Breve catechesi sulla Messa

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La Messa รจ il centro della vita cristiana. Per questo รจ importante che tutti partecipino alla Messa, in modo attivo e consapevole. Con la Messa Dio santifica il mondo in Cristo e con la Messa gli uomini adorano Dio per mezzo di Gesรน. La Messa poi commemora i misteri della redenzione e li rende presenti.

Gli ortodossi dicono che la messa ci porta in paradiso! In effetti nella Messa celebriamo il sacrificio di Gesรน insieme a tutta la Chiesa: il tempo e lo spazio non esistono piรน e noi siamo uniti a tutti coloro che ci hanno preceduto in questa vita e a coloro che distano da noi chilometri e chilometri. Questo รจ il miracolo della Messa: rende i cristiani un unico corpo, il corpo di Cristo.

Vediamo adesso quali gesti si compiono nella Messa: ognuno di loro ha un significato preciso e serve per insegnarci qualcosa sul Signore e su come lo si prega.

RITI INTRODUTTIVI

Sono quelli che precedono la liturgia della Parola. Hanno uno scopo preciso: quello di aiutare i fedeli a formare una comunitร , da gruppo disperso che erano quando sono entrati in chiesa, e ad ascoltare con fede la Parola e a celebrare degnamente lโ€™Eucarestia.

Per questo si sta in piedi. Si deve essere vigilanti, attenti, pronti a mettersi in cammino.

