card. Gianfranco Ravasi – Il giardino del mondo e il suo Artefice

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ยซDio creรฒ il mondo come un giardino rigoglioso, fitto di alberi, pullulante di sorgenti, costellato di prati e di fiori. Lร ; aveva deposto gli uomini e le donne ammonendoli: โ€œA ogni cattiveria che commetterete io lascerรฒ cadere un granello di sabbia in questa immensa oasi del mondoโ€. Ma gli uomini e le donne, indifferenti e frivoli, si dissero: โ€œChe cosโ€™รจ mai un grano di sabbia in una cosรฌ immensa distesa di verde?โ€. E si misero a vivere in modo fatuo e vano, perpetrando allegramente piccole e grandi ingiustizie. Essi non sโ€™accorgevano che, a ogni loro colpa, il Creatore continuava a calare sul mondo i granelli aridi della sabbia. Nacquero, cosรฌ, i deserti che di anno in anno si allargano stringendo in una morsa mortale il giardino della Terra, tra lโ€™indifferenza dei suoi abitanti.

E il Signore continua a ripetere: โ€œMa perchรฉ mai le mie creature predilette si ostinano a rovinare la mia creazione trasformandola in un immenso deserto?โ€ยป. Abbiamo iniziato questa nuova tappa della nostra rubrica biblica, mentre si avvia con la prima domenica dโ€™Avvento lโ€™anno liturgico cristiano, dando voce a un mondo che spesso consideriamo estraneo se non pericoloso. Lโ€™apologo che abbiamo citato proviene, infatti, dalla religiositร  musulmana ed esprime in modo folgorante unโ€™esperienza che stiamo tutti vivendo come attori e spettatori e che, perciรฒ, attraversa anche tutte le religioni. Si usa parlare in modo piรน freddo e tecnico di ยซecologia integraleยป, una situazione in cui natura e umanitร  sono coinvolte e intrecciate tra loro, correndo verso un futuro ignoto e striato di paure. รˆ ciรฒ che โ€“ come tutti sanno โ€“ ha ribadito il recente Sinodo dei vescovi sullโ€™Amazzonia e che aveva proposto con forza papa Francesco con la sua ormai famosa enciclica che si intitola con le prime parole del Cantico delle creature di san Francesco, ossia ยซLaudato siโ€™, miโ€™ Signoreยป. Era il 24 maggio 2015 quando questo documento fu pubblicato: da allora lโ€™attenzione alla ยซcura della casa comuneยป, per usare il sottotitolo della stessa enciclica, รจ cresciuta in molti strati della popolazione, soprattutto giovanile. Ma lโ€™indifferenza e lโ€™egoismo, denunciati nella parabola araba sopra citata, non si sono incrinati piรน di tanto, se pensiamo al degrado ambientale che continua a propagarsi in mille forme e al disprezzo o alla miopia da parte di una certa politica che archivia la questione per la pressione di interessi economici nazionali e settoriali. Noi, per un intero anno, faremo scorrere davanti ai lettori una serie di scene diverse, attingendole alla Bibbia che in tante sue pagine ci lancia un messaggio che giร  san Giovanni Paolo II (citato anche da papa Francesco) aveva cosรฌ sintetizzato: ยซDio ha scritto un libro stupendo le cui lettere sono la moltitudine delle creature presenti nellโ€™universoยป.

Il motto biblico che vorremmo idealmente porre come intestazione di tutto il nostro futuro itinerario รจ, allora, quello del Libro della Sapienza, uno scritto anticotestamentario greco composto alle soglie del cristianesimo (forse nellโ€™anno 30 a.C.): ยซDalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce il loro Arteficeยป, cioรจ Dio creatore (13,5). La nostra, perciรฒ, sarร  unโ€™ecologia intrecciata con la teologia.

Fonte: Famiglia Cristiana

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