Le drammatiche immagini delle azioni militari in Ucraina provocano dolore e scuotono le coscienze. Nel condannare fermamente la scellerata decisione di ricorrere alle armi, esprimiamo vicinanza al popolo ucraino e alle comunitร  cristiane del Paese. Ogni conflitto porta con sรฉ morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni. La memoria di quanto accaduto nel Vecchio Continente nel secolo scorso deve indurci a rinnegare ogni discorso di odio e ogni riferimento alla violenza, spronandoci invece a coltivare relazioni di amicizia e propositi di pace.

รˆ il desiderio dellโ€™umanitร  intera, รจ lโ€™impegno dei Vescovi del Mediterraneo che riuniti in questi giorni a Firenze per lโ€™Incontro โ€œMediterraneo frontiera di paceโ€ hanno chiesto ad una sola voce di far tacere le armi. Siamo chiamati, come diceva Giorgio La Pira, a โ€œusare il metodo dโ€™Isaia: convertire, cioรจ, in investimenti di pace gli investimenti di guerra: trasformare in aratri le bombe, in astronavi di pace i missili di guerra!โ€.

Facciamo appello alla coscienza di quanti hanno responsabilitร  politiche affinchรฉ si fermi al piรน presto la follia della guerra. Allo stesso tempo, invitiamo tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Mercoledรฌ delle Ceneri.
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La Presidenza della Cei

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