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  1. INGRESSO DEL SACERDOTE E DEI MINISTRANTI: Si fa la processione fino allโ€™altare. Si porta il libro dei Vangeli. Inoltre ci possono essere: il turiferario con lโ€™incenso, il crucifero e i ceriferi. La processione simboleggia il cammino che la Chiesa pellegrina compie verso la Gerusalemme del cielo. Questo รจ ancora piรน evidente se nella processione si porta la croce (= Gesรน redentore) e il libro dei Vangeli (= Gesรน maestro).
  2. CANTO DI INGRESSO: Serve per dare inizio alla celebrazione e per far comprendere ai fedeli qual รจ il senso del tempo liturgico o della festa che si sta per celebrare. Esso accompagna la processione, quindi finisce insieme ad essa. Sul foglietto troviamo la dicitura โ€œantifona dโ€™ingressoโ€: รจ appunto questo canto. Bisognerebbe sempre fare un canto di ingresso perchรฉ cosรฌ richiede il messale. Se la gente รจ poca o proprio non canta bisogna recitare lโ€™antifona del messale, quella e non unโ€™altra, perchรฉ essa serve per introdurre proprio a quella specifica
  3. VENERAZIONE DELLโ€™ALTARE: Il sacerdote e i ministranti, giunti allโ€™altare, si inchinano davanti ad esso, lo baciano, ed eventualmente lo incensano. Lโ€™inchino allโ€™altare simboleggia lโ€™adorazione di Gesรน perchรฉ sullโ€™altare si svolge il sacrificio eucaristico. Se nel presbiterio cโ€™รจ il tabernacolo, il sacerdote e i ministranti si genuflettono davanti ad esso in adorazione di Gesรน presente nellโ€™eucarestia. Il bacio allโ€™altare รจ un altro segno di venerazione compiuto dal sacerdote. Se lโ€™inchino indica il rispetto, la riconoscenza, il bacio rappresenta lโ€™amore verso Gesรน. Il sacerdote che bacia lโ€™altare rappresenta lโ€™assemblea, la Chiesa. รˆ il bacio che la sposa di Cristo, la Chiesa, offre al suo Signore. Lโ€™incensazione dellโ€™altare simboleggia i sacrifici e le preghiere dei fedeli a Dio, รจ segno di onore, ma anche di purificazione. (Quando viene dedicata una chiesa, lโ€™altare viene cosparso con il crisma perchรฉ possa diventare simbolo di Cristo. Eโ€™ un gesto compiuto dal Vescovo, che prima versa il crisma al centro, poi ai quattro angoli e poi unge tutto il piano. Infine lโ€™altare viene incensato, dopo di lui i fedeli e le pareti della chiesa.) Se si incensa lโ€™altare, dopo si incensa anche la croce, per il loro stretto legame simbolico.
  4. SEGNO DI CROCE: Eโ€™ lโ€™inizio di ogni azione del cristiano: ci ricorda il sacrificio glorioso di Cristo, รจ un atto di fede nella Trinitร . Ci consente quindi di metterci alla presenza di Dio. Inoltre ci ricorda il Battesimo. Il popolo risponde โ€œAmenโ€. Significa contemporaneamente โ€œcosรฌ รจโ€ e โ€œcosรฌ siaโ€.
  5. SALUTO: Non si tratta di un saluto qualsiasi, sono formule prese dalla Bibbia. Le formule sono diverse. Ce ne sono sette. Le principali sono: โ€œIl Signore sia con voi. E con il tuo spirito.โ€ Eโ€™ in uso anche nelle liturgie ortodosse e protestanti. Ha quindi un significato ecumenico. Se cโ€™รจ il Vescovo, dice: โ€œLa pace sia con voiโ€. Sono le parole dette da Gesรน agli apostoli nel cenacolo. (Lc.24,36) Quando saluta il sacerdote allarga le braccia: abbraccia tutta la comunitร .
  6. ATTO PENITENZIALE: Eโ€™ un momento presente fin dai tempi piรน antichi nella messa. Allora il sacerdote si prostrava in silenzio ai piedi dellโ€™altare. Questo uso รจ rimasto ancora oggi quando si celebra la passione del Signore, il venerdรฌ santo. Serve a rendere degna lโ€™assemblea di accostarsi a ricevere il corpo e il sangue del Signore. Si compone di quattro parti: invito da parte del sacerdote a riconoscere i propri peccati; pausa di silenzio che serve a fare un piccolo esame di coscienza; domanda di perdono con la recita del โ€œConfessoโ€. Ci si batte il petto: รจ il gesto che ha compiuto il pubblicano della parabola (Lc. 18,13), ma anche coloro che lasciarono il Calvario dopo aver assistito alla crocifissione di Gesรน (Lc. 23,48) Al posto del โ€œConfessoโ€ si possono recitare o cantare altri formulari, come il โ€œSignore pietร โ€. Si conclude con lโ€™assoluzione, recitata dal sacerdote. In realtร  questโ€™ultima รจ una preghiera con cui si chiede a Dio di perdonare i nostri peccati e condurci alla vita eterna: non รจ quindi una particolare forma del sacramento della penitenza nรฉ lo sostituisce. Ottiene ai fedeli la remissione dei peccati veniali. Chi รจ consapevole di aver commesso peccati gravi deve accostarsi alla comunione solo dopo essersi confessato. (ASPERSIONE: Puรฒ sostituire lโ€™atto penitenziale. Ha luogo allโ€™inizio della messa, si puรฒ fare anche tutte le domeniche, ma specialmente nel tempo di Pasqua. Si colloca subito dopo il saluto iniziale. Ha un significato battesimale e pasquale.)
  7. GLORIA A DIO: Questa preghiera dร  solennitร  alle domeniche e alle feste. Eโ€™ un inno di glorificazione e di supplica. Eโ€™ molto antica: esisteva giร  nel IV secolo. Non si dice in tempo di Avvento e di Quaresima.
  8. COLLETTA: Eโ€™ lโ€™elemento conclusivo dei riti introduttivi. Eโ€™ formata dallโ€™invito alla preghiera da parte del sacerdote (โ€œPreghiamoโ€), da un pausa di silenzio che serve a ciascuno per formulare nel suo cuore una preghiera personale, dalla preghiera del sacerdote. Il nome โ€œcollettaโ€ significa โ€œraccoltaโ€: il sacerdote riassume e conclude con la preghiera pubblica tutte le varie intenzioni formulate privatamente dai fedeli nella pausa di silenzio. La colletta ha lo scopo di esprimere il carattere della celebrazione in corso. La sua intonazione corrisponde quindi alla celebrazione di quella messa. Anche la colletta รจ un rito introduttivo e quindi vuole preparare lโ€™assemblea alla celebrazione. Ci sono in tutto ben 207 preghiere di colletta! Il sacerdote la recita con le mani distese: รจ lโ€™atteggiamento dellโ€™orante.

