Il nostro itinerario nelle pagine bibliche era iniziato esattamente un anno fa e, seguendo il calendario liturgico, si chiude ora nella solennitร di Cristo Re. Abbiamo fatto sfilare davanti agli occhi dei nostri lettori tanti personaggi, abbiamo raccontato varie storie e presentato temi molteplici. Cโera, perรฒ, un filo conduttore o forse una filigrana che attraversava le pagine selezionate: era la vocazione, spinti in questo dal titolo del Sinodo dei vescovi che si รจ celebrato a Roma lo scorso mese, I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Nel 2017 erano stati i giovani i protagonisti della nostra rubrica; nellโanno che ora sta per avviarsi a conclusione sono state, invece, le diverse chiamate da parte di Dio rivolte alla libertร umana.
A suggello di questo percorso, nella nostra ultima tappa, facciamo salire sulla scena, in pienezza e solitudine, colui che era spesso presente in modo implicito o diretto, Gesรน Cristo, il festeggiato per eccellenza dalla comunitร dei chiamati cristiani. Sรฌ, perchรฉ anche lui ha avuto una sua vocazione da parte del Padre celeste. Lโha detto lui stesso, appena entrato nella maggiore etร , dodici anni secondo la tradizione giudaica (ora tredici, con il rito del bar-mizvah): ยซNon sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?ยป, aveva dichiarato alla madre Maria e al padre legale Giuseppe (Luca 2,49).
Lโaveva poi ripetuto da adulto in una notte a un interlocutore di alto livello come Nicodemo, membro del Sinedrio, la massima autoritร giuridica giudaica: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito… Non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di luiยป (Giovanni 3,16-17). Ripetutamente aveva ribadito di essere lโInviato per eccellenza del Padre e di essere impegnato a compiere la volontร del Padre divino. Ma quale รจ stato il momento ufficiale dello svelamento della sua vocazione e missione davanti allโumanitร ?
La risposta รจ una scena che segna lโapertura della missione di Cristo e che vede in azione quel Giovanni Battezzatore e Precursore la cui vocazione abbiamo voluto descrivere la scorsa settimana. Siamo sulla sponda forse orientale del Giordano e Gesรน รจ battezzato da Giovanni. In quel momento egli vive unโesperienza intima che si riverbera in unโepifania pubblica. Si squarciano i cieli e lo Spirito di Dio sotto il simbolo della colomba si rivela agli spettatori della scena. Questo uccello, tra lโaltro, era anche il simbolo di Israele (Salmo 68,14; 74,19; Osea 7,11): rappresenta, allora, la nuova comunitร fedele che sta per radunarsi attorno al Messia.
Ogni vocazione, come abbiamo spesso ripetuto nelle nostre analisi delle varie chiamate, รจ legata a una voce. E qui, sulle rive del fiume, davanti a Giovanni e alla folla accorsa, รจ una voce dal cielo che proclama: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป (Matteo 3,17). Lโatto rituale di purificazione, che il Battista amministrava agli Ebrei, si trasforma nellโinvestitura solenne messianica di Gesรน davanti a tutto Israele. Da quel momento si apre il cammino del Figlio che ยซsarร innalzato da terra, per attirare tutti a sรฉยป (Giovanni 12,32). Ed egli potrร affermare: ยซChi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato… Io sono venuto non per condannare il mondo, ma per salvare il mondoยป (12,44-45.47).
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