Commento al Vangelo del 23 novembre 2017 – Monastero di Bose

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Gesรน piange: ha pianto per una singola persona, lโ€™amico Lazzaro morto, ora piange per la collettivitร , la cittร  di Gerusalemme di cui intravede il prossimo destino di distruzione. Le lacrime โ€“parole non verbali โ€“ operano un ri-orientamento delle emozioni: spostano lโ€™attenzione dalla mente al corpo sciogliendo il dolore psicologico. Ma il pianto di Gesรน su Gerusalemme รจ linguaggio profetico che traduce ed esprime il pathos di Dio sullโ€™oggi storico della cittร . รˆ un pianto che si pone nella scia del pianto di Isaia (Is 22,4), di Geremia (Ger 13,17), di Ezechiele (Ez 21,11), cioรจ del pianto di Dio stesso sul suo popolo.

Se il โ€œvedereโ€ di Gesรน a volte introduce il suo intervento per incontrare, guarire, consolare, dialogare, qui invece si dice che, vista la cittร , โ€œpianse su di essaโ€. Gesรน esprime la compassione per la cittร  e la propria impotenza di fronte a ciรฒ che sta per accadere. Linguaggio profetico, il suo pianto รจ in stridente contrasto con la gioia, le risa e la felicitร  dei pellegrini, che giunti a Gerusalemme, cantano il Salmo 122 che celebra la saldezza architettonica della cittร  (โ€œGerusalemme รจ costruita come cittร  unita e compattaโ€) e che si profonde in una preghiera per la pace di Gerusalemme. โ€œCittร  (o โ€œvisioneโ€) di paceโ€: questo il significato del nome โ€œGerusalemmeโ€! La parola e lo sguardo profetico sono sempre in controtendenza, lasciano il profeta in una profonda solitudine e inducono la maggioranza a considerarlo โ€œstranoโ€ e โ€œinsopportabileโ€. Ma il profeta non annuncia se stesso o i propri sogni e deliri, bensรฌ accorcia la distanza tra i pensieri e le vie di Dio e i pensieri e le vie dellโ€™uomo. E facendoli propri, va incontro a incomprensione e ostilitร .

Dunque, al contrario dei pellegrini salmodianti e festanti, Gesรน piange e afferma che Gerusalemme sarร  ridotta macerie perchรฉ non ha riconosciuto โ€œla via che conduce alla paceโ€. Gesรน si deve arrendere e riconoscere che cโ€™รจ un โ€œtroppo tardiโ€. Sรฌ, anche lโ€™ineluttabile ha una storia e viene preparato da parole e gesti quotidiani, da atti e da omissioni che di per sรฉ possono sembrare insignificanti finchรฉ lโ€™effetto prodotto dal loro accumulo diviene incontrollabile e puรฒ solo essere subรฌto. E lโ€™evento catastrofico diventa il punto di vista da cui guardare a ritroso la storia dei propri errori. รˆ la tragicitร  celata negli anfratti quasi invisibili del quotidiano. Uno di questi gesti lโ€™evangelo lo ha appena raccontato quando, ai farisei che gli ingiungevano di rimproverare i discepoli che lo acclamavano come messia al suo ingresso nella cittร  santa, Gesรน ha ribattuto: โ€œSe questi taceranno, grideranno le pietreโ€. Ora รจ chiaro che il grido delle pietre sarร  il grido della loro rovina.

Il pianto di Gesรน esprime anche la constatazione della vanitร  dei suoi sforzi di riunificare i figli di Dio in Gerusalemme โ€œcome una chioccia i suoi pulcini sotto le aliโ€ (Lc 13,34-35). E anticipa le sue parole di rimprovero alle donne che piangono su di lui mentre sale il Calvario: โ€œNon piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figliโ€ (Lc 23,28). Il pianto di Gesรน esprime il dolore di chi, vedendo lโ€™accecamento di tanti, prega: โ€œPadre, perdona, loro, perchรฉ non sanno quello che fannoโ€ (Lc 23,34).

fratelย  Luciano della comunitร  monastica di Bose

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Lc 19, 41-44
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della cittร  pianse su di essa dicendo:
ยซSe avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora รจ stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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