LA LITURGIA DELLA PAROLA.

Lโ€™uso di leggere la Scrittura nelle assemblee liturgiche cristiane risale ai primi tempi della Chiesa. Si ricollega alle adunanze ebraiche nella sinagoga (Lc. 4,16-30). Le letture vengono proclamate, cioรจ annunciate, dallโ€™ambone, un luogo distinto dallโ€™altare e particolarmente adatto a tale scopo. La liturgia della parola รจ il prototipo, cioรจ il modello, di ogni catechesi.

Lโ€™anno liturgico.

Lโ€™anno liturgico รจ diviso in cinque โ€œtempiโ€ (= periodi) per i quali sono previste letture che preparano i fedeli a comprendere meglio quel determinato momento liturgico. La Chiesa infatti nel corso dellโ€™anno celebra tutto il mistero della vita di Gesรน, dallโ€™Incarnazione alla Pentecoste, nellโ€™attesa del suo glorioso ritorno. Ogni tempo ha un suo colore nei paramenti. Si comincia con il tempo di Avvento (viola), poi quello di Natale (bianco) che dura fino al Battesimo di Gesรน. Poi cโ€™รจ il tempo ordinario (verde) fino al mercoledรฌ delle ceneri con il quale inizia la Quaresima (viola). Comincia poi la settimana santa che culmina nella celebrazione del triduo pasquale (giovedรฌ: messa della cena del Signore; venerdรฌ: celebrazione della passione Signore, sabato notte: grande veglia pasquale). Tra Pasqua e Pentecoste cโ€™รจ il tempo di Pasqua e poi di nuovo il tempo ordinario fino allโ€™Avvento successivo.

Le โ€œlezioniโ€.

Il lezionario รจ la raccolta di tutte le letture (lezioni) dellโ€™anno. I lezionari sono cinque: domenicale e festivo, feriale, dei santi, delle messe rituali, delle messe votive e ad diversa.

Il lezionario domenicale e festivo contiene le letture delle domeniche, delle solennitร , del giovedรฌ e del venerdรฌ santo. Le letture della domenica sono tre e si ripetono ogni tre anni (anno A, B, C): questo dร  la possibilitร  ai fedeli di ascoltare nei tre anni i passi principali della Scrittura.

Le letture dei giorni feriali sono due (tranne il mercoledรฌ delle ceneri che sono tre). Il Vangelo si ripete ogni anno mentre la prima lettura si alterna su due cicli (anni pari e anni dispari) nel tempo ordinario ed รจ sempre uguale nei tempi forti (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua).

Solitamente la prima lettura รจ tratta dallโ€™Antico Testamento (tranne nel tempo di Pasqua) e la seconda dal Nuovo.

Le letture sono intercalate da canti: il salmo responsoriale e lโ€™acclamazione al Vangelo. In certe celebrazioni cโ€™รจ anche la sequenza.

Lโ€™alleluia era in origine un salmo che aveva come ritornello lโ€™acclamazione โ€œalleluiaโ€, poi si รจ ridotto ad un solo versetto. In Quaresima รจ sostituito da unโ€™altra acclamazione.

La sequenza precede lโ€™alleluia. Sono quattro, quella pasquale nella settimana da Pasqua alla domenica in Albis, quella di Pentecoste, del Corpus Domini, dellโ€™Addolorata (15 settembre)La loro recita รจ facoltativa tranne nei giorni di Pasqua e Pentecoste che รจ obbligatoria.

Il Vangelo.

