Commento al Vangelo del 19 ottobre 2017 – Monastero di Bose

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Quando la parola del vangelo รจ dura, come qui, ci invita allโ€™umiltร  e allo sforzo di andare in profonditร . Dobbiamo vincere la tentazione di ascoltarlo solo quando accarezza le nostre orecchie. Allora siamo di fronte a un Gesรน irritato e violento?

Qualche chiarimento innanzitutto. La parola โ€œguaiโ€ (greco โ€œouaiโ€, che sta per lโ€™ebraico โ€œhojโ€) ricorre spesso nei testi profetici e non esprime maledizione, ma denuncia il peccato e mette in guardia gli interlocutori dalle conseguenze nefaste cui esso puรฒ condurre. Dunque allo stesso tempo รจ un grido accorato che invita alla conversione (che resta sempre possibile) e un lamento di commiserazione di fronte a chi procede ostinatamente su vie di morte.

Secondo chiarimento: nella misura in cui sono parole evangeliche, sono โ€œper noiโ€, e dunque non solo per โ€œi farisei e i dottori della leggeโ€ del passato. Questi ultimi sono una categoria senza tempo, che puntualmente prende corpo ovunque la fede si trasforma in โ€œreligioneโ€, cioรจ in ritualismo, apparato, apparenza, linguaggio verboso e intellettualistico, fonte di potere, di onore e di guadagno… I farisei e i dottori della legge sono gli uomini religiosi di sempre, di ieri come di oggi, i professionisti del sacro, coloro che dicono di agire e di parlare in nome di Dio, ma non lo conoscono nรฉ lo cercano, e neppure ne rispettano il mistero: ne fanno solo unโ€™occasione per promuovere se stessi e la propria immagine. Giustamente san Girolamo diceva: โ€œGuai a noi, che siamo ricaduti nelle colpe dei farisei!โ€. Ci siamo dentro tutti, chi piรน chi meno.

Gesรน denuncia lโ€™ipocrisia di coloro che venerano i martiri di un tempo nel momento in cui ripetono ciecamente i comportamenti che portarono i loro antenati ad azioni omicide. Stanno infatti per condurre a morte lo stesso Gesรน, il profeta definitivo di Dio. Queste parole sono monito per la chiesa e ciascuno di noi che si considera cristiano. รˆ facile, troppo facile elevare sugli altari e venerare i santi del passato, che magari la chiesa stessa ha contribuito a perseguitare e a volte a martirizzare! Certo, si puรฒ cambiare opinione, per caritร , e la chiesa puรฒ (e deve) chiedere perdono per le colpe commesse dai propri figli. Ma occorrerebbe piรน discrezione e vigilanza, e soprattutto coerenza. Se si vuole riconoscere e onorare i santi e i profeti, ci dice Gesรน, si cominci a farlo con quelli che il Signore ci invia nel presente! Egli รจ fedele e non fa mai mancare la sua parola nellโ€™oggi, e la chiesa non รจ qui per coltivare la memoria del passato, ma per riconoscere e annunziare una parola viva che parla e trasforma lโ€™oggi. โ€œDio non รจ un Dio di morti ma di viventiโ€ (Lc 20,38).

Il secondo โ€œguaiโ€ riguarda la terribile possibilitร  affidata ai credenti, e in particolare a chi ha un ministero specifico di annuncio della parola, di impossessarsi della โ€œchiave della conoscenzaโ€, cioรจ dellโ€™interpretazione della parola di Dio, facendone uno strumento di potere personale e mascherandone e depotenziandone il messaggio di vita. Ciascuno di noi puรฒ essere una โ€œchiaveโ€ che apre lโ€™accesso al mistero di Dio oppure che lo chiude e che allontana da esso anche altri. Come riconosceva il Concilio, lโ€™ateismo รจ anche frutto di unโ€™immagine perversa di Dio che i cristiani trasmettono al mondo. โ€œGuai a noiโ€, quindi, se non prendiamo sul serio questi avvertimenti e ci consideriamo esenti accusando altri! Ci priveremmo dellโ€™unica vera fonte di conoscenza autentica di Dio: il suo perdono.

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fratel Luigi della comunitร  monastica di Bose

Leggi il brano del Vangelo

Lc 11, 47-54
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, il Signore disse: ยซGuai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Cosรฌ voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderรฒ loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perchรฉ a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarรฌa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sรฌ, io vi dico, ne sarร  chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impeditoยป.
Quando fu uscito di lร , gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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