Alla domanda dei farisei sul tempo della venuta del regno di Dio Gesรน dร una duplice risposta che saremmo tentati di interpretare come una sola, espressa con termini simili, come a rafforzare lโunico concetto espresso: nessuno conosce nรฉ il giorno nรฉ lโora della venuta del Figlio dellโuomo (cf. Mt 24,36), il giorno temibile e benedetto dellโirruzione del regno di Dio nella storia. Ma se leggiamo con attenzione il testo, ci accorgiamo che la domanda รจ sรฌ una sola, ma che Gesรน risponde a due gruppi di interlocutori diversi: dapprima ai farisei, coloro che lo hanno interrogato, e poi ai discepoli, evidentemente presenti alla scena. Le differenze tra le due risposte non sono allora semplici sfumature, frutto di una finezza stilistica dellโevangelista ma, con ogni probabilitร , uno sdoppiamento del messaggio che Gesรน opera per renderlo piรน aderente alle persone concrete con cui si confronta.
Cosรฌ ai โfariseiโ โ che, come sappiamo, rappresentano le persone religiose di ogni tempo e quindi anche noi stessi ogni volta che ci rifugiamo nei clichรฉ religiosi per sfuggire allโunico comandamento dellโamore โ Gesรน parla di โregno di Dioโ e svela che non si tratta di un reame, con confini, leggi, governanti ed eserciti, bensรฌ di una condizione di vita: quella di chi lascia che sia il Signore a regnare sulla propria vita, sui propri pensieri, parole, opere. Questo tipo di regno viene, av-viene ogniqualvolta noi lo riconosciamo come spazio in cui tutto il nostro cuore, la nostra mente, le nostre forze sono impiegate per lโamore di Dio e del prossimo, compimento di ogni legge (cf. Mt 22,40; Rm 13,10). Per questo il regno รจ giร in mezzo a noi: a noi spetta solo il riconoscerlo, il discernere la presenza del Signore Gesรน nel povero, nello straniero, nel bisognoso, nel piรน piccolo dei nostri simili. ร un regno che non attira lโattenzione, che non si impone, che non dobbiamo cercare fuori da noi stessi perchรฉ รจ giร lรฌ, in attesa accanto a noi e apparirร non appena gli apriremo, aprendo il nostro cuore al povero che bussa.
Ai discepoli invece โ cioรจ ancora a noi quando ci mettiamo in cammino per seguirlo โ Gesรน parla del Figlio dellโuomo e del suo โgiornoโ, di quel tempo propizio in cui lโessere umano puรฒ diventare quello che Dio ha sempre pensato e desiderato che fosse, quell’uomo pienamente uomo come รจ stato Gesรน di Nazaret. E per i discepoli lโimmagine trionfale del regno cede il posto a un uomo che soffre molto ed รจ rifiutato, un uomo che impara l’obbedienza dalle cose che patisce (Ebr 5,8), un uomo di cui i potenti fanno quello che vogliono, un uomo condannato a morire da maledetto. ร lui che i discepoli, i seguaci devono seguire: non devono seguire voci che rimandano a una presenza invisibile, ma fissare lo sguardo su un trafitto, sfigurato a tal punto da non avere piรน sembianze umane.
Una sola domanda su dove va la storia degli umani, due risposte di Gesรน: a noi di convertire il nostro desiderio di uomini religiosi che cercano un regno di questo mondo e il potere connesso e di ridiventare, in questi giorni che sono i nostri, quei discepoli che il Signore non cessa di chiamare alla sequela: โNon seguite chi grida allโevento miracoloso, seguite me, il Figlio dellโuomo che conosce il molto patire e che sa che lโamore non verrร mai meno perchรฉ รจ piรน forte della morteโ
fratel Guido della comunitร monastica di Bose
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Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesรน: ยซQuando verrร il regno di Dio?ยป. Egli rispose loro: ยซIl regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirร : “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo lร ”. Perchรฉ, ecco, il regno di Dio รจ in mezzo a voi!ยป.
Disse poi ai discepoli: ยซVerranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo lร ”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perchรฉ come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, cosรฌ sarร il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima รจ necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazioneยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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