Il libro dei Vangeli puรฒ essere portato in processione giร  allโ€™inizio della messa e poi posto sullโ€™altare come sul suo trono. Prima della proclamazione del Vangelo viene portato solennemente dallโ€™altare allโ€™ambone. Puรฒ essere preceduto dal turiferario e da due ceriferi che staranno al suo fianco durante tutta la proclamazione. Viene deposto sullโ€™ambone e incensato. Al termine della lettura viene baciato in segno di venerazione e di amore a Cristo e alla sua parola. Il sacerdote prima di leggere il Vangelo recita una speciale preghiera di purificazione (โ€œPurifica Signoreโ€ฆโ€)perchรฉ il Vangelo deve essere annunciato degnamente. Traccia poi dei piccoli segni di croce sul Vangelo (la sorgente dellโ€™efficacia della proclamazione del Vangelo รจ Gesรน) e poi sulla fronte, sulle labbra e sul cuore (= difendere la Parola di Dio a fronte alta, annunciarla con le labbra, custodirla nel cuore).

Il Vangelo si ascolta in piedi, in segno di venerazione.

A proclamazione ultimata il sacerdote recita una preghiera privata sulla remissione dei peccati che consegue lโ€™ascolto (โ€œIl Vangelo che abbiamo ascoltatoโ€ฆโ€)

Lโ€™omelia รจ la spiegazione delle lezioni bibliche o di un altro testo del rito della messa. Ha un carattere pastorale, cioรจ deve servire allโ€™educazione dei fedeli, interpretando il messaggio biblico e liturgico e traducendolo in un linguaggio attuale, rendendolo applicabile alle circostanze di vita concreta dellโ€™assemblea cristiana.

La professione di fede si ha nelle domeniche e nelle solennitร  (simbolo = segno di riconoscimento). Ha lo scopo di suscitare nellโ€™assemblea una risposta a quanto ha ascoltato nelle letture e un ripasso delle regole della fede. Eโ€™ una formula battesimale: ci ricorda la nostra appartenenza a Dio e la nostra funzione sacerdotale prima di celebrare il sacrificio eucaristico.

Si recita in piedi per esprimere lโ€™ardore e la fermezza della propria fede.

La preghiera dei fedeli o universale. Eโ€™ iniziata e conclusa dal sacerdote, ma รจ affidata a tutti i battezzati.

LA LITURGIA EUCARISTICA

Riti di presentazione dei doni.

  1. PRESENTAZIONE DEI DONI. Si portano allโ€™altare pane, vino e acqua. Si puรฒ fare una piccola processione dei fedeli oppure il compito puรฒ essere assolto dai chierici dai tavolini allโ€™altare.
  2. Va fatta dopo la preghiera dei fedeli e si deve concludere entro la preghiera sulle offerte.
  3. CANTO DI OFFERTORIO: serve ad accompagnare la processione offertoriale. Se non cโ€™รจ la processione si puรฒ
  4. PREPARAZIONE DELLโ€™ALTARE: vi si pone sopra il corporale, il purificatoio, il messale, il calice. Nella liturgia del Venerdรฌ Santo il rito della preparazione dellโ€™altare รจ rimasto come in antico: lโ€™altare รจ del tutto spoglio. Viene ricoperto solo al momento della mensa con la tovaglia. Poichรฉ anticamente era ricoperto da piรน tovaglie, quella superiore, piรน piccola, venne chiamata โ€œcorporaleโ€ perchรฉ su di essa veniva appoggiato il corpo di Gesรน.
  5. BENEDIZIONI PER IL PANE E IL VINO. Il sacerdote ringrazia Dio creatore per i doni che ci fa del pane e del vino, che tramite la consacrazione diventeranno il corpo e il sangue del
  6. PREPARAZIONE DEL CALICE: assieme al vino il sacerdote versa nel calice anche qualche goccia dโ€™acqua. Significa tre cose: la nostra unione con Dio, lโ€™unione in Cristo delle due nature, umana e divina, e ricorda che sulla croce dal costato di Gesรน sono usciti sangue e .
  7. PREGHIERA PRIVATA DEL SACERDOTE โ€œUmili e pentitiโ€ฆโ€La recita inchinato: contiene lโ€™idea dellโ€™atteggiamento interiore della Chiesa che offre pane e vino e lโ€™idea del sacrificio che sta per essere compiuto. Poi si lava le mani: anche questo ha valore simbolico. Bisogna essere puri per compiere il sacrificio. Accompagna il gesto con la preghiera โ€œLavamiโ€ฆโ€
  8. ORAZIONE SULLE OFFERTE. Conclude il rituale della preparazione dei doni.

