Non รจ qui, รจ risorto!
Anche Giuseppe di Arimatea, il discepolo di Gesรน che con coraggio aveva chiesto a Pilato il suo corpo, per โavvolgerlo in un candido lenzuolo e deporlo nella sua tomba nuovaโ, dopo aver โrotolato una gran pietra sulla porta del sepolcro,se ne era andatoโ. Il coraggio e lโamore a Gesรน di quellโuomo, il piรน fedele di tutti, si era esaurito di fronte al suo sepolcro. Di piรน non poteva fare e dare, ed era stato molto.[ads1]
Invece, โMaria di Magdala e lโaltra Maria erano lรฌ, davanti al sepolcroโ. Che cosa avranno pensato guardando deporre il corpo di Gesรน? Quali sentimenti nel vederlo scomparire lentamente dietro alla pietra? Dolore, struggimento, sfinimento, ma non solo. Erano donne, e donne ebree; educate allโamore silenzioso, avevano di certo imparato la fedeltร dallโesempio luminoso di Rut. Invitata dalla suocera Noemi a tornare nel suo Paese per trovarvi un marito, pur rimasta vedova e nella piรน grande precarietร , non volle abbandonare Noemi: โNon pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perchรฉ dove andrai tu, andrรฒ anchโio; e dove starai tu, io pure starรฒ; il tuo popolo sarร il mio popolo, e il tuo Dio sarร il mio Dioโ (Rut 1:16).
E dovโera andato Colui al quale avevano promesso la stessa fedeltร di Rut? Dove stava? In quel sepolcro sigillato. E con Gesรน lรฌ dentro cโera anche il loro popolo, la loro famiglia, il loro passato, il presente e il futuro; le speranze, le gioie e i dolori. La loro storia e la loro vita. E lรฌ dentro cโera anche il Dio che Gesรน le aveva rivelato, il Dio dei loro padri divenuto il loro Dio fatto carne, perchรฉ lo avevano creduto e accolto in virtรน dellโesperienza del suo perdono.
Per questo โerano lรฌ, davanti al sepolcroโ. Non potevano lasciare Gesรน, dovevano essere con Lui. Lo amavano, e lโamore non รจ dentro belle e dolci parole. Lโamore รจ dove รจ lโamato, non nelle rime dei poeti o dei cantautori. Lโamore non รจ nei milioni di โTi amoโ vergati su biglietti infilati in un mazzo di rose, o digitati compulsivamente su uno smartphone. Amore non รจ dirselo neanche quando si fa lโamore. Nemmeno quando sembra di toccare il cielo, e il tempo si dilata in un secondo di piacere appassionato.
Amore รจ altro, si nutre di concretezza. Amore รจ โstare lรฌ, davanti al sepolcroโ dopo che tutti se ne sono andati. Amore รจ curare e custodire, vigilare e nutrire. Amore รจ โcomprare olii aromatici per andare a ungere il corpo dellโAmatoโ. Amore รจ non rassegnarsi alla sua fine, perchรฉ chi ama sa che โforte come la morte รจ lโamoreโ, come โuna fiamma del Signore!โ. Chi ama ha sperimentato che โle grandi acque non possono spegnere lโamore, nรฉ i fiumi travolgerloโ.
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Per questo, pur riposando per le fatiche e le emozioni vissute in quei giorni, il cuore di โMaria di Magdala, Maria di Giacomo e Salomeโ vegliava; ed รจ stato come se, nel cuore della notte, qualcuno avesse โmesso la mano nello spiraglio della loro portaโ. Sรฌ, deve essere stato proprio come recita il Cantico dei Cantici, โun rumoreโ le ha destate da quel sonno colmo dโamore. Un โrumoreโ che era una misteriosa profezia di speranza, come il fruscio soave che sveglia la vita nellโaurora della natura. Un โrumoreโ, era il Diletto che bussava, lo sapevano, qualcosa glielo diceva nel fondo di quel loro cuore in veglia. Un โrumoreโ, erano forse gli stessi attimi nei quali lโAmato si stava ridestando dalla notte del sepolcro rotolando via la pietra? Non era Lui che le chiamava con la fragranza inconfondibile del suo amore piรน forte della morte?
Altrimenti perchรฉ uscire allโalba per recarsi alla tomba? Sรฌ, anche per il timore dei nemici di Gesรน, ma di certo era stato il cortocircuito dโamore che tante volte le avevano fatto ardere il cuore; era il suo amore che ridestava il loro a farle scattare in piedi, incapaci di resistere ancora. Dovevano andare da Lui, non potevano lasciarlo solo, sarebbero morte anche loro nel non senso di una vita senza lโAmato.
E cosรฌ, di fretta, sono uscite, mentre le loro โmani stillavano mirra sulla maniglia del chiavistelloโ, proprio quella mirra che stringevano al cuore per ungere il corpo del Signore. Ormai โil sole del primo giorno dopo il sabato era sortoโ, e una luce strana illuminava il loro cammino. Un passo dietro lโaltro, con il cuore a mille che le sospingeva, e quel sentiero sbranato in un soffio, perchรฉ dovevano, in qualche modo, โaprire al loro Amatoโ che aveva bussato nel cuore della notte.
Ma non sapevano come fare, gli uomini come al solito, erano spariti nel momento in cui avevano bisogno di loro: โchi ci rotolerร via il masso dallโingresso del sepolcro?โ. Ancora una volta la concretezza dellโamore! Nessuna parola prestata al dubbio, alla frustrazione, neanche al dolore. Loro amavano Gesรน, e in quel momento amarlo significava aprire la tomba dove era stato deposto. Nientโaltro. Niente romanticismi, sentimentalismi, cuoricini e citazioni da postare. Solo un problema reale da affrontare, senza scappare.
Perchรฉ lโamore, se รจ autentico, se รจ quello che Dio stesso ha effuso nel cuore e non quello che, di solito, โsentiamoโ nel petto e che ci mangia lo stomaco, si imbatterร sempre in una pietra da rotolare. Per incontrare lโamato occorre sperimentare lโimpossibilitร delle proprie forze, e chiedersi, umilmente, โchiโ ci potrร aiutare a togliere la pietra. La pietra dellโegoismo, della lussuria, del giudizio, della gelosia; la pietra che lโuomo vecchio ha impastato con il fango dei propri peccati e ha fatto rotolare come una barriera invalicabile tra lui e lโaltro. La durezza del cuore sulla quale si infrangono gli innamoramenti adolescenziali e quelli, piรน pericolosi, degli adulti rimasti ragazzini, come le promesse scambiate dinanzi a un tramonto e i sogni di tutte le cenerentole in attesa del principe azzurro. La pietra sulla quale si sgretola ogni desiderio di bene, di un amore che non finisca.
Ma le donne che quel mattino si stavano recando al sepolcro sapevano tutto questo. Maria di Magdala aveva sperimentato lโimmane pesantezza di quella pietra nei sette demoni che lโavevano tenuta schiava del peccato. Sapeva e per questo si chiede โchiโ avrebbe avuto la forza di rotolarla di nuovo, โchiโ se non Colui che aveva espulso uno ad uno i suoi sette demoni, rotolando le sette pesantissime pietre che lโavevano separata da Lui, chiudendola nellโinfelicitร .
โMa, guardando, videro che il masso era giร stato rotolato via, benchรฉ fosse molto grandeโ. Dunque, era successo di nuovo, โmaโ stavolta era qualcosa che non avevano mai โvistoโ. Lรฌ dentro cโera lโUnico che avrebbe potuto farlo, ed era morto appeso a una Croce. Le avevano visto le sue mani inchiodate piegarsi senza vita. Loro erano lรฌ con Maria, ai piedi del legno. Avevano visto Lui accasciarsi nellโultimo respiro di misericordia. Quel sangue benedetto aveva bagnato anche le loro mani, mentre le sue membra esanimi sfioravano il fango della terra ferita come Lui dal terremoto del male. Gli avevano chiuso gli occhi, lo avevano consegnato a Giuseppe, e lo avevano visto deporre in quel sepolcro.
Allora, se non Lui, che era lโUnico capace di perdonare il peccato che ci separa dalla vita e dallโamore, โchiโ aveva rotolato la pietra? Dovevano capire, scoprire che cosa fosse accaduto, perchรฉ, ne erano certe, il โrumoreโ dโamore lo avevano sentito e riconosciuto. E piรน dโogni pensiero, ancora una volta, era la concretezza del loro amore a spingerle nel suo sepolcro. Era ancora lรฌ, avrebbero potuto ungerlo oppure qualcuno dei suoi nemici aveva profanato la tomba sottraendo il suo corpo?
โEntrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero pauraโ: che succede, non รจ Lui, non gli assomiglia, puรฒ lโamore restare deluso? Ecco la radice di ogni paura, la possibilitร che lโamore finisca, dissolto nel nulla, nel vuoto dellโassenza. La paura vera, infatti, รจ che lโamore che speriamo non abbia piรน carne e volto, parole e sguardi, che non sia piรน concreto da abbracciare, un corpo e una vita nei quali donarsi. La paura che la morte sottragga alla vista e ai sensi la possibilitร dellโamore, la sua incarnazione qui ed oggi, nel marito e nella moglie, nei figli e nei fratelli, negli amici e anche nei nemici. La paura di trovarsi con il nulla, nessuno che ci ami, nessuno da amare. La paura della morte vera, piรน terribile di quella fisica, della morte del nostro essere che vive solo se, amato, puรฒ amare.
Era questa la paura delle donne, non certo quella di un ragazzino. La paura davanti a quella visione imprevista, perchรฉ non era quello che conoscevano, non era quello che avevano visto con gli occhi lucidi dโamore. Quel โgiovaneโ non era Colui che avevano amato, che volevano amareโฆ La paura che, per questo, le sconvolgeva fin dentro le fibre piรน intime del loro essere. Che cosa era successo? Perchรฉ non cโera il suo corpo? Doveva essere lรฌ, perchรฉ loro dovevano ungerlo con il loro amore. Ah, santa testardaggine delle donneโฆ Doveva! gridava il loro cuore, perchรฉ no, il loro amore non si era esaurito di fronte a quella pietra sigillata.
O forse sรฌ, piรน di Giuseppe, piรน di ogni altro il loro amore sโera dilatato, ma, come accade alla Sposa del Cantico dei Cantici, anche loro dovevano imbattersi nellโassenza dellโAmato. Perchรฉ al loro amore mancava lโesperienza decisiva, lโincontro del limite estremo del loro amore con lโamore sino alla fine dellโAmato. Maria di Magdala sapeva che il peccato era stato il suo limite. Ma era stata perdonata, aveva cambiato vita, che cosโaltro le restava da sperimentare?Alla concretezza del suo amore mancava la concretezza della risurrezione di Gesรน. Le mancava quello che, probabilmente, manca a tutti noi.
Anche noi siamo stati perdonati tante volte, e ci siamo alzati di buon mattino seguendo lโamore che ci chiamava ad aiutare la moglie, a cullare il bambino, o al servizio dei fratelli. Anche noi abbiamo visto la pietra rovesciata, siamo entrati nel sepolcro e lo abbiamo trovato vuoto. E quel vuoto ci ha inchiodato alla paura di perdere quello che avevamo ricevuto da Dio. Come Abramo salendo il monte Moria. Ecco, alle donne innamorate di amore fedele a Cristo, a ciascuno di noi oggi, manca credere alla parola di un angelo che appare proprio accanto al figlio che dovremmo sacrificare, alla possibilitร di perdere tutto, ma proprio tutto.
Come alle mirofore, ci manca credere allโannuncio di un angelo in vesti bianche pronunciato proprio dentro al sepolcro dove non riusciamo piรน a riannodare le fila del nostro amore, perchรฉ ci sembra di non vedere piรน lโAmato. Ci manca la fede che viene dalla stoltezza della predicazione della Chiesa, che oggi fa sue per noi le parole dellโangelo: โNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน Nazareno, il crocifisso. ร risorto, non รจ qui. Ecco il luogo dove l’avevano postoโ.
โEโ risorto, non รจ qui!โ. Guarda โil luogo dove era depostoโ, guardalo bene perchรฉ, come รจ vero che lo hai visto deporre su quella pietra, รจ vero che รจ risorto e non รจ piรน qui. Era necessario che giungessi fin qui, al fondo della paura, altrimenti non saresti stato liberato. Era necessario quel dolore, quel tradimento, era necessario che la stessa opera di Dio nella tua vita scendesse in quel sepolcro, sparendo ai tuoi occhi. Era necessaria la notte, per purificarti e deporre nel tuo cuore lโamore puro, autentico, capace di camminare nella notte senza appropriarsi di nulla,
Era necessaria la tua vita sino ad oggi perchรฉ tu potessi ascoltare che Cristo ci precede tutti in Galilea, nella storia che ancora dobbiamo vivere, โnella vita nuova dove, risorti con Lui, siamo chiamati a camminareโ. โNuovaโ, come quella tomba irriconoscibile senza il corpo di Gesรน, come sarร lโattitudine di tuo marito tra dieci anni, o la crisi di tuo figlio, o la malattia che non ti aspetti. โLร lo vedremoโ per amarlo in un amore incorruttibile, al di sopra di tutto e di tutti. โLร lo vedremoโ insieme a โai suoi discepoli e a Pietroโ, la Chiesa che ci accompagnerร in questโesodo dโamore che รจ la vita dei cristiani sulla terra. Lโamore compiuto nelle donne, immagini luminose della Chiesa, che Gesรน lo hanno imparato ad amare, passo dopo passo, notte dopo notte, sino al fondo del sepolcro, oltre la pietra, oltre se stesse, senza riserve. Che il Signore ci conceda questa notte la stessa esperienza di queste donne.
Don Antonello Iapicca
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JAPAN
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Passato il sabato, Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo e Salรฒme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: ยซChi ci farร rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?ยป. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era giร stata fatta rotolare, benchรฉ fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: ยซNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน Nazareno, il crocifisso. ร risorto, non รจ qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Lร lo vedrete, come vi ha detto”ยป.
Dal Vangelo secondo Marco 16, 1-7
