BOSE: Meditazione di Avvento – 10 dicembre 2015

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Mt 24,37-44 (Lezionario feriale di Bose)
37Come furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร  la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร  anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร  portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrร  portata via e l’altra lasciata.
42Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

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Nel vangelo di oggi Gesรน dice che la venuta del Figlio dellโ€™uomo sarร  โ€œcome furono i giorni di Noรจโ€. Ma che giorni furono quelli di Noรจ? Ecco la risposta: โ€œNei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano. Prendevano moglie e prendevano maritoโ€. La generazione di Noรจ, in fondo, cosa faceva di male? Soddisfacevano i bisogni fondamentali come il mangiare e gli istinti primari come il procreare. Ma Gesรน aggiunge: โ€œNon si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tuttiโ€. Non si resero conto di quel stava avvenendo: e unโ€™intera generazione fu spazzata via. Nutrirsi e riprodursi: quando si riduce la vita umana solo a questo, si viene travolti dalla stessa vita che si fa. Sfamarsi e accoppiarsi senza accorgersi di nulla รจ degli animali non degli umani.

Cosรฌ, la generazione del diluvio raffigura ogni generazione degenerata. Al contrario, vegliare significa non ridurre la propria vita al puro soddisfacimento dei bisogni, delle pulsioni e degli istinti primari che col tempo noi umani abbiamo imparato a raffinare e civilizzare. Ma vegliare significa anche non ridurci ad appagare gli istinti sociali il cui nome รจ interesse, guadagno, vantaggio.

[ads2]Eppure Gesรน Cristo รจ venuto per โ€œinsegnarci a vivere in questo mondoโ€ (Tt 2,12), ossia per insegnarci un modo di vivere le relazioni, di plasmare una generazione, di creare una civiltร , in sintesi un modo di stare al mondo secondo il volere di Dio. Allora vegliare รจ lโ€™esatto contrario di quel โ€œnon si accorsero di nullaโ€ e furono travolti. Vegliare รจ invece accorgersi di tutto; sรฌ, accorgersi di tutto! Dicendo โ€œvegliateโ€, il Signore dice a ciascuno di noi: โ€œAccorgiti di tutto!โ€, cioรจ sii tutto in ogni cosa! Metti tutto quello che sei nella piรน piccola cosa che fai. Sii intero e non escludere nulla di te. Vegliare significa allora rendersi conto che la nostra umanitร  e la nostra fede si gioca interamente nelle azioni grandi o piccole che ogni giorno compiamo e nelle parole importanti oppure semplici che escono dalla nostra bocca. Vegliare significa essere consapevoli che la qualitร  del nostro stare al mondo รจ data dalle scelte come dalle rinunce che ogni giorno siamo chiamati, spesso costretti a fare. Vegliare รจ una decisione della volontร  e non un impulso dellโ€™istinto. Sempre chi veglia nella notte deve preparasi alla fatica, alla resistenza, finanche alla lotta con se stesso, con le sue paure, le debolezze, il torpore del sonno. Ma prepararsi anche alla fatica di esercitare lโ€™intelligenza illuminata dal Vangelo, unica condizione per non adeguarci passivamente a quello che tutti dicono e tutti fanno. Solo quando constateremo la distanza e a volte la totale incompatibilitร  del nostro pensare con il pensiero dominante, allora avremo cominciato ad avere in noi โ€œil pensiero di Cristoโ€ (1Cor 2,16). Veglia per Cristo chi ha il pensiero di Cristo.

Fratel Goffredo della comunitร  monastica di Bose

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