Questa parte della celebrazione coinvolge fedeli e ministri: i fedeli partecipano con la processione offertoriale, con il canto, con le risposte. Nella prima parte stanno seduti poi allโ€™orazione si alzano per significare la piena adesione allโ€™invito che il sacerdote ha loro rivolto.

Preghiera eucaristica.

Eโ€™ una preghiera di azione di grazie e di santificazione. Serve perchรฉ la Chiesa si unisca a Cristo nella glorificazione di Dio e nellโ€™offrire il sacrificio. Spetta solo al sacerdote recitarla. Non รจ solo una preghiera: รจ anche unโ€™azione perchรฉ grazie allo Spirito Santo essa ricrea il sacrificio pasquale di Gesรน.

Ci sono diverse preghiere eucaristiche. La piรน antica รจ il Canone Romano, lโ€™unica fino al 1968, quando la Chiesa ha approvato altre preghiere eucaristiche. In seguito se ne sono aggiunte altre. Oggi disponiamo di cinque preghiere eucaristiche, contrassegnate con un numero (la prima รจ il canone romano), di due preghiere chiamate โ€œdella riconciliazioneโ€ e di altre tre per le messe con i bambini, che hanno un linguaggio piรน facile e numerose acclamazioni che consentono una maggiore partecipazione dellโ€™assemblea durante la preghiera.

La preghiera eucaristica si compone di diverse parti:

