Commento al Vangelo del 13 ottobre 2017 – Monastero di Bose

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Nella sua attivitร  guaritrice Gesรน affronta demoni e malattie che colpiscono oggi come ieri gli esseri umani e per i quali al tempo degli evangelisti non cโ€™erano dei nomi per chiamarli. Qui sโ€™indovina un male oscuro e profondo, che toglie allโ€™uomo la parola, quella che lo mette in comunicazione, che lo rende umano. Gesรน affronta quel demone muto, quel muro invisibile e lโ€™uomo che era muto puรฒ di nuovo comunicare con chi lo circonda. Ci sono anche malattie che sono somatizzazioni, momenti in cui il dolore si fa mutismo, e si ha bisogno di esserne liberati, di riprendere il contatto con gli altri che magari desiderano solo aiutare.

Le reazioni di fronte a questo gesto di Gesรน sono le piรน disparate: chi รจ preso da grande stupore, chi gli chiede un segno dal cielo (come se quello che รจ successo non bastasse: far uscire un uomo dal mutismo), chi preferisce pensare il male invece di accogliere il bene (la mentalitร  chiusa, invidiosa e amara di chi con scetticismo respinge ogni cosa buona che vede fare agli altri). Un solo gesto, tante reazioni. Anche nella nostra vita spesso accade che, di fronte ai miracoli del quotidiano, non sappiamo leggervi un segno, un seme del regno di Dio. Perchรฉ?

La risposta รจ forse ai vv. 24-26. Il nostro cuore รจ una casa, una dimora interiore sempre abitata. Sappiamo da chi e che cosa siamo abitati? Il primo livello del discernimento: mettersi in ascolto del proprio cuore, sapere cosa vi accade. Altrimenti non si รจ in grado di discernere proprio nulla, e di fronte agli eventi della vita si reagisce come i contemporanei di Gesรน: non si comprende quello che sta succedendo e si legge tutto con le lenti deformanti di ciรฒ che abita le profonditร  del proprio cuore. Portiamo ovunque lโ€™aria viziata del nostro panorama interiore, la scena (a volte desolante) che tende ad accompagnarci costantemente e dalla quale non abbiamo saputo liberarci.

Il Signore svuota, spazza la nostra dimora interiore. Possiamo essere guariti, possiamo essere liberati. Il Signore รจ piรน forte dei demoni che ci abitano, ma poi siamo noi responsabili di tenere pulita e spazzata la nostra casa, siamo noi responsabili di chi facciamo entrare. รˆ la lotta interiore, quella lotta che ogni uomo e ogni donna devono combattere su questa terra per restare umani. รˆ la lotta che ha combattuto Gesรน, tentato dal diavolo non solo nel deserto ma fino alla fine.

โ€œNon di solo pane vive lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€: Gesรน ha saputo riempire la sua dimora interiore di questa parola, di questa presenza, alla quale dedicava spesso tempo pregando nella solitudine.

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โ€œSe hai un cuore, puoi essere salvatoโ€, dicevano i padri. Se hai un cuore vivente, aperto, non ripiegato su se stesso. Un cuore vivo, per essere tale, deve essere abitato. Anche se รจ vulnerabile, ferito, puรฒ accogliere il Signore che sempre bussa alla porta del cuore, puรฒ accogliere lโ€™altro, puรฒ gioire e ringraziare. Siamo noi a esercitare libertร  e responsabilitร  sul nostro cuore, a scegliere quale vicenda, vera o inventata, deve ispirare la nostra vita. Per un cristiano questa vicenda รจ narrata nel vangelo.

sorella Laura della comunitร  monastica di Bose

Leggi il brano del Vangelo

Lc 11, 15-26
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, [dopo che Gesรน ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: ยซรˆ per mezzo di Beelzebรนl, capo dei demรฒni, che egli scaccia i demรฒniยป. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: ยซOgni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana รจ diviso in se stesso, come potrร  stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demรฒni per mezzo di Beelzebรนl. Ma se io scaccio i demรฒni per mezzo di Beelzebรนl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demรฒni con il dito di Dio, allora รจ giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciรฒ che possiede รจ al sicuro. Ma se arriva uno piรน forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non รจ con me, รจ contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerรฒ nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della primaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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