card. Gianfranco Ravasi – Una coppia di sposi molto cara a san Paolo

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Lโ€™apostolo incontra i coniugi a Corinto e viene accolto nella loro casa, dove lavorano insieme, fabbricando tende. In questa abitazione si riunisce lโ€™intera comunitร  cristiana.

Questa volta faremo salire sulla ribalta dei vari personaggi femminili presentati da Luca sia nel suo Vangelo, sia negli Atti degli Apostoli una coppia di sposi particolarmente cara a san Paolo. Essi โ€“ come vedremo โ€“ appaiono a piรน riprese e con affetto nellโ€™epistolario paolino (Romani 16,3-5; 1Corinzi 16,19; 2Timoteo 4,19) e sono al centro di una pagina degli Atti degli Apostoli (c. 18). A entrambi riserveremo ora un ritratto a dittico, a testimonianza anche del rilievo che ha la famiglia nellโ€™annuncio della fede cristiana. Il marito portava un nome latino, Aquila, grecizzato in Akylas, ma era un ebreo nativo del Ponto (regione dellโ€™attuale Turchia).

Da quel territorio era emigrato a Roma ove si era sposato con Prisca, chiamata col diminutivo di Priscilla, nome anchโ€™esso romano (si pensi alla mirabile catacomba romana di Priscilla sulla via Salaria). Quando lโ€™imperatore Claudio (41-54 d.C.) espulse da Roma con un editto (49 d.C.) i giudei ivi residenti ยซche si agitano per istigazione di un certo Crestoยป, cioรจ Cristo, come scrive lo storico romano Svetonio, anche i due, che si erano convertiti al cristianesimo, dovettero lasciare la capitale e rifugiarsi a Corinto in Grecia. Qui incontrarono Paolo e, come scrive Luca, ยซpoichรฉ erano del medesimo mestiere, Paolo si stabilรฌ nella loro casa e lavorava con loro: erano, infatti, di mestiere fabbricanti di tendeยป (18,3), destinate probabilmente a uso militare.

Questa amicizia con lโ€™apostolo continuรฒ anche quando egli si trasferรฌ a Efeso, nellโ€™attuale Turchia costiera: essi lo seguirono e lo aiutarono nellโ€™attivitร  missionaria, dedicandosi ยซcon maggiore accuratezzaยป alla formazione cristiana di un convertito di nome Apollo, che sarebbe poi diventato un acclamato predicatore cristiano (18,26). Essi erano ancora con Paolo quando egli scrisse da Efeso la Prima Lettera ai Corinzi. Infatti, in finale a quel testo si legge: ยซVi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con la comunitร  che si raduna nella loro casaยป (16,19). รˆ suggestiva la menzione della loro casa nella quale i cristiani si incontravano per ascoltare la Parola di Dio e per celebrare lโ€™Eucaristia, trasformando cosรฌ quellโ€™appartamento in una โ€œchiesa domesticaโ€, come accadeva nei primi anni del cristianesimo.

Cessato il divieto di Claudio, Aquila e Priscilla ritornarono a Roma e, allora, Paolo โ€“ scrivendo da Corinto ai cristiani della capitale la famosa Lettera che รจ anche il suo capolavoro teologico โ€“ non esita a ricordare i suoi amici, tessendo una lode e un ringraziamento per il loro amore nei suoi confronti, un amore che gli aveva salvato la vita durante un tumulto scoppiato a Efeso, quando vivevano ancora insieme: ยซSalutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesรน: per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese nel mondo pagano. Salutate anche la comunitร  che si raduna nella loro casaยป (Romani 16,3-5).

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Scrivendo per la seconda volta al discepolo e collaboratore Timoteo, Paolo non esiterร  a menzionare ancora questi sposi: ยซSaluta Prisca e Aquila ยป (2Timoteo 4,19). Essi sono ancora oggi per le nostre coppie un vero modello di coniugi cristiani impegnati a testimoniare il Vangelo con la semplicitร  della loro vita e del loro lavoro, lโ€™intensitร  del loro amore e con lโ€™annuncio della parola di Cristo.

Fonte: Famiglia Cristiana

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