  1. Eโ€™ unโ€™azione di grazie. Cioรจ insieme a Gesรน si ringrazia Dio per lโ€™opera di salvezza che ha compiuto in passato e ripete ora. I prefazi iniziano sempre allo stesso modo: il sacerdote invita i fedeli a ringraziare Dio (โ€œIl Signore sia con voiโ€ฆIn alto i nostri cuoriโ€ฆRendiamo grazie a Dioโ€) poi prosegue in modo diverso ( i prefazi sono 108) indicando i motivi per cui si rende grazie e conclude, sempre allo stesso modo, ricordando i cori angelici a cui la Chiesa si associa nel rendere grazie.
  2. SANTO-BENEDETTO. Eโ€™ lโ€™acclamazione con cui lโ€™assemblea si unisce alla preghiera
  3. Il sacerdote poi, tenendo le mani distese sulle offerte, pronuncia lโ€™EPICLESI, cioรจ lโ€™invocazione allo Spirito Santo perchรฉ trasformi il pane e il vino dellโ€™offerta nel corpo e sangue del Signore. I chierici suonano i campanelli: avvertono cosรฌ lโ€™assemblea che sta per compiersi il miracolo della trasformazione del pane e del vino nel corpo di Gesรน.
  4. Segue il RACCONTO DELLโ€™ISTITUZIONE. Esso รจ un memoriale, cioรจ non รจ solo un ricordo dei gesti e delle parole compiuti da Gesรน nellโ€™ultima cena, ma รจ il compimento dello stesso sacrificio qui e ora. Durante il racconto dellโ€™istituzione il sacerdote alza il corpo e il calice del Signore per offrirli allโ€™adorazione dei fedeli. Lโ€™assemblea invitata dal sacerdote (โ€œMistero della fede!โ€), interviene per acclamare e adorare ciรฒ che si รจ compiuto in lei: la presenza di Gesรน e dellโ€™opera di salvezza che il Padre ha compiuto in
  5. Segue lโ€™ANAMNESI, parola greca che vuol dire fare memoria. In fatti comincia con le parole: โ€œCelebrando il memorialeโ€. Il memoriale รจ una memoria vivente, nella quale ciรฒ che si ricorda si rende anche presente. Si rendono presenti pwer noi i misteri della nostra salvezza: la morte, la risurrezione e lโ€™ascensione al cielo di Gesรน. Ci uniamo allโ€™attesa della Sposa per il ritorno del Signore. Ma la memoria diventa offerta. La nostra assemblea entra nellโ€™offerta eterna che Gesรน fa di se stesso al Padre per la salvezza del
  6. Segue una SECONDA EPICLESI. Questa volta lo Spirito Santo viene invocato nellโ€™assemblea. Chiediamo che si rinnovi la Pentecoste. Il primo e principale effetto della venuta dello Spirito รจ lโ€™unitร  nella caritร .
  7. Segue lโ€™OFFERTA DEI FEDELI. Ora che siamo uniti nella caritร , possiamo offrire la nostra vita assieme a quella di Gesรน: โ€œUn sacrificio perenneโ€, โ€œunโ€™offerta viva in Cristoโ€. Tutta la nostra vita, nei suoi gesti quotidiani, viene
  8. Si prega poi per il mondo intero e per tutta la Chiesa: nessuna Messa รจ un atto privato, ma ottiene dal Padre lโ€™energia per la salvezza di tutti gli uomini. Si prega poi per i vivi e per i
  9. La preghiera eucaristica si conclude con una DOSSOLOGIA, cioรจ una formula di glorificazione, che si riferisce a Gesรน: โ€œper Cristo, con Cristo e in Cristoโ€ฆโ€ Durante questa formula vengono elevati il corpo e il sangue del Signore per presentarli al Padre e offrirli come vittima immacolata. Lโ€™assemblea conclude con un solenne โ€œAmenโ€, che dovrebbe essere sempre cantato, che esprime la volontร  di accogliere il mistero che รจ stato celebrato e la partecipazione del popolo cristiano, che รจ un popolo sacerdotale, allโ€™offerta di Gesรน e della

Riti di comunione.

  1. Cominciano con la recita del PADRE NOSTRO da parte di tutta lโ€™assemblea, meglio se
  2. Il sacerdote poi pronuncia lโ€™EMBOLISMO (โ€œLiberaci, Signoreโ€ฆโ€), una preghiera che sviluppa lโ€™ultima domanda del Padre
  3. DOSSOLOGIA โ€œTuo รจ il regnoโ€ฆโ€ meglio se
  4. RITO DELLA PACE. Comincia con una preghiera per la pace detta dal sacerdote a nome di tutta lโ€™assemblea, prosegue con lโ€™annuncio della pace e lo scambio del segno di pace. Anticamente questo segno partiva dallโ€™altare: il sacerdote baciava lโ€™altare e da lui riceveva la pace, che poi passava ai ministri i quali la portavano allโ€™assemblea. Per questo i chierici dopo aver scambiato la pace con il sacerdote scendono dallโ€™altare e la portano allโ€™assemblea. Eโ€™ un gesto molto importante: va fatto bene.
  5. FRAZIONE DEL PANE. Eโ€™ importante per il suo significato simbolico: lโ€™unico pane diviso tra molti รจ segno della unitร  di coloro che lo riceveranno.
  6. IMMISTIONE: il sacerdote dopo aver spezzato lโ€™ostia ne mette una piccola parte nel calice col sangue. Sta a significare lโ€™unitร  del corpo e sangue di Gesรน.
  7. AGNELLO DI DIO: originariamente accompagnava il rito della frazione del pane e, finchรจ essa non era ultimata, si ripeteva lโ€™invocazione.
  8. PAUSA DI SILENZIO. Preghiera privata di preparazione alla comunione
  9. OSTENSIONE DEL PANE EUCARISTICO: il sacerdote mostra il pane eucaristico ai fedeli e li invita a partecipare alla comunione. โ€œBeati gli invitatiโ€ฆโ€
  10. ATTO DI UMLTAโ€™ Insieme sacerdote e fedeli pronunciano lโ€™atto di umiltร  e fiducia nel Signore, ispirato alle parole del centurione di Cafarnao (Mt. 8,8).
  11. Il sacerdote e i fedeli si comunicano. I fedeli si accostano con la processione: รจ segno della Chiesa pellegrina che grazie alla forza ricevuta nella comunione raggiunge la sua meta. Il canto accompagna la processione e ha la funzione di esprimere lโ€™unione spirituale e la gioia di quanti si comunicano. Se non si fa il canto, bisogna recitare lโ€™antifona di comunione.
  12. PURIFICAZIONE DEI VASI SACRI. Il sacerdote che la compie recita in segreto una
  13. SILENZIO E CANTO DI RINGRAZIAMENTO. Il canto deve essere assembleare e deve esprimere sentimenti di lode e di ringrziamento.
  14. ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE. Con essa il sacerdote chiede i frutti della comunione eucaristica.

