pietro. Egli alternerà momenti di adesione e comprensione del messaggio del Signore ad altri di netto rifiuto. Sarà lui a compiere la professione di fede con una grande lucidità (Lc 6,20), ma sarà lui anche a rifiutare la sorte di Gesù in croce (Mc 9,32); Pietro è anche colui che nel vangelo di Giovanni non vuole farsi lavare i piedi da Gesù e infine è colui che lo rinnegherà. Ma quello che ha permesso a Simon Pietro di poter mettersi alla sequela del Signore è stato il modo con cui ha ascoltato la sua Parola. Si è lasciato scavare da essa, l’ha usata anche come mezzo di conoscenza di se stesso e delle sue resistenze. Alla fine questo ascolto non lo ha indurito nelle sue posizioni, ma si è lasciato plasmare da esso proprio attraverso le crisi che gli ha causato.

Non da ultima quella del brano di oggi in cui riesce a mettere da parte l’esperienza di un pescatore di mestiere, per obbedire alla parola di Gesù: si espone ad un radicale atto di fiducia. Fiducia che gli è subito ripagata attraverso la grande quantità di pesce pescato. Ma il centuplo che guadagna lui e i suoi compagni è quella fecondità che scaturisce dall’obbedienza, dall’aver lasciato da parte se stessi e dall’aver aderito alla proposta di Gesù. Il centuplo che Simone riceve dall’atto che ha compiuto è anche una maggiore conoscenza di se stesso: si rende consapevole di essere un peccatore. La consapevolezza di essere in tale condizione gli permette di conoscere e vivere la misericordia del Signore verso di lui. Misericordia che scaturirà dallo sguardo di Gesù verso Pietro al momento del rinnegamento, ma che permetterà a Pietro stesso, riconoscendosi anche in quel momento peccatore, di sentirsi amato dal Signore nonostante il rinnegamento appena avvenuto. Ciò che conta non è la condizione di peccatori, di cui possiamo fare ben poco, ma la consapevolezza di esserlo e credere che c’è un amore più grande che ci dà la speranza e la forza di non reiterare i nostri errori, ma che possiamo essere plasmati da esso più che dalle nostre paure.

Infine il brano di oggi ci parla della nascita di una comunità: Simone deve chiedere aiuto per tirare fuori dall’acqua le reti colme di pesci. Dunque una comunità che sorge dall’aiuto reciproco, dalla condivisione del lavoro e dei suoi risultati. Comunità che sorge dall’obbedienza ad una Parola, ma che genera obbedienza reciproca e capacità di accettare l’altro.

sorella Beatrice della comunità monastica di Bose

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Lc 5, 1-11
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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