CEI – Guida alla Settimana Santa e al Triduo Pasquale 2023

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La settimana centrale dellโ€™Anno Liturgico, cuore pulsante da cui scaturiscono tutti i giorni santi (cf. Annuncio del giorno di Pasqua nella solennitร  dellโ€™Epifania), viene definita in vari modi, appartenenti alle varie tradizioni ecclesiali e liturgiche: settimana santa, settimana autentica, grande settimana. Nella differenza della denominazione, un richiamo รจ chiaro: nello spazio dellโ€™Anno Liturgico, in cui siamo chiamati a contemplare il mistero di amore del Cristo, in questa settimana, culmine del cammino quaresimale, il tempo si dilata fino a farci rivivere in forma memoriale, rituale e reale lโ€™esodo pasquale di Gesรน.

La denominazione ambrosiana โ€œSettimana Autenticaโ€ ci aiuta a cogliere lโ€™aspetto storico, autenticamente narrativo della settimana, e ci incoraggia ad intraprendere un reale cammino di conversione. La definizione di Settimana Santa, tipica della liturgia romana, rimanda alla centralitร  di questi giorni in cui la liturgia ci offre lโ€™opportunitร  dโ€™immergerci negli eventi centrali della Redenzione, di rivivere il Mistero Pasquale, il grande mistero della nostra fede: Cristo Gesรน assume su di sรฉ le debolezze dellโ€™essere umano e, obbediente al disegno salvifico del Padre, ยซaccettรฒ la passione per noi peccatori e, consegnandosi ad una ingiusta condanna, portรฒ il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavรฒ le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistรฒ la salvezzaยป (Prefazio della Domenica delle Palme).

La Domenica delle Palme va intesa come un grande portale che permette al Popolo santo di Dio di potersi introdurre nella Settimana piรน importante e piรน solenne di tutto lโ€™anno liturgico. In questo giorno la Chiesa commemora lโ€™ingresso di Gesรน a Gerusalemme, osannato dalla folla (cf. Mt 21,1-11 e par.), e, nondimeno, lโ€™inizio del suo mistero pasquale di morte e risurrezione, in quanto il Figlio di Dio entra nella Cittร  Santa per celebrare la sua Pasqua, quella definitiva, che, passando attraverso lโ€™umiliazione della croce, ha ottenuto per lโ€™uomo la salvezza.

La Messa in ยซCena del Signoreยป rappresenta il preludio e la porta dโ€™ingresso del Triduo Pasquale. Seppur sotto il profilo della temporalitร , noi celebriamo e scandiamo in tre momenti celebrativi lโ€™evento pasquale: i tre giorni del Triduo rappresentano un unicum nel quale la Chiesa celebra la globalitร  del mistero pasquale.   Come mostrano, infatti, i continui legami proposti dalla liturgia, ciascun giorno del Triduo, pur concentrando l’attenzione su una delle fasi della passione, morte e risurrezione del Signore Gesรน, mette sempre in luce lโ€™intero evento pasquale.

Il Giovedรฌ Santo la liturgia ci porta a fare memoria dellโ€™Ultima Cena, nella quale Gesรน istituisce lโ€™Eucaristia, dando compimento al rito pasquale ebraico legato allโ€™immolazione degli agnelli e anticipando il senso salvifico della sua morte e risurrezione: Gesรน รจ il vero agnello pasquale. Accanto allโ€™esplicito riferimento allโ€™istituzione dellโ€™Eucaristia nel contesto dellโ€™Ultima Cena, questa celebrazione si caratterizza per la presenza del segno rituale della lavanda dei piedi. Giร  conosciuto nellโ€™Antico Testamento (cf. Gen 18, 4) e nei primi secoli dellโ€™era cristiana, il gesto della lavanda dei piedi fu curato anzitutto dalle comunitร  monastiche.

Nel 694 il Concilio di Toledo colloca questo segno il Giovedรฌ Santo, rendendolo obbligatorio per tutti i vescovi e presbiteri nei riguardi dei loro fedeli. La lavanda dei piedi sarร  introdotta a Roma a partire dal X secolo, come elemento proprio della liturgia vespertina del Giovedรฌ Santo. Essa puรฒ essere interpretata in due modi: come segno battesimale o di purificazione e, soprattutto, come esempio di umiltร  dato da Cristo ai suoi discepoli prima della sua passione.

Nel Venerdรฌ Santo la Chiesa non celebra la vittoria della morte, ma la morte vittoriosa di Cristo Signore e la salvezza che viene dallโ€™albero della croce, nel quale รจ racchiusa la storia di Dio, che ยซha voluto assumere la nostra storia e camminare con noiยป (Papa Francesco, Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae – L’albero della croce, sabato, 14 settembre 2013). I tre elementi tradizionali che accompagnano il radunarsi della Comunitร  ecclesiale in questo giorno sono: la Liturgia della Parola, il cui centro รจ costituito dalla lettura evangelica della โ€œPassione secondo Giovanniโ€ e dalla lunga Preghiera Universale in cui si alternano la proclamazione dellโ€™intenzione di preghiera da parte di un fedele e lโ€™orazione del ministro che presiede la celebrazione; lโ€™adorazione della croce, giร  attestata nei Titoli di Roma a partire dal VII secolo; ed infine la comunione con le specie eucaristiche consacrate nella Messa in ยซCena del Signoreยป.

Il Sabato Santo, giorno in cui la terra tace perchรฉ il suo Signore e Redentore รจ sceso nel buio del sepolcro, predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesรน che giace nel sepolcro prima della gioia della Domenica di Pasqua con lโ€™annuncio della Risurrezione. La Chiesa, come le donne ยซsedute di fronte alla tombaยป (Mt 27,61), sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, la discesa agli inferi, aspettando nella preghiera e nel digiuno la sua risurrezione.

La Veglia Pasquale รจ il momento culminante del Triduo Sacro e dellโ€™intera Settimana Santa. Essa รจ conosciuta come โ€œla madre di tutte le Veglieโ€, in cui si celebra – secondo la nota espressione di San Leone Magno – ยซtotum paschale sacramentumยป. Questa celebrazione รจ caratterizzata da una ricca struttura rituale che affonda le sue origini nel VII secolo: la liturgia della Parola, lโ€™amministrazione del battesimo e la celebrazione eucaristica. Un insieme di ossimori fanno da cornice allโ€™intero quadro celebrativo: morte/vita, tenebra/luce, peccato/rigenerazione. Difatti in questa notte si celebra il memoriale della risurrezione del Signore i cui frutti salvifici intendono raggiungere ogni uomo chiamato a morire al peccato e ad abbandonare ogni sorta di tenebra che avvolge la propria esistenza, per vivere perennemente nella luce della Pasqua di Cristo.

Nel PDF messo a disposizione nel sito della CEI รจ possibile leggere molti altri approfondimenti.