RITI DI CONCLUSIONE

  1. Avvisi.
  2. SALUTO E BENEDIZIONE Il saluto finale riprende quello iniziale. La benedizione del sacerdote augura che la Trinitร  si compiaccia dei suoi fedeli e li arricchisca con i suoi doni. Il popolo risponde โ€œAmenโ€: aderisce alla preghiera del sacerdote ed esprime la fede nellโ€™onnipotenza di Dio, la certezza che egli esaudirร  questa preghiera. Nel farlo compie il segno della croce. Se cโ€™รจ il vescovo la formula di benedizione รจ diversa: โ€œSia benedetto il nome del Signoreโ€ฆIl nostro aiuto รจ nel nome del Signoreโ€ฆโ€
  3. Il sacerdote pronuncia la formula โ€œLa Messa รจ finitaโ€ฆโ€ Poi bacia lโ€™altare, si inchina davanti ad esso insieme ai ministri e lโ€™assemblea si scioglie.

Per saperne di piรน: Institutio generalis del messale romano.

SIMBOLI PIUโ€™ FREQUENTI SUI PARAMENTI:

PESCE: Deriva dalla parola greca che significa pesce โ€œIXOYCโ€ (ICHTHYS). Le lettere da cui รจ composta sono le iniziali dellโ€™espressione โ€œGesรน Cristo Figlio di Dio Salvatoreโ€. Per questo motivo fin dai primi secoli il pesce veniva usato dai cristiani per simboleggiare Gesรน.

AGNELLO: รจ Gesรน, che il profeta Isaia ha paragonato ad un โ€œagnello condotto al macelloโ€. Nellโ€™Esodo, quando gli ebrei dovevano partire dallโ€™Egitto la notte di Pasqua avevano sacrificato un agnello, contrassegnando con il suo sangue gli stipiti delle loro porte. Grazie al sangue dellโ€™agnello, lโ€™angelo sterminatore non aveva colpito le famiglie degli ebrei e aveva salvato i loro primogeniti dalla morte. Gesรน salva i cristiani dalla morte eterna del peccato.

PALMA: nellโ€™antichitร  i vincitori delle gare sportive ricevevano in premio un ramo di palma. Rappresenta quindi il premio, la vittoria. I martiri vengono sempre rappresentati con la palma in mano perchรฉ hanno ricevuto il premio della vita eterna.

ANCORA: rappresenta Cristo fondamento della speranza dei cristiani, ancora di salvezza.

CRISMON: รจ un simbolo formato dalla sovrapposizione delle prime due lettere greche della parola Cristo (X, chi, e P, ro).

ALFA E OMEGA: sono la prima e lโ€™ultima lettera dellโ€™alfabeto greco. Rappresentano Gesรน, inizio e fine della storia.

SPIGA: rappresenta il corpo di Cristo, la Chiesa. In unโ€™unica spiga stanno tanti chicchi, come i cristiani pur essendo molti formano un corpo solo.

Fonte – Santa Maria Maddalena

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