Commento al Vangelo del 23 settembre 2017 – Monastero di Bose

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Possiamo leggere il testo di oggi come unโ€™ammonizione per la chiesa, un avvertimento ai membri della comunitร  di Gesรน. Ci sono momenti in cui la chiesa attira le simpatie di molti, รจ una chiesa che sa parlare alla maggioranza della societร  degli uomini. Anche a Gesรน รจ capitato questo, di avere un certo seguito; lo abbiamo letto al principio: โ€œUna grande folla si radunava e accorreva a Gesรน gente da ogni cittร โ€. Proprio per questo Gesรน racconta la parabola del seme e dei terreni.

Cosรฌ lโ€™evangelista Luca ci aiuta a vedere la differenza tra il simpatizzare per Gesรน ed essere discepoli di Gesรน. Essere discepoli di Gesรน non significa solo ricevere, magari con attenzione, la sua parola, ma ascoltarla, farsi risposta a questa parola. Luca ci dice, attraverso il racconto della parabola, che รจ possibile avere sotto gli occhi la prassi messianica di Gesรน, eventualmente anche quella dei suoi, e allo stesso tempo essere incapaci di vedere. รˆ possibile ascoltare la parola del vangelo e non comprenderla.

E quindi non dobbiamo nutrire alcun sogno di successo se sembra che il mondo ci segua, sembri simpatizzare per la parola di Gesรน. Ogni parola, anche quella del vangelo, non รจ puro pensiero, ma รจ evocazione di un universo simbolico, e lโ€™interpretazione di quellโ€™universo richiede un coinvolgimento, un entrarvi e un percorrerlo. Ugualmente ogni atto รจ una narrazione e deve essere sottoposto a interpretazione: non sempre lโ€™interpretazione รจ corretta, o รจ mossa da intenzioni pure. Anche delle azioni terapeutiche di Gesรน, che avrebbero dovuto evocare la venuta del regno di Dio, alcuni hanno potuto dire che fossero compiute nel nome del demonio, per magia.

La parabola ci insegna la responsabilitร  dellโ€™ascolto, del ricevere in consegna lโ€™altro, lโ€™altro che รจ il Cristo, il mediatore tra Dio e gli uomini, e quindi la responsabilitร  di ricevere lโ€™assolutamente Altro da noi, e custodire questo deposito fino a generare una prassi coerente con quanto ricevuto.

Cโ€™รจ anche unโ€™altra parola. Il racconto della parabola ci insegna che il vangelo รจ un seme: โ€œIl seme รจ la parola di Dioโ€, e ci insegna che quel seme รจ giร  lรฌ, ovunque, su ogni terreno, รจ stato gettato con abbondanza in ogni angolo di terra, della Terra.

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Questo seme potrebbe crescere e dar frutto; basta, in un certo senso, la buona volontร  del terreno. Ma forse รจ lรฌ anche per essere riconosciuto da noi, che non portiamo il vangelo, ma lo troviamo giร  presente, per opera dello Spirito santo, in ogni situazione che accostiamo. Ogni situazione ci parla di Gesรน, e dobbiamo avere la forza di trarre Gesรน da ogni situazione, di saper esplicitare il vangelo del regno che รจ giร  lรฌ, รจ giร  stato seminato. Il giudizio, il discernimento che ci spetta รจ anche questo: non condannare le situazioni come contrarie al vangelo, ma scorgere e far crescere il vangelo che giร  le abita.

โ€œVedendo non vedano, ascoltando non comprendanoโ€: forse questo si riferisce anche a noi che vorremmo essere ritenuti esperti del vangelo eppure non sappiamo riconoscerlo, un centimetro alla volta, tutto intorno a noi, giร  seminato.

Un centimetro alla volta, il vangelo รจ giร  lรฌ

Ogni giorno noi ascoltiamo la parola del Signore, ogni domenica noi la ascoltiamo e facciamo memoria della Pasqua del Signore, eppure il vangelo ci scappa via, non lo sappiamo cogliere nella vita che palpita attorno a noi.

Ci sono persone che fanno discorsi molto appassionati, parlano di morte e resurrezione, di perdere la vita per riceverla, di salvezza che si ottiene solo nella coesione della comunitร  e non nella dispersione dei singoli. Certo, questo che segue รจ solo lo spezzone di un film, il simulacro di un simulacro, perรฒ forse a noi manca questa passione, questa passione applicata al vangelo:

Fratel Stefano della comunitร  monastica di Bose

Leggi il brano del Vangelo

Lc 8, 4-15
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, poichรฉ una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni cittร , Gesรน disse con una parabola: ยซIl seminatore uscรฌ a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccรฒ per mancanza di umiditร . Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliรฒ e fruttรฒ cento volte tantoยป. Detto questo, esclamรฒ: ยซChi ha orecchi per ascoltare, ascolti!ยป.
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: ยซA voi รจ dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinchรฉ
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola รจ questo: il seme รจ la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perchรฉ non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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