BOSE: Meditazione di Natale – 4 gennaio 2016

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Gv 1,9-14 (Lezionario feriale di Bose)
9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo รจ stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti perรฒ lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
nรฉ da volere di carne
nรฉ da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di veritร .

Riascoltiamo la parte centrale del prologo del quarto vangelo, proclamato per intero nella messa del giorno di Natale e di nuovo ieri. Non dovremmo mai stancarci di approfondire questo brano riassuntivo e dossologico, glorioso, che ci comunica altrimenti lโ€™unico Vangelo dellโ€™incarnazione: un uomo come Gesรน solo Dio ce lo poteva dare. รˆ una pagina teologicamente molto densa, รจ la sintesi ultima: se Gesรน ha narrato in modo definitivo Dio (exeghรฉsato: Gv 1,18), Giovanni ha narrato in modo definitivo Gesรน nel prologo.

Dโ€™altra parte, si rimane colpiti dalla luminosa semplicitร  con cui lโ€™evangelista ha compreso lโ€™inesauribile mistero del Dio-uomo. Tutto รจ contenuto in quella sintesi nella sintesi su cui sfocia il testo liturgico: โ€œLa Parola si รจ fatta carne e ha posto la sua tenda, รจ venuta ad abitare tra di noiโ€. โ€œLa Parola si รจ fatta carneโ€: se sapessimo ciรฒ che diciamo, sobbalzeremmo! Comโ€™รจ possibile che la Parola eterna di Dio, Parola che รจ Dio, Parola per mezzo della quale tutto รจ stato creato ed esiste, diventi sรกrx, carne fragile, debole, cioรจ un figlio, un uomo che va verso la morte?

[ads2]Follia, diremmo. Vero, ma follia voluta da Dio, libera sua scelta di svuotarsi. E perchรฉ? Per uscire da sรฉ ed entrare in relazione con noi. E per quale motivo? Per amore, che nel prologo risuona nelle parole โ€œvita, luce, graziaโ€, anzi โ€œgrazia su graziaโ€, โ€œamore su amoreโ€. Se Dio scende dai cieli sulla terra diventando in Gesรน uno di noi, รจ proprio per il suo desiderio di donarsi a noi.

Ecco allora lโ€™altra ottica da cui leggere il prologo, quella di noi umani: โ€œโ€ฆ e ha posto la sua tenda tra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloriaโ€. รˆ il punto di arrivo di varie espressioni disseminate nel prologo: โ€œNella Parola era la vita, la vita luce degli umani โ€ฆ veniva nel mondo la luce vera che illumina ogni umanoโ€.

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Tutto luminoso? No, nessuna illusione, ci sono le tenebre che vorrebbero soffocare la luce, eppure non possono sopraffarla. รˆ stato cosรฌ per Gesรน, venuto tra i suoi senza essere compreso, fino alla morte di croce: โ€œil mondo non lโ€™ha riconosciuto โ€ฆ i suoi non lโ€™hanno accoltoโ€. Siamo onesti: quante volte le nostre tenebre soffocano la luce di Cristo, soprattutto con quella cattiveria o ignoranza che vorrebbe spegnere la luce in chi ci รจ accantoโ€ฆ Dobbiamo dunque oscurarci, disperare? No, ma solo accogliere il Vangelo, piรน forte, piรน luminoso, piรน vita di ogni morte: โ€œA quanti hanno accolto la Parola fatta carne, ha dato potere di diventare figli di Dio โ€ฆ Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo accolto grazia su graziaโ€.

Ha scritto un โ€œpoeta maledettoโ€: โ€œDa qualche parte cโ€™รจ luce. Forse non sarร  una gran luce, ma la vince sulle tenebre โ€ฆ Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta. E piรน impari a farlo di frequente, piรน luce ci sarร โ€.

Sรฌ, tutti gli umani cercano luce, vita, amore: nelle forme piรน diverse e anche contorte non cercano altro! Noi cristiani, umani come tutti, dovremmo fare una sola cosa: cogliere la luce, la vita, lโ€™amore, la bellezza nel Vangelo che รจ lโ€™uomo Gesรน, Parola fatta carne, e nella sua umanitร  accogliere e donare il racconto ultimo di Dio. Accogliere e donare la luce, la vita, lโ€™amore, la bellezza, fatti carne in un uomo: Gesรน.

Fratel Ludwig della comunitร  monastica